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“E ricordate che voi siete i più belli! Ce la farete tutti!”
Sono queste le parole con cui chiude ogni suo singolo evento live. Ricordo ancora con precisione il momento esatto in cui mi innamorai di lui, seduta sul letto a gambe incrociate e la televisione accesa, ad ascoltare distrattamente il concerto del Primo maggio. Era il 2009 e proprio quella sera Vasco Rossi fu il super ospite. Lo ammetto: prima di allora non mi faceva impazzire, nonostante molte persone accanto a me mi avessero parlato del Kom con l’emozione nel cuore. Ero, però, troppo condizionata dai commenti di chi ne parlava male, giudicando la sua vita e la sua carriera senza sapere nulla di lui. Perché il Blasco è così: o lo ami o lo odi, proprio come tutte le persone che raccontano verità scomode attraverso l’ironia e la provocazione e che vivono la propria vita senza rimpianti. Ricordo ancora le immagini di piazza San Giovanni gremita di persone -almeno 800.000, si vociferava- quasi tutte per lui, in attesa paziente e in piedi per ore ed ore. Poi alla fine eccolo lì, per la gioia di tutti. Quella volta rapì anche me, letteralmente, perché mentre cantava “Sally” mi commossi per la prima volta incantandomi davanti ad un sua esibizione, e finalmente capii. Vasco non è un semplice cantante: lui le sue canzoni le recita con gli occhi, con le mani, con le sue espressioni, cambiando talvolta anche tono di voce per coinvolgerti maggiormente. E mentre lo fa, tu non puoi non incantarti a fissarlo, non puoi non accorgerti che ama follemente stare su quel palco e davanti alla sua gente.
Il 25 maggio 1978 uscì “…ma cosa vuoi che sia una canzone”, suo primo LP
Sono passati oltre quarant’anni dal suo esordio e da allora non si è mai più fermato, trascinando con sè intere generazioni di fan che lo seguono ovunque durante i suoi tour. Tuttavia gli inizi per il Kom furono tutt’altro che rosei. Il suo primo LP, infatti, fu quasi del tutto ignorato e canzoni come “La nostra relazione”, “Silvia”, “Jenny è pazza”, “Ciao”, rischiarono di finire nel dimenticatoio. Nel 1982 si presentò poi al Festival di Sanremo con “Vado al massimo”, arrivando ultimo in classifica, e la stessa sorte gli toccò l’anno successivo con “Vita spericolata”.
Dai flop… ai record!
Nonostante tutto, Vasco non si arrese mai e andò avanti a fare ciò per cui è nato. E fece bene. Basti pensare che il 10 luglio 1990 si esibì per la prima volta allo stadio di San Siro, davanti ad oltre 70.000 spettatori. E che ad oggi, solo in quello stadio, ha fatto ben 29 concerti, battendo ogni record. Non solo: durante il VascoNonStop Live 2019 fece ben sei date a San Siro, tutte sold out.
Come dimenticare poi il mega evento del 1° luglio 2017? Modena Park registrò 240.000 spettatori presenti -oltre a migliaia di fan che lo seguirono in diretta comodamente seduti sul divano di casa propria- diventando così il concerto con più persone paganti per un singolo artista nella storia della musica. Quella sera si raggiunse poi un ulteriore record: nella scaletta ci furono più di 40 canzoni, per un totale di tre ore e mezza di concerto.
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Un po’ di numeri
Ad oggi Vasco vanta 18 album in studio, 11 dal vivo e 69 singoli per un totale di 182 canzoni, se si escludono i numerosi testi scritti per altri artisti. Dall’inizio della sua carriera ha venduto quasi 40 milioni di dischi. Volete un altro record? Ha ispirato anche diversi scrittori ed infatti esistono oltre 44 libri a lui dedicati. Questo gli ha permesso di diventare una vera e propria icona comunicativa italiana, facendogli ricevere la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione nel maggio 2005, alla Iulm di Milano.
Fonte foto: iulm.it
Tanti auguri per i suoi 69 anni
Non è facile concludere un articolo dedicato al Kom. No, perché ci sono davvero tante, tantissime cose da dire su di lui. Spero di avergli reso omaggio nel migliore dei modi in occasione dei suoi 69 anni che compie il 7 febbraio, anche se nulla potrà mai eguagliare tutte le emozioni che lui ci regala da oltre 40 anni. E allora chiudo con una sua canzone che tutti amiamo. La stessa senza la quale, come lui stesso a volte racconta, i suoi fan non se ne vanno alla fine dei suoi concerti. Buon compleanno Vasco, con la speranza che il prossimo tour arrivi al più presto.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.