E tu che Sanremese sei?

Il Festival di Sanremo sta per cominciare Le fazioni pro e contro le abbiamo individuate, abbiamo scommesso sugli ascolti e sistematicamente, ogni anno, abbiamo avuto conferma che, anche quelli che negano, sono segretamente sintonizzati su Rai1. Abbiamo per questo individuato, tra i milioni di persone che arricchiscono i dati auditel quotidiani del Festivàl, nove tra le tipologie di spettatori più gettonate.  E tu, che Sanremese sei?

1. L’emotivo

Fa il duro ma guarda caso gli andrà accidentalmente un moscerino nell’occhio ogni volta che un cantante piange, abbraccia la mamma, dice No war o viva la libertà. Occhi lucidi o lacrimoni senza vergogna: gli emotivi al Festival 2023 sono stati ampiamente alimentati (vedi Lazza, che coi tatuaggi da duro ha fermato il programma per cercare mammà in platea, i Coma Cose che sono tornati insieme e i monologhi strappalacrime o pseudotali delle conduttrici). Ma sono stati indubbiamente i bambini alati di Mr Rain a rapire con facilità il cuore degli emotivi, gli stessi che hanno votato come pazzi non appena si aprirà il televoto.

 

2. Il fissato

Eccolo, lo vedi sincronizzare cene, aperitivi e persino pranzi in base alle conferenze stampa, le interviste, le serate. Silenzierà tutti i social, disattiverà ogni tipo di notifica ed eviterà qualsiasi contatto con il mondo esterno dal 6 febbraio. Imprecherà quando il temerario del gruppo accennerà all’organizzazione di un’uscita di sabato. Non appena gli farai notare la condizione preoccupante in cui versa, sbraiterà, imprecherà e soprattutto, negherà fino alla morte.

3. Il distratto

Durante la settimana santa della musica italiana, non seguire il Festival fa di te un escluso sociale. Di colpo quei gettonatissimi “Oggi le temperature si sono abbassate” che si sprecano in ufficio, in ascensore, dal fruttivendolo si sostituiscono automaticamente con “Hai visto ieri che è successoa Sanremo?“. Lo riconosci quello che vuole stare al passo ma non riesce, vorrebbe inserirsi e sentirsi accettato ma non ce la fa. Lui il Festival l’ha seguito sui social, ha provato a raccogliere quante più informazioni possibili. Ma, come quello che studia in treno la mattina prima delle interrogazioni, lo sgami subito. “Blanco cosa canta?”. Beccato.

4. Il polemico

È lì sul divano davanti alla tv ogni sera. Costretto dalla famiglia, dalla moglie o dall’amico. Lo senti borbottare e polemizzare 5 ore no stop ora sulla struttura del programma e su quanto sia obsoleto il tutto; ora sulla scelta delle co-conduttrici e ancora sulla deriva politica che inevitabilmente prendono i monologhi scritti su commissione. Il più delle volte non puoi dargli torto, ma lo lasci lì a sbuffare in solitudine come sottofondo standard della tua serata.

5. Il commentatore seriale

Ha creato 150 gruppi whatsapp per l’occasione: uno per il fantasanremo, uno per i soli commenti agli outfit, un altro ancora per le canzoni e sta per partorire altri tot motivi per crearne altri. Gli amici lo assecondano come si fa con i bambini. La prima sera le chat sono anche ben popolate, ma già alla seconda si avverte il calo fisiologico. Ed eccolo, il lento ed inesorabile declino, lo stesso che ogni sera si ripete alle 2 di notte quando il commentatore seriale si ritroverà a parlare da solo, in un incalzare di commenti nella speranza che qualche altro povero cristo provi pena per la sua solitudine e risponda anche solamente con una risata. Sarà lui l’ultimo ad abbandonare i gruppi e lo farà a malincuore, ma solo dopo mesi dalla fine del Festival.

6. Il critico esperto

Ne sa più di tutti (ma nessuno gli crede). Commenta con fare snob e inventa tecnicismi inesistenti. Si improvvisa giornalista e sulla sua bio di Instagram leggi “critico musicale”. Il primo cd che ha comprato era dei Backstreet Boys, ha seguito i One Direction e ora ascolta i Coldplay, vantandosene. Assecondatelo.

7. Il Fantasanremista

Ha studiato da settimane il regolamento, neanche dovesse presentarsi ad un esame all’università. Con lui, diventa impossibile ascoltare una canzone o semplicemente godersi un’esibizione senza  interruzioni e calcoli matematici sui punti accumulati. Dal giovane che porta un ukulele sul palco o dice una parolaccia random, al vestito luccicoso. Lo vedi esaltarsi per il vuoto cosmico, anticipa il calcolo dei punti della piattaforma del Fantasanremo e la invia a tutti i suoi compagni di lega. Il più delle volte arriva ultimo in classifica.

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fonte foto: pcprofessionale

8. Il negazionista

No, il Festival di Sanremo non vuole neanche sentirlo nominare. Paga il canone e si maledice per aver finanziato anche quest’anno la buffonata italiana che paga milioni di euro i conduttori che dovrebbero invece “andare a zappare la terra“. Poi, in una conversazione random scopri che  di quello che è successo la sera prima all’Ariston, ne sa quanto te, se non di più.

9. Il Boomer

Segue tutto mentre scrolla Facebook, inoltrando post già “inoltrati più volte” sulle chat whatsapp. “I Jackal sono troppo simpatici” ma il più delle volte è costretto a interpellare i figli per capire un meme. Quando lo fa, sente di avere un’età mentale nettamente inferiore a quella anagrafica e se ne vanta con i coetanei. Si sprecano i commenti sugli highlander ospiti del Festival “Vedi? Questi sono i cantanti veri, mica quelli di oggi“. L’hai visto fare standing ovation con i Pooh e Massimo Ranieri e diventare groupie di Gianni Morandi. Ma attenzione: il boomer è tra noi e non ha un’età.

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