Eric Clapton: la caduta degli dèi

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Come se in un momento così difficile per il mondo avessimo bisogno anche di questo, il grande, l’immenso, chitarrista e cantautore Eric Clapton, autore di canzoni e ballate tra le più belle della storia del blues come Wonderful tonight, Tears in heaven, I shot the sheriff, aderisce alla teoria complottista secondo cui i vaccinati sarebbero stati ipnotizzati attraverso messaggi subliminali al fine di indurli a immunizzarsi. Cioè a salvarsi la vita.

Tutto è iniziato con una dichiarazione dello scorso maggio in cui “Slowhand” (mano lenta) lamentava effetti collaterali importanti a seguito di aver ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca; effetti collaterali durati dieci giorni come intorpidimento di mani e piedi per cui ha temuto di non poter più suonare. Ovviamente nell’ottica no-vax, è del tutto trascurabile il fatto che Clapton soffra da anni di neuropatia degenerativa periferica, malattia che (colpo di scena!) comporta intorpidimento e formicolio agli arti, cosi come rimbalzato su tutti i tabloid in seguito alla sospensione di un suo tour nel 2017.

La teoria del controllo di massa

Amico di Mattias Desmet, psicologo belga che ha reso popolare la “teoria del controllo di massa”, e ispirato dai podcast del virologo Robert Malone, che equipara le politiche per contrastare la pandemia negli USA alla Germania nazista, Clapton inizia a notare che il governo inglese adopera questa tecnica per convincere i cittadini a vaccinarsi, confondendo la comunicazione istituzionale sui vaccini con l’ipnosi.

Pare lo abbia visto pure su YouTube!

Eric Clapton è quel genio della musica, con cui tutti i chitarristi che suonano blues devono confrontarsi, che ha fatto del virtuosismo che esce dalla sua chitarra un valore aggiunto a 24 carati, ma che negli anni ’70 ha dovuto affrontare una battaglia contro l’eroina (per soddisfare gli spacciatori aveva impegnato le sue preziose chitarre) e la cui carriera ancora negli anni ’90 era caratterizzata da soldi, indossatrici e coca-party. Ehi ma il vaccino fa male!

Fatto sta che, in un momento in cui si era di fatto informalmente ritirato dalle scene, Clapton trova nuova linfa vitale in questa battaglia contro le limitazioni poste dal governo Johnson per arginare la pandemia. Scrive un inno no-vax This has gotta stop” a dire il vero musicalmente apprezzabile, ma di cui avremmo fatto volentieri a meno. La creatività no-vax non si ferma ed esce “Heart of child (con Robin Menotti) e il singolo anti-lockdown “Stand and deliver” in collaborazione con Van Morrison, anche lui scettico al vaccino.

Intanto, quando in quasi tutto il mondo si prevedeva un pass vaccinale per discoteche e live pub,  Clapton dichiara che non avrebbe tenuto il concerto in programma per il 18 settembre scorso allo Smoothie King Center di New Orleans che obbliga ogni spettatore a dimostrare di aver ricevuto almeno una dose di vaccino, perché il suo pubblico verrebbe discriminato.

Però poi lo tiene. Anche Eric Clapton, vaccini o no, deve pagare il mutuo.

Clapton si isola dai colleghi che non la pensano come lui, anzi, viene aspramente criticato da molti come Bryan May, chitarrista dei Queen. Anche in famiglia le cose non vanno meglio, gli danno dello “svitato”, secondo quanto da lui stesso dichiarato in una recente intervista.

E anche Eric Clapton, fortunatamente sfuggito alla maledizione dei “27”, cioè dei molti artisti morti in quella giovane età a causa di abusi di alcol, droga o altro, poteva scegliere di pensionarsi andando al parco, dedicandosi ai suoi hobby o al volontariato, e invece abbraccia l’ideologia no-vax ricordandoci che anche chi appartiene al mito può essere “umano, troppo umano” (F.Nietzsche).


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