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È quasi impossibile sintetizzare in un articolo la lunga e fruttuosa carriera di questo cantautore che dai primi degli anni settanta del secolo scorso ha incarnato, rinnovandola, la poetica e la fantasia della canzone italiana.
Francesco De Gregori è senz’altro uno dei più prolifici e colti autori del nostro cantautorato e ha realizzato memorabili pezzi che fanno parte del nostro vissuto e che tutti noi conosciamo a memoria. Ripercorriamo De Gregori in 5 canzoni.
1. Alice
Come non ricordare “Alice” che fa parte del secondo album inciso in studio e il primo come solista: “Alice non lo sa” del 1973. Un brano nel quale la dolcezza e l’indolenza dell’estate si mescolano surrealmente con una o più storie di amore e di relazioni. Il primo album “Teorus Campus” inciso insieme ad Antonello Venditti risale solo all’anno prima e ha in copertina il bellissimo dipinto “ Ofelia“ del pittore preraffaellita John Millais.
2. Buona notte fiorellino
La verve lirica e l’eclettismo compositivo si ritrovano anche in “Buona notte fiorellino”, quasi una ballata, una canzone d’amore delicata e disinvolta, che racconta frammenti casuali e dolci di un rapporto sentimentale sereno. E’ inclusa nel trentatre giri “Rimmel” del 1975, il disco che ha sancito definitivamente la sua popolarità con altri brani divenuti memorabili come “Pezzi di vetro” e “Pablo”.
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3. Pablo
Un pezzo malinconico e triste ispirato alla feroce repressione della dittatura cilena di quegli anni, ma sostanzialmente dedicato a tutti i “Pablo“, a tutti i dissidenti del mondo che lottando contro le ingiustizie, trovando la morte per mano delle iniquità dei potenti. “Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo!” recita il refrain: si può uccidere un uomo ma non si potrà mai uccidere l’impellenza di libertà dei popoli.
4. La donna cannone
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“La donna cannone” fa parte dell’album “De Gregori” del 1978, e di un singolo uscito successivamente. Anche in questo brano De Gregori affronta, alla maniera surreale che gli è propria, un tema all’epoca molto dibattuto: il tema dell’aspetto fisico femminile. Le immagini iconiche della pubblicità e della moda imponevano uno stereotipo di donna dal corpo perfetto, esaltando la magrezza come imprescindibile requisito della bellezza muliebre. Ma qui l’autore, senza nessuna polemica e con un accorato lirismo, riconosce a tutte le donne la dovuta dignità e la spontaneità dei sentimenti a prescindere dal loro aspetto fisico.
5. Generale
Anche “Generale” è una delle tracce del LP “De Gregori“. Un cantico, quest’ultimo, volto a far riflettere sull’insensatezza della guerra e dell’onore militare. Le “cinque stelle” delle decorazioni sul petto dei generali non valgono certo le lacrime e il dolore di chi abbia perso un figlio o un marito in guerra. Anche se con palesi riferimenti al secondo conflitto mondiale, il testo di questa canzone è purtroppo ancora oggi tanto, troppo attuale.
Ma molti sono i titoli degli album da dover ricordare: da “Bufalo Bill” (1976) a “Titanic” (1982), da “Viva l’Italia” (1979) a “Terra di nessuno” (1987) o “Niente da capire” (1990); sino ad arrivare all’ultimo doppio “Viva voce”, datato 2021.
Il “Principe della canzone d’autore italiana”, come è stato soprannominato, compie 72 anni oggi 4 aprile. Nel corso di quasi mezzo secolo di attività ha inciso 21 album in studio e 16 dal vivo, oltre ad alcune incisioni singole, varie raccolte e video musicali. Numerosissime sono state inoltre le collaborazioni con musicisti e cantautori sia italiani che stranieri, tra cui, a parte il già citato Antonello Venditti, vorrei ricordar, tra gli altri, Lucio Dalla, Pino Daniele, Fiorella Mannoia.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.