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Qualche tempo fa vi avevamo fatto ridere con un articolo sulle frasi più strane delle canzoni italiane. Concludendolo scrivendo che avrebbe potuto esserci un proseguo. Perché effettivamente di canzoni con frasi buffe, curiose e strampalate ce ne sono davvero tante. E ne abbiamo trovate ancora, solo per voi. Eccoci qui dunque. Ritorna la nostra raccolta senza senso. Siete curiosi?
Per chi non avesse letto la prima parte o volesse rinfrescarsi la memoria, può trovarla cliccando qui. E ora iniziamo.
“Stavi lì seduta a contare le tue dita, a volte ti sbagliavi e ripetevi”
Iniziamo con una canzone davvero dolce di Biagio Antonacci. La quale inizia con un’immagine piuttosto curiosa. Una ragazza seduta che si conta le dita. Ma perché? Ha paura di averne persa qualcuna per strada? E poi in che senso “a volte ti sbagliavi e ripetevi”? Non è capace di contare le proprie dita? Insomma, aspettiamo delucidazioni in merito.
“Sciogli le trecce ai cavalli”
Prima o poi Umberto Balsamo ci dovrà spiegare perché dobbiamo sciogliere le trecce ai cavalli per farli correre. Ma poi perché questi cavalli hanno le trecce? Probabilmente esistono dei parrucchieri per equini e non lo sapevamo. Sarà meglio non fargliele però, se davvero gli impediscono di galoppare come si deve.
“Con te nuda sul divano faccio stelle di cartone pensando a Gloria”
Qui Umberto Tozzi ci sta facendo credere che mentre è seduto con una donna nuda sul divano si diverte e fare gli origami. Pensando ad una certa Gloria, per giunta. Certo che deve essere proprio bravo, se davvero riesce a realizzare delle stelle di cartone. Aspettiamo un suo tutorial!
“Magari ti chiamerò trottolino amoroso dudu dadada ed il tuo nome sarà il nome di ogni città, di un gattino annaffiato che miagolerà”
E qui sì che ci si diverte! Non solo per il nomignolo lunghissimo che Amedeo Minghi e Mietta hanno voluto dare alla persona amata. Che fa prima ad andare via e tornare indietro, prima che lo si pronunci per intero. Ma vogliamo parlare del gattino annaffiato? Lo hanno per caso scambiato per una piantina? Attenzione che più che miagolare, come minimo vi dà un graffio!
“Gianna aveva un coccodrillo ed un dottore”
Chissà cosa se ne fa questa Gianna di un coccodrillo! Avrà un giardino grande a sufficienza? E poi, è legale tenerne uno? Che bello sarebbe se il grande Rino Gaetano ci potesse rispondere ancora. C’è da dire che comunque a tutti noi, invece, farebbe comodo avere un dottore. Soprattutto di questi tempi.
“Slacciati la faccia, ha rabbia il gatto che gioca con la buccia e gira in tondo”
Come dimenticarsi di “Tre parole” di Valeria Rossi che ci fece da sottofondo musicale nel 2001? Un testo sicuramente spensierato e leggero, come ogni tormentone che si rispetti. Indubbiamente però bisogna riconoscere che ci sono proprio delle frasi assurde. Come ci si slaccia la faccia? C’è una cerniera? Per quanto riguarda il gatto, deve essere lo stesso che si è arrabbiato ad essere stato annaffiato.
“Gelato al cioccolato, dolce e un po’ salato, tu gelato al cioccolato”
Eccoci ora davanti ad uno dei più grandi classici di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. Certo, come ogni canzone ha la sua libera interpretazione. Personalmente però quando mi capita di ascoltare queste parole mi faccio sempre la stessa domanda: come fa il cioccolato ad essere sia dolce che salato? Sarà mica quello di Modica?
“Ti chiamerò perché tanto non risponderai”
Premessa: chi sta scrivendo questo articolo è una grande fan di Tiziano Ferro. Tuttavia bisogna essere onesti nel riconoscere che a volte le sue frasi siano davvero misteriose. Quante volta ascoltando la sua “Ti scatterò una foto” avrei voluto potergli chiedere il perché di questo verso. Insomma Tiziano, se sai che non ti risponderà cosa telefoni a fare?
“Ogni tanto mangio un fiore, lo confondo col tuo amore”
Nulla da dire alla meravigliosa “Domenica Bestiale” del maestro Concato. I suoi capolavori sono decisamente intoccabili. Qui però qualche domanda potrebbe essere lecito farsela. Perché mai avrebbe dovuto mangiarsi un fiore?
“Io sto bene, io sto male, io non so dove stare
io sto bene, io sto male, io non so cosa fare”
In questa canzone dei CSI c’è decisamente della confusione riguardo la salute del protagonista. Insomma, sta bene o sta male? Sarà il caso di chiamare il dottore che ha Gianna, potrebbe tornarci utile.
Eccoci arrivati anche alla fine della seconda parte delle frasi più strane delle canzoni. Speriamo di avervi fatto fare qualche risata. Mi raccomando, se ve ne vengono in mente delle altre suggeritecele!
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.