L’evento è epocale, perché di sicuro non capita tutti i giorni di sentire una notizia del genere: il 2 novembre 2023 è uscita “Now and then”, l’ultima canzone dei Beatles. La gestazione del brano è stata complicata e la sua pubblicazione si è resa possibile solo grazie a un utilizzo (sapiente) dell’Intelligenza Artificiale, che ha consentito di estrapolare la voce originale di John Lennon da una demo in cui l’artista cantava il brano accompagnandosi con il pianoforte.
Il risultato è una canzone toccante la cui nascita pare un miracolo.
L’incredibile genesi del brano
La registrazione di “Now and then” ha dell’incredibile. John Lennon registrò la canzone su un’audiocassetta tra il 1977 e il 1978, quando viveva nel Dakota Building di New York con Yoko Ono, insieme ad altri due brani, “Free as a bird” e “Real love”. Dopo la tragica scomparsa di John, assassinato nel 1980 da uno squilibrato, la demo andò quasi dispersa, finché nel 1994 Yoko Ono non cedette la cassetta, su cui era scritto for Paul, ai rimanenti membri del gruppo, all’epoca Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.
Gli ex-Beatles si misero al lavoro per trarre dei singoli dalle canzoni di John. Ci riuscirono per “Free as a bird” e “Real love”, ma non, purtroppo, per “Now and Then”, perché la voce del loro compagno di band era troppo coperta dal suono del pianoforte e da alcuni rumori di sottofondo. Il brano, una ballad malinconica ed emozionante, era tuttavia di una qualità così elevata che Paul McCartney continuò a pensarci nel corso degli anni, sperando che si presentasse la possibilità di tornare a lavorarci e rendere giustizia al pezzo.
Fonte foto: wikipedia.org
L’intervento di Peter Jackson
L’occasione buona si è presentata nel 2021, durante la produzione della docu-serie “Get Back”, quando il regista Peter Jackson, sincero fan della band, è riuscito a estrarre in maniera nitida il cantato di John dalla demo, grazie all’utilizzo della tecnologia audio “MAL”, basata su intelligenza artificiale e machine learning, fino a ottenere una traccia audio in cui la voce originale risalta con un’incredibile e toccante limpidezza.
Ciò ha consentito agli ultimi due Beatles rimasti, Paul McCartney e Ringo Starr in seguito alla morte di George Harrison nel 2001, di concludere il brano, riunendo la voce di John, le parti di chitarra elettrica e acustica registrate da George Harrison nel 1995, delle nuovi sezioni di batteria di Ringo e gli interventi di basso, chitarra, piano e voce di Paul, che ha anche impreziosito la canzone con un assolo in slide da lui suonato nello stile di George, in un delicato omaggio al chitarrista scomparso.
Il video della canzone
Un brano del genere non può lasciare indifferenti visto anche il suo valore simbolico, essendoci voluti ben 45 anni di gestazione per concluderlo e vedendo, pur in una maniera così anticonvenzionale, tutti i componenti della band coinvolti nella sua realizzazione. Anche nel breve documentario rilasciato sulla genesi della canzone traspare l’amore di Paul McCartney per questa canzone e per ciò che ha costituito come degna conclusione del lavoro della band.
È probabile che la maggior parte dei fan si sia commossa già nell’ascoltare le prime frasi intonate dalla voce inconfondibile di John Lennon, esile e struggente. Nel corso del video che accompagna la canzone, realizzato dal regista premio Oscar Peter Jackson, si piange e si ride, emozionandosi davanti a filmati d’epoca che ritraggono i singoli componenti dei Beatles, anche in questo caso assemblati grazie alla IA per dare l’impressione che siano tutti riuniti in sala di registrazione per suonare il brano insieme.
I Fab Four vengono ritratti in pose ironiche e allegre, tra sorrisi e spensieratezza; è come se questi indimenticabili artisti, nonostante alcuni dissidi che li portarono alla separazione, si siano idealmente ricongiunti per regalarci un capolavoro che attraversa le generazioni.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.