Ricordiamo il cantautore Bruno Lauzi

In ricordo del cantautore Bruno Lauzi


fonte foto: faremusic.it

24 ottobre 2006, è in questo giorno che si spense la vita e la carriera del maestro Bruno Lauzi. Un’importante icona della musica italiana, un grande artista e una personalità di spicco! 

Ricordiamo Bruno Lauzi il cantautore liberale.

La vita di Bruno Lauzi

Uno dei padri fondatori della cosiddetta “scuola genovese”, Bruno Lauzi, nasce a Asmara nel 1937, ma cresce a Genova, che gli rimarrà sempre nel cuore. 

La svolta arriva nel ’56, quando si trasferisce a Milano, che inizia a spaziare in vari ambiti avvicinandosi alla canzone francese e all’ambiente musicale della Milano degli anni ’60, infatti è con l’avvio della sua carriera che conosce Lucio Battisti e inizia a far parte della sua casa discografica con canzoni cantate o scritte da lui. Tra i migliori successi “lo straniero” per George Moustaki e “Quanto t’amo” per Johnny Holliday. 

Fu impegnato in alcune tournée, una delle quali con Mina. È a Lauzi che dobbiamo i grandi classici italiani come: “E penso a te”, “L’Aquila”, “Amore caro, amore bello” e “Almeno tu nell’universo” cantata da Mia Martini nel 1989, con cui vinse il premo della critica allo storico festival di San Remo. 

Ricordiamo il cantautore Bruno Lauzi

fonte foto: dissensiediscordanze.it

Nato liberale

Sempre impegnato nella politica e nel sociale, Bruno Lauzi fin dal suo trasferimento a Milano ha avviato una collaborazione con Piero Chiara per la nascita di un quindicinale politico liberale “L’Altolombardo”. In realtà le sue radici sono immerse nell’ideale liberale, grazie a suo padre, cristiano liberale anti fascista, che ha sposato sua madre, ebrea, a Asmara.

In sua memoria ricordiamo anche il suo carattere coerente e caparbio, deciso nel difendere le proprie ragioni, infatti quando fu invitato al festival dell’Unità, avrebbe voluto parlare dei prigionieri politici nei gulag, ma al rifiuto del festival seguì la sua rinuncia ad esibirsi.

La Genova del cuore…

Come ben sappiamo Bruno Lauzi è uno dei principali tasselli della musica italiana e uno dei padri della “scuola genovese”, insieme a Umberto Bindi, Luigi Tenco e Gino Paoli. Per Genova, il cantautore, ha sempre provato un amore spassionato, ricordando i pomeriggi in spiaggia, il quartiere dove abitava, il cinema e le passeggiate da giovani, trasformandola nella città indimenticabile!

Gli ultimi anni

La carriera di Lauzi fu annientata dalla sua morte avvenuta il 24 ottobre 2006. Già da qualche anno, il musicista soffriva del morbo di Parkinson. È con la malattia, che porta la sua vita ad una svolta, diventando discografico e editore di se stesso. Nonostante la terribile malattia, il cantautore ha voluto sensibilizzare le persone all’argomento con diverse iniziative e un’ironica lettera da inviare a Mr. Parkinson : “Non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me”