Janis Joplin, la perla del rock americano


Nacque a Port Arthur il 19 gennaio 1943 una ragazza timida ed inquieta: Janis Joplin

Ebbe come muse ispiratrici Bessie Smith e Big Mama Thornton. Durante gli anni delle scuole superiori venne bullizzata per il suo aspetto fisico e per gli ideali di eguaglianza tra bianchi e neri in un Texas fortemente razzista. All’Università fu votata come “l’uomo più brutto del campus”. Lasciò la casa natale a 20 anni per andare a vivere in California, a contatto con la natura e seguendo uno stile di vita decisamente libero. Ma ad Haight-Aishbury, il quartiere hippie di San Francisco, fu travolta da una vita basata sugli eccessi di alcool e di eroina.

Nel 1964 incise i primi blues con Jorma Kaukonen, futuro chitarrista dei Jefferson Airplane. Debuttò l’11 giugno 1966 con la Big Brother and the Holding Company, presentandosi sul palco con jeans, pelliccia, maglietta colorata ed occhialoni. E proprio sul palco dava il meglio di sé con delle esibizioni che apparivano veri e propri riti orgiastici. I suoi brani erano intensi ed esplosivi.

Dotata di grande talento, non fu però mai apprezzata dagli uomini. Le tematiche più ricorrenti erano l’abbandono e la solitudine, tanto che una volta dichiarò:

Sul palco faccio innamorare venticinquemila persone, poi torno a casa da sola.

Negli anni ’60 Joplin divenne una figura di riferimento per il movimento femminista, avendo scritto testi molto diretti che deprecavano la concezione della donna come oggetto di piacere sessuale; brani come “Piece of my hearth” invitavano le donne a reagire, oppure come “Move over”, la prima traccia dell’album postumo “Pearl”, che metteva in risalto, in senso negativo, il modo villano con cui gli uomini si relazionavano con le donne.

Janis Joplin fu tra le prime artiste a dichiarare la propria bisessualità e ciò suscitò grande scalpore negli Stati Uniti in quegli anni. Nel luglio 1967 la partecipazione al Monterrey International Pop Music Festival la consacrò al grande pubblico; nell’anno successivo uscì l’album “Cheap thrills”, un blues che raccontava un’America alternativa, ma che fu compreso solo diversi anni dopo. In quei brani Janis ricopriva di sesso e di poesia il rock ed il blues. Era intellettualmente su di un gradino superiore ai suoi colleghi, sapeva guardare alla società con occhio critico, così come nel Gospel “Mercedes Benz” criticò il consumismo di massa cui avevano ceduto i sessantottini.

Il 4 ottobre 1970 Janis fu trovata senza vita in un hotel di Los Angeles a seguito di un’overdose di eroina. Entrò a far parte del Club dei 27, ovvero le leggende della musica morte a 27 anni. Fu preceduta da Jimi Hendrix, che fu anche suo amante, e poi seguita da Jim Morrison.