Lucio Battisti: 80 anni dalla sua nascita

Lucio Battisti: 80 anni dalla sua nascita

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Fonte foto: wikipedia.org

Pochi cantanti sembrano freschi e innovativi anche dopo tanti anni dalla morte, al punto da parlare alle nuove generazioni nonostante non siano più tra di noi. Lucio Battisti rientra senza alcun dubbio tra questi geni della musica.

Nato il 5 marzo del 1943, se fosse ancora in vita oggi compirebbe ottant’anni. Per celebrare al meglio la ricorrenza della sua nascita, ripercorriamo insieme le particolarità che hanno fatto di questo artista un mito intramontabile.

La nascita e la personalità

Della sua vita privata non si sa molto, nonostante questo cantante sia ultra famoso per le opere che ci ha lasciato; ciò è dovuto al suo carattere schivo, dal momento che Battisti non amava partecipare a concerti o programmi televisivi e, per propria stessa ammissione, preferiva che a parlare fossero le sue composizioni.

L’ambiente in cui crebbe non lasciava presagire che avrebbe sviluppato una passione così viscerale per la musica. A quanto pare, infatti, il suo fu un talento unico e naturale, visto che nacque in una cittadina ordinaria, Poggio Bustone in provincia di Rieti, da persone non addette ai lavori, una casalinga e un impiegato alle imposte di consumo, e che imparò a suonare la chitarra da autodidatta.

Quand’era giovane voleva fare il prete, ma cambiò idea il giorno in cui, durante una messa in cui si era mostrato un po’ troppo scalmanato, ricevette uno schiaffo da un sacerdote; da allora, per la fortuna di tutti noi, si dedicò solo alla musica.

Il successo e le canzoni migliori

Battisti catturò l’attenzione dei media a ventitré anni, quando pubblicò, il 23 luglio del 1966, “Dolce di giorno”, lato A di un 45 giri che proponeva sul lato B un’altra canzone mitica, “Per una lira”.

Da quel momento in poi godette di un successo sfolgorante per almeno quindici anni, visto che più o meno ogni suo singolo divenne una pietra miliare nella storia della musica italiana. Il suo genio sta nell’aver combinato le canzoni melodiche della nostra tradizione con sonorità nuove come il rithm’n blues, che andava di moda oltreoceano, spaziando poi verso altri generi musicali come il folk, il soul, il prog rock, l’elettropop e la disco music.

Lucio Battisti: 80 anni dalla sua nascita

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Battisti era un artista eccentrico, in tutti i sensi: non solo per la voce esile, quasi aliena eppure ipnotica, che attraversava con leggerezza e intensità al tempo stesso le melodie ardite delle sue composizioni, ma anche per l’evidente disagio con cui affrontava le apparizioni televisive e perfino i concerti, al punto che smise di farne dopo solo quattro anni dal suo debutto discografico.

Nonostante la sua idiosincrasia per il mondo dello star system, comunque, Battisti inanellò una serie incredibile di successi, pubblicando brani indimenticabili come “Il mio canto libero“, “La canzone del sole”, “E penso a te” o “Mi ritorni in mente“, e incantò gli spettatori in uno strepitoso duetto con Mina nella puntata del 23 aprile del 1972 di Teatro 10, nove minuti circa di puro talento musicale.

I suoi parolieri

Il nome di Battisti non può non essere accostato a quello del suo paroliere più noto, Mogol. I due si conobbero nel 1965 e, da quell’incontro proposto da un’amica comune, nacque uno splendido sodalizio artistico che durò quindici anni.

Le composizioni audaci di Battisti si incastravano alla perfezione con i testi del suo paroliere, tanto che dalla loro collaborazione nacquero alcuni dei brani migliori della musica italiana, che sono divenuti quasi degli inni nazionali: da “Fiori rosa fiori di pesco” a “Emozioni”, da “Sì, viaggiare” a “Con il nastro rosa”. Fu proprio Mogol, tra l’altro, a insistere perché Battisti cantasse le proprie canzoni, dopo un esordio in cui il compositore scriveva i brani per altri interpreti; l’intuizione sulle sue doti canore si rivelò felice, visto il consenso del pubblico che Battisti ottenne quando partecipò al Festival di Sanremo, nel 1969, con il brano “Un’Avventura”.

Lucio Battisti: 80 anni dalla sua nascita

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La collaborazione artistica dei due si interruppe all’improvviso nel 1980, a causa di alcune divergenze sulla ripartizione dei proventi dei loro lavori. Da allora, Battisti intraprese un percorso sempre più sperimentale, creando una vera e propria avanguardia musicale che in Italia, fino ad allora, non si era mai vista, e accompagnando le proprie composizioni con i testi ermetici creati dal poeta e paroliere Pasquale Panella.

Dopo un lungo periodo in cui Battisti si ritirò dalle scene, dedicandosi solo alla pubblicazione di album sempre più criptici, l’artista venne purtroppo a mancare per una grave malattia il 9 settembre del 1998, all’età di soli 55 anni.


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