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Sono 75 candeline oggi, per il talentuoso chitarrista e cantautore Mark Knopfler, leader indiscusso e fondatore della storica band Dire Straits – attiva tra il 1977 e il 1995 – che ha proseguito la propria carriera da solista dopo lo scioglimento del gruppo.
La nascita dei Dire Straits
Nato il 12 agosto 1949 a Glasgow, si approccia alla chitarra da autodidatta all’età di 14 anni. In gioventù era un aspirante giornalista per lo “Yorkshire Evening Post” che, per guadagnarsi qualche banconota, impartiva lezioni in lingua inglese. Divenne poi uno dei massimi esponenti del pop rock britannico, con una musica molto delicata, discreta, capace di coniugare le tendenze degli anni sessanta più soft-blues con la tradizione rock americana.
La sua carriera inizia nel 1977 nei sobborghi di Londra, a Deptford, con la formazione di piccoli complessi di pub rock come i “Brewers’ Doop” e i “Café Racers”. Ma Knopfler è presto notato per il suo talento, e in quello stesso anno si dedica ad un progetto più ambizioso con la fondazione dei Dire Straits, dov’è coinvolto anche suo fratello minore David.
Il gruppo presto brucia le tappe e, dopo un lancio alla BBC, trova un ingaggio, presso la Polygram, che alla fine del 1978 pubblica il primo 45 giri, Sultans Of Swing, e successivamente l’album di debutto, l’omonimo Dire Straits. Il successo è straordinario da subito e riesce a durare negli anni, anche con i dischi successivi i Dire Straits sono nelle top ten di tutto il mondo, vendendo milioni di copie.
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La carriera da solista
A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta, Mark Knopfler si mostrò sempre più interessato a progetti artistici lontani dalle attenzioni del grande pubblico, accantonando di conseguenza i Dire Straits. Escludendo alcune sporadiche apparizioni per scopi benefici, l’attività della band riprende a pieno regime soltanto nel novembre del 1990. Il gruppo torna in studio di registrazione per preparare un nuovo lavoro, On Every Street del 1991.
Prima ancora che l’album venisse pubblicato, i Dire Straits partirono per una tournée mondiale di oltre tredici mesi, al termine della quale il gruppo di fatto si scioglie.
Mark Knopfler decide di concentrare le proprie forze su di una carriera solista che gli permette di sperimentare nuove soluzioni, continuando al contempo a suonare dal vivo su una scala ridotta. Pubblica il suo primo lavoro da solista nel 1996, Golden Heart, coniugando elementi country ad atmosfere celtiche.
Lo stile chitarristico di Knopfler è unico e inconfondibile, così come la sua tecnica che non prevede l’uso del plettro. Importanti anche le tematiche dei suoi testi, che trattano di persone comuni alle prese con il quotidiano, gli orrori delle guerre e delle violenze, l’attenzione sui danni generati dall’egoismo e dal materialismo.
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Grazie al suo stile musicale e alle sue innumerevoli collaborazioni – tra cui Eric Clapton, Rod Stewart, i Metallica, solo per citarne alcune – Knopfler è considerato uno dei musicisti rock più influenti. Ciò che invece ha sempre spontaneamente evitato è quel comportamento tipico delle rockstar più istrioniche, fatto di visibilità mediatica, vizi ed eccessi vari, protagonismo da gossip, business, risalto dell’immagine e via dicendo.
Knopfler si è sempre dimostrato un personaggio modesto e riservato, lontano dalle logiche commerciali dell’industria discografica, definito non a caso “l’uomo tranquillo del rock”. In più, in virtù dei suoi contributi artistici, gli sono stati conferiti tre dottorati honoris causa in musica oltre all’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.