Morrissey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

Morrissey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

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Per un giovane di vent’anni andare al concerto  di Ariana Grande in compagnia di coetanei è una festa grandissima. Cantare e ballare assieme condividendo gioia ed energia è qualcosa di meraviglioso. Quello che successe al concerto di Ariana Grande a Manchester non è il modo in cui si deve concludere un evento del genere. Mai più.

 

Morrisey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

Fonte foto: spyit.it

22 maggio 2017, Manchester

Alla Manchester Arena migliaia di ragazzi assistono al concerto di Ariana Grande, tappa del suo Dangerous Woman Tour.  Alle 22.31 ora locale, si verificano due esplosioni vicino alla biglietteria. Si scoprirà poi che si tratta dello stesso esplosivo usato a Parigi e a Bruxelles. Anche la matrice è la stessa: l’Isis. Si è trattato di un attentato suicida. Con il terrorista sono morti 22 ragazzi e 250 sono rimasti feriti. Una serata di musica e divertimento si è trasformata in un secondo nel peggiore degli incubi.

Morrisey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

Fonte foto: bbc.com

Una canzone per le vittime

Dopo la strage di Manchester era stata scelta una canzone degli Oasis (Don’t Look Back in Anger)  per esprimere solidarietà  e vicinanza alla città, ai ragazzi che non c’erano più e a quelli che dovevano elaborare e superare quella drammatica esperienza. Il testo invita, appunto, a “non guardare al passato con rabbia” ed è stato cantato anche dalla stessa Ariana Grande con i ColdPlay al concerto benefico One Love Manchester tenutosi il 4 giugno 2017 allo stadio Old Trafford Cricket Ground di Manchester e dedicato alle famiglie delle vittime. Fu cantata anche da Noel Gallagher, con gli U2, e dai Metallica.

Fonte foto: music.fanpage.it

Morrissey

Al secolo Steven Patrick Morrissey, forse il miglior paroliere del mondo musicale britannico, tra i primi cento migliori cantanti di tutti i tempi secondo una classifica della rivista Rolling Stone del 2008. Fondatore degli Smiths e tra i padri della musica indie e britpop, è sempre stato un personaggio divisivo. Molti lo amano e altrettanti lo odiano. Nel corso degli anni però ha fatto parlare di sé più per le sue asserzioni stravaganti che per la sua musica. E non sembra intenzionato a smettere.

Morrisey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

Fonte foto: music.fanpage.it

 

Falò di adolescenti

Anche Morrissey ha scritto una canzone in ricordo dell’evento che ha definito “’11 settembre inglese”.  Il titolo è “Bonfire of Teenagers”, (“Falò di adolescenti”). Il brano è stato presentato durante un concerto a Las Vegas ed è la title track di un album annunciato da un paio d’anni ma che sembra non aver ancora trovato un’etichetta. Nel testo, una ballata piuttosto sprezzante, fa riferimento al terrorista (Salman Abedi, 23 anni di origini libiche ma nato e cresciuto a Manchester). Accenna anche alla canzone degli Oasis affermando che solo gli sciocchi e gli imbecilli cantano quelle parole.

 

Morrisey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

Fonte foto: dallasobserver.com

Morale

Sembra evidente che Morrissey ha voluto far sapere al mondo che lui è arrabbiato per quanto è successo a Manchester e quando ci ripensa si arrabbia ancora di più. Per lui è, evidentemente impossibile guardare al passato senza provare una grande rabbia. Nel verso finale della canzone “Go easy on the killer” (andateci piano col killer) sembra dire “Porgetela voi l’altra guancia, vi assicuro che io mi volterò indietro con rabbia fino al giorno in cui morirò”.

Morrisey e la canzone sulla strage di Manchester al concerto di Ariana Grande

Fonte foto: alamy.it

Certamente non è facile perdonare un atto così violento ma sono ancora più certa che faccia molto male alla salute  vivere covando odio e rabbia.


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