Open Arms, Search and Rave è l’evento che si terrà domenica 11 dicembre 2022, Largo Venue – Roma
Il mondo dello spettacolo al fianco dell’ONG Open Arms: da Alessandro Borghi a Valerio Mastandrea, da Caterina Guzzanti a Pietro Sermonti e poi Tommaso Paradiso, Matilda De Angelis e tantissimi altri per una serata evento che accenda i riflettori sull’attività indispensabile degli operatori umanitari, in mare e a terra.
Mentre Governo e opposizione continuano a sfidarsi sull’accoglienza delle persone rifugiate soccorse nel Mediterraneo centrale, il lavoro di chi questo mare lo monitora quotidianamente con l’intenzione di salvare vite non si ferma.
Un braccio di ferro politico che talvolta utilizza il lavoro delle ONG del mare come strumento di propaganda e i corpi delle persone più vulnerabili come merce di scambio nella trattativa europea. In questo panorama, l’ONG Open Arms, da anni occupata in missioni di ricerca e soccorso, ha voluto organizzare un evento sulla “terra ferma” per raccontare in modo nuovo l’attività indispensabile di chi svolge un lavoro umanitario.
Open Arms, Search and Rave
Si terrà domenica 11 dicembre a Roma (Largo Venue, Via Biordo Michelotti, 2, 00176 Roma) l’evento OPEN ARMS, SEARCH AND RAVE: a partire dalle ore 20, si alterneranno sul palco grandi nomi del mondo dello spettacolo e della musica, artisti e artiste che hanno risposto alla chiamata di Open Arms per sensibilizzare e sostenere il lavoro fatto dagli attivisti. Da Alessandro Borghi a Valerio Mastandrea, da Caterina Guzzanti a Pietro Sermonti e poi Tommaso Paradiso, Matilda De Angelis e tantissimi altri saranno per una sera l’altoparlante degli operatori umanitari.
Sarà proiettato un videomessaggio del noto attore Richard Gere e organizzato un collegamento in diretta con Oscar Camps, il fondatore della ONG, a bordo della Open Arms UNO.
Si entrerà nel locale attraverso un percorso sensoriale: un’esperienza che porterà i partecipanti ad attraversare una stanza buia, condotti solo dalle voci registrate in mare e dalla colonna sonora composta in esclusiva per l’evento dal musicista e sound designer Teho Teardo.
La serata, condotta dalla giornalista Sabika Shah Povia, si aprirà con Alessandro Borghi e Matilda De Angelis che leggeranno un testo sceneggiato da Anita Miotto: uno scambio di comunicazioni intervenute tra la nave di Open Arms, Alarm Phone e i Centri di Coordinamento Maltesi e Italiani nell’ambito di una delle missioni più note della ONG.
Valerio Mastandrea leggerà il “Piccione Salviniano” un testo dello sceneggiatore Mattia Torre.
Alessandro Tiberi, Caterina Guzzanti e Pietro Sermonti saranno gli interpreti del testo originale, sceneggiato da Laura Grimaldi e Tommaso Triolo, basato sui mean tweets diretti a Open Arms e alle organizzazioni che si occupano di salvataggio in mare.
L’attrice Valeria Solarino leggerà un estratto dal libro “La Frontiera” dello scrittore Alessandro Leogrande.
I cantautori Giancane, Tommaso Paradiso e il rapper Gemello suoneranno live alcuni dei loro brani più noti. La serata si concluderà con un dj set: in consolle si alterneranno Bawrut, WHTRSH e Dj Baloo.
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Nel corso dell’evento saranno proiettate immagini e video delle diverse missioni di Open Arms. Nello spazio all’aperto di Largo Venue, verranno allestiti dei corner esperienziali: attraverso tre postazioni audio sarà possibile ascoltare la prima puntata di “Distress, soccorso in mare”, un podcast originale di Storytel, scritto e letto da Valerio Nicolosi. In uno spazio dedicato anche ai più piccoli, sarà allestita una mostra con elaborati dei bambini e dalle bambine che hanno partecipato agli incontri di sensibilizzazione nelle scuole all’interno del progetto Educazione Alla Libertà tenuto dalla ONG.
Il salvataggio in mare è spesso oggetto di narrazioni distorte: attraverso il filtro della satira, si racconterà come la criminalizzazione fatta a colpi di fake news contribuisca ad alimentare un clima ostile e pericoloso nei confronti delle missioni umanitarie e della società civile che ad esse prende parte. I partecipanti saranno invitati a mettersi lo smalto alle unghie in una particolarissima sessione di “manicure”: unghie laccate proprio come quelle di Josepha, la donna tratta in salvo da Open Arms in mezzo al Mediterraneo, l’unica sopravvissuta a un naufragio durante un respingimento verso la Libia nel 2018. Josepha fu attaccata a causa delle sue unghie dipinte che la facevano apparire una “naufraga poco attendibile”: false notizie che correvano tra un post e l’altro colorando di complottismo e cinismo la sua terribile storia.