Chiara Ferragni può piacere o meno, ma nella serata di apertura del 73° Festival della canzone italiana ha portato sul palco messaggi molto importanti. Certamente non si può dire che sia una presentatrice e che abbia dimestichezza col palcoscenico ma certamente ha accettato una grande sfida all’Ariston.
Fonte foto: il mattino.it
Pensati libera
Scendere la scalinata di Sanremo ha messo in crisi donne di spettacolo ben più esperte di Chiara Ferragni. La stola abbinata al suo primo abito con la scritta Pensati Libera ha calamitato ogni attenzione e credo che della sua prima discesa tutti ricorderanno solo quello. L’abito, realizzato per lei dalla direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri, era davvero stupendo: di seta, nero con la gonna che si apre a corolla e il corpino stretto, abbinato ad una lunga stola-manifesto. Questo primo messaggio è stato buttato lì come se fosse la cosa più normale, ed è così che dovrebbe essere, ma purtroppo le cronache riportano quotidianamente fatti che dimostrano il contrario.
“Pensati libera è dedicato a tutte le donne che hanno voglia di sentirsi semplicemente loro stesse senza essere giudicate.”
Fonte foto: today.it
Non dovete vergognarvi del vostro corpo
Il secondo messaggio è molto forte e desta immediatamente scompiglio tra il pubblico. Chiara Ferragni, infatti sembra nuda sotto un abito trasparente. Viene subito spiegato che si tratta di un abito, creato sempre da Maria Grazia Chiuri, sul quale è stato disegnato il suo corpo nudo e il mormorio si placa. Il messaggio è forte e chiaro:
“Questa illusione di nudità vuole ricordare a tutte il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di sé stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli. Questa illusione di nudità vuole ricordare che chiunque decida di mostrarsi, o sentirsi sexy non autorizza nessuno a giustificare le violenze degli uomini o ad attenuarne le colpe.”
E su questo sono assolutamente d’accordo, pur restando il primo il mio preferito.
Fonte foto: repubblica.it
La lettera alla piccola Chiara
Molte polemiche sui social ha destato la lettera che Chiara Ferragni ha scritto alla sè stessa bambina. Credo invece che contenga parole sulle quali sarebbe bene riflettere.
“Ciao bimba, ho deciso di scriverti una lettera. Ogni volta che penso a te mi viene da piangere e non so bene neanche il perché, ma forse è perché mi manchi, forse perché vorrei poterti fare uscire fuori un po’ di più, farti vedere quella che oggi è la mia vita. Sai, la gente mi conosce e mi chiede selfie insieme. È una bella sensazione venire apprezzata da milioni di persone, poi sai, non piaccio proprio a tutti, ma piaccio a me stessa e questo è un ottimo inizio.Il tuo futuro? Una premessa: ho sempre cercato di renderti fiera, tutto quello faccio lo faccio per te, per la bambina che sono stata. Ma c’è una cosa che mi fa stare male in qualunque fase della mia vita, che mi accompagna dalla cameretta fino ai red carpet. È un pensiero fisso nella mia testa: non sentirmi abbastanza. Quando ci penso vorrei solo poterti abbracciare forte, perché quando ho pensato qualcosa di negativo su di me lo ho pensato anche di te e tu non lo meriti. Vorrei dirti soprattutto questo, sei abbastanza e lo sei sempre stata. Tutte quelle volte che non ti sei sentita abbastanza bella, intelligente, lo eri e sai, in certi momenti ti sentirai ancora così. Questo è uno dei quei momenti, è normale che lo sia. Le sfide più importanti sono sempre con noi stessi. Cominciamo piccola Chiara, parliamo della tua vita. Crescendo avrei tanti momenti di felicità, ma anche alcuni densi di paura e ansia e sai cosa ho imparato? Goditi il vento, vivi quei momenti con tutta te stessa, piangi, arrabbiati, urla se devi, fanno parte del tuo percorso e più che mai dei te. Un amico un giorno mi ha detto: nessuno fa la fila per delle montagne russe piatte. Vivile al massimo, sia quando sono altissime che ti manca il fiato, sia quando sali che la vita ti sembra un traguardo lontano. Sai cosa ho imparato ? Che se una cosa ti fa paura è la cosa più giusta da fare, alcune le sconfiggerai, altre ti faranno compagnia per tanto tempo, ma capirai che va bene così. Abbiamo tutti la scritta fragile, siamo scatole che contengono meraviglia e vanno aperte con cura. Ho due bambini bellissimi adesso, la somma immensa di un sentimento perfetto, ma di Fede non ti dico nulla, non ti voglio togliere la meraviglia dell’amore vero. Diventerai un a madre anche tu e sarai sempre la stessa persona, con gli stessi dubbi e le insicurezze di sempre. Anche i tuoi genitori, che ti sembravano infallibili, hanno la consapevolezza a volte di sbagliare. Sarà semplice fare i genitori? Mai. Sarà il lavoro più duro di tutti e l’unica persona che potrà dare un giudizio finale sono i tuoi figli. Ti sentirai quasi sbagliata ad avere altri sogni al di fuori della famiglia. La nostra società ha dei ruoli definiti: sei solo una mamma. Quante volte la società fa sentire in colpa le donne perché vanno a lavoro stando dietro ai figli? Sempre. Quante volte lo stesso trattamento agli uomini? Mai. Ma se il tuo pensiero va sempre ai figli, stai facendo la cosa giusta. Se farai sempre del tuo meglio per i tuoi figli, togliti il dubbio, forse sei una brava madre, non perfetta, ma brava abbastanza. Un consiglio, celebra sempre i tuoi successi, non sminuirti mai di fronte a nessuno. Noi donne siamo abituate a farci piccole davanti a uomini duri. Se non mostri il tuo corpo sei una suora, se lo mostri troppo sei una t*oia. Essere una donna non è un limite, dillo alle tue amiche e lottate insieme ogni giorno per cambiare le cose. Io ci sto provando, anche in questo momento. Senti come batte il mio cuore? Riconosci queste emozioni? Ti vorrei abbracciare piccola Chiara, per dirti che alla fine andrà tutto bene e che sì, sono fiera di te.”
Fonte foto: radioroma.it
La presenza di D.I.RE.
Il terzo outfit, sempre firmato Dior, è un semplice abito bianco sulla quale, come su una pagina di diario sembrano essere riportate alcune delle frasi che ogni giorno gli haters scrivono a Ferragni. La cosa straordinaria è che a scendere le scale non è da sola, lo fa con Antonella, Anna, Ambra e Cristina in rappresentanza della Rete Antiviolenza D.I.RE. Ognuna spiega brevemente un aspetto della rete creata a sostegno delle donne vittime di violenza fatta da oltre cento Centri Antiviolenza in tutta Italia nei quali le operatrici accolgono le donne con un ascolto empatico e non giudicante. Questi centri accolgono annualmente ventimila donne vittime di crimini per eliminare i quali è necessaria una rivoluzione che rimuova quei luoghi comuni che rinforzano i sensi di colpa e fanno rimanere le donne in silenzio.
Fonte foto: lametino.it
Credo che quando si parlerà della presenza di Chiara Ferragni a Sanremo 73 questo dovrebbe essere il tema del discorso. Tutto il resto è noia.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.