Il Mibact sta lavorando sulla piattaforma che unirà, in rete, tutti i musei italiani

Abbiamo detto e ridetto quanto questo 2020 sia stato un anno devastante, tra le altre cose, per molti settori economici; tra questi ci sono sicuramente i musei che sono stati costretti a chiudere le porte delle loro esposizioni a seguito dei due lockdown, quello di marzo/aprile e questo di novembre.

 

Proprio nella giornata del 25 novembre si è tenuto, ovviamente online, il Ro.Me. Museum Exhibition, la fiera internazionale per gli operatori del settore museale che permette di condividere innovazioni e progetti; proprio durante questa manifestazione, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, parlando del problema dei musei, ha dichiarato che è ormai da alcuni anni che all’interno del programma ministeriale sono considerate alcune manovre che permettano di fare un passo avanti nella digitalizzazione del sistema museale italiano e che, a causa dell’emergenza che stiamo vivendo, queste manovre hanno subito una notevole spinta di accellerazione: “Stiamo adeguando i nostri musei agli standard internazionali, con un grande lavoro di innovazione che passa attraverso la valorizzazione delle collezioni ma anche dei servizi” sono le parole del Ministro Franceschini.

 

Sempre durante il Ro.Me. è intervenuto anche Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), confermando questa spinta verso la digitalizzazione del sistema museale italiano e dichiarando che saranno coinvolti tutti i musei del nostro Paese, compresi quelli più piccoli e con meno risorse disponibili per entrare in rete. 

 

La novità sarebbe, appunto, questa: una piattaforma che il Mibact ha creato, anche grazie alla collaborazione con gli enti locali, che riunirà in un unico luogo virtuale più di 5000 realtà museali italiane; un modo, questo, per rendere la nostra offerta più riconoscibile all’estero, ma anche per noi italiani, e per uniformare l’offerta che oggi i musei danno al loro pubblico, con standard qualitativi comuni, per risultare sempre più inclusivi e al passo con i tempi.

 

Una sfida enorme perché quando potremo riaprire i musei dobbiamo farlo in maniera nuova, con nuove consapevolezze rispetto al nostro patrimonio. Per fare in modo che l’esperienza di questi mesi dia un frutto” – conclude Massimo Osanna – “che significa traghettare i nostri musei nel futuro“.

 

Attendiamo con impazienza l’uscita di questa piattaforma virtuale, per poter vedere rifiorire, migliorata, una delle eccellenze che contraddistingue l’Italia nel mondo: i musei e tutto ciò che di meraviglioso contengono.