Solstizio d’estate 2023, che cos’è e come si festeggia nel mondo? Andiamo a scoprirlo insieme.
Che cos’è il solstizio d’estate?
Alle 16:58, ora italiana, di mercoledì 21 giugno 2023 si verificherà il Solstizio d’Estate, in pratica il sole raggiungerà il suo punto più alto nell’emisfero settentrionale determinando così ufficialmente l’inizio dell’estate astronomica.
Questo fenomeno ci consentirà di godere del maggior numero di ore di luce possibili, in Italia circa 15, perché dal giorno seguente in poi, le giornate andranno ad accorciarsi, fino a culminare nel solstizio invernale il 21 Dicembre.
Origini della parola
La parola “solstizio” deriva dal latino “solstitium”, termine formato da “sol” (“sole”) e dal verbo “sistere” (“fermarsi”), e sta ad indicare il fatto che il sole, in questa giornata, si ferma e raggiunge la sua altezza massima rispetto all’equatore.
Perché non cade sempre lo stesso giorno?
Il momento del solstizio ritarda di circa 6 ore l’anno per via del fenomeno della precessione degli equinozi. Il solstizio torna artificialmente al punto di partenza ogni 4 anni, quando vi è un anno bisestile che “ripristina le cose”, un artificio inventato per evitare il progressivo scostamento tra il calendario e le stagioni. Questo è anche il motivo per cui il solstizio d’estate cade quasi sempre il 21 giugno.
Leggende e tradizioni legate al solstizio
Il solstizio ha da sempre assunto un valore quasi mistico, la luce che sconfigge le tenebre rappresentano simbolicamente il contrapporsi del bene al male, l’inizio di una rinascita, ed è per questo che viene celebrato fin dall’antichità.
Per i Greci il Solstizio d’estate era visto come «La porta degli uomini», mentre quello invernale era la «Porta degli Dei»: elementi di comunicazione, quindi, tra la dimensione spazio-temporale finita dell’uomo e quella priva di spazio e di tempo degli dei.
Nell’antica Roma le feste solstiziali erano dedicate a Giano bifronte, protettore delle porte e dei passaggi. Infatti il Solstizio d’estate rappresenta da un lato il punto massimo del Sole (Zenith) nel suo cammino sulla volta celeste, ma, dall’altro lato, è anche il punto d’inizio della sua fase calante. Allo stesso modo il Solstizio d’inverno sottolinea l’inizio della sua fase ascendente, partendo dal punto più basso. Il Dio Giano diventa colui che conduce da uno stato all’altro.
Con l’affermarsi del Cristianesimo, alle feste solstiziali di Giano si sovrappongono quelle dei due San Giovanni: San Giovanni Battista per il Solstizio d’estate e San Giovanni Evangelista per il Solstizio d’inverno (22 dicembre). La festa del Solstizio d’estate venne consacrata a Giovanni Battista che, secondo il Vangelo di Luca, era nato sei mesi prima di Cristo. Il fatto che la Chiesa abbia scelto proprio i giorni delle feste solstiziali per ricordare due tra i santi più importanti, indica comunque quanto queste fossero profondamente radicate nella popolazione.
I Celti, che usarono certamente il sito di Stonehenge, celebravano il Solstizio d’estate con riti in cui il fuoco, simbolo del Sole, era l’elemento fondamentale: nella notte del solstizio si accendevano fuochi sulle colline per scacciare gli spiriti maligni. Si sacrificavano sui falò animali e forse, si facevano anche sacrifici umani.
Come si festeggia oggi
Anche oggi, il solstizio d’estate, continua ad essere celebrato in diverse zone del mondo. Nei Paesi scandinavi si organizzano canti e danze popolari solitamente attorno ad un albero adornato di fiori o a falò accesi per scacciare l’oscurità. Simili sono anche i festeggiamenti nei Paesi Baltici, dove in Bulgaria, i più coraggiosi arrivano addirittura a ballare sui tizzoni ardenti.
Nel Sud dell’Inghilterra, precisamente nel sito di Stonehenge, folle di persone si radunano per vedere sorgere il sole da dietro le Heel Stone.
In Portogallo le strade vengono adornate con palloncini e striscioni colorati e gli abitanti, per scacciare via la sfortuna, sbattono in testa dei martelli di gomma, mentre in Spagna, alle pendici dei Pirenei, i festeggiamenti assumono un significato più spirituale, infatti i partecipanti accendono torce (fallas), formando figure per aria con il fuoco. Si tratta di riti di purificazione e fertilità trasmessi di generazione in generazione ed oggi dichiarati patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO.
Si tinge di romanticismo la celebrazione del 21 giugno in Brasile dove a Fortaleza si celebra la “Festa Junina” con lo scopo di unire in matrimonio quante più coppie possibili.
Anche in Italia persistono i tradizionali festeggiamenti per il Solstizio d’estate, che generalmente vengono associati alla Festa di San Giovanni, un giorno considerato da molti come magico in cui si accendono fuochi per scacciare via le streghe e si raccolgono piante officinali come l’iperico ossia “l’erba di San Giovanni”.
A questi festeggiamenti tradizionali si aggiungono eventi più mondani, come il festival “Solstizio d’estate” che dà inizio all’estate teatrale trentina. Con un programma ricco e variegato tra musica, teatro, divertimento e nomi di forte richiamo, come Elio delle Storie Tese, Ascanio Celestini, Ennio Marchetto, accanto a giovani artisti di grande talento.
Mentre in Sicilia da non perdere è lo spettacolo “Solstizio di Pace” che si svolgerà nella magica cornice del teatro Andromeda, in cui gli spettatori saranno invitati a salutare l’ingresso di questa nuova stagione quando “Il sole entra nella bocca dell’imago e si fa parola di luce…”