Il suonatore di Hang: conosciamo Paolo Borghi

Oggi entriamo in un mondo nuovo, un mondo di musica soft, musica che scalda l’anima e non solo, con uno strumento ed un suono che qui in Italia ha preso piede grazie a persone come Paolo Borghi, che è uno dei primi ad aver iniziato questa professione.

Inizia con il raccontarmi chi sei, da dove vieni e quali sono le tue passioni, al di là del tuo lavoro.

“Vengo dalla provincia di Reggio Emilia, precisamente da Guastalla. Ho sempre vissuto qui, tranne in alcune occasioni in cui mi sono spostato per lavoro: Toscana, Veneto, Stati Uniti, Sud Africa e molti altri. Nel 2008 ho vissuto a Venezia per scelta, nel momento in cui acquistai il primo Hang decisi di trasferirmi in questa affascinante città d’arte. Lasciai il mio lavoro per suonare in strada e imparare a fare il barman. Suonavo nelle calli poiché lo consideravo romantico e appagante a livello artistico. Sono Perito Tecnico Agrario e da piccolo volevo fare la guardia forestale, ma negli anni in cui mi stavo per diplomare, chiusero tutti i bandi poiché il corpo forestale si stava trasformando in Carabinieri forestali; quindi, non ho potuto perseguire questa carriera. Ho iniziato quindi a lavorare per due anni in una serra, ero addetto alla produzione di piante e fiori, dopodiché sono entrato in falegnameria dove sono rimasto per 7 anni, improvvisamente, la crisi edilizia e rimasi senza lavoro, in quel periodo frequentavo un corso di musicoterapia a Firenze, nel mentre facevo piccoli lavoretti di manutenzione, ma decisi di riprendere in mano lo strumento e iniziai a farlo conoscere e a lavorare con esso. Ho tantissime passioni, principalmente tutte manuali. Infatti, mi piace costruire strumenti musicali, creare progetti di design e di grafica, con questi ho attualmente in corso vari progetti”.

In che cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

“Consiste nel suonare ad eventi aziendali, privati, matrimoni o dove mi viene richiesto. Tengo concerti sia da solista che con un duo di cui faccio parte che si chiama Harp & Hang.
Ho all’attivo 2 album a mio nome e 2 album in duo. Ho creato un metodo che si chiama Sonum, un percorso diviso in cinque livelli a difficoltà crescente, dove le persone, principalmente normodotati e adulti, si mettono in gioco con delle tecniche psico dinamiche, meditazioni, vocalità e bagno di suoni, all’insegna di un rilassamento profondo. Insegno a suonare l’Hang, attività che porta via la maggior parte del mio tempo. E’ sicuramente una delle attività che svolgo che preferisco”!.

Quando è nata la passione per ciò che fai?

“La passione per ciò che faccio è nata moltissimo tempo fa, quando ero un bambino e volevo suonare la batteria a scuola di musica, all’ingresso di questa, incontrai il nonno del mio compagno di banco che mi convinse a studiare tromba; quindi, iniziai a suonare il flauto dolce e dopo un mese e mezzo, purtroppo, smisi di andare a scuola di musica poiché non ero motivato. Dopo alcuni anni, ho acquistato il primo tamburo africano, lo Djembè e iniziai ad imparare da solo, suonando in mansarda, riproducevo i suoni delle canzoni che ascoltavo in radio e così ho iniziato. Poi ho iniziato a cercare gli strumenti che si avvicinassero al benessere psicofisico delle persone; quindi, strumenti sciamanici e tribali ed ho iniziato a collezionare e cercare strumenti inusuali. Essendo poi appassionato di musicoterapia, mi interessai agli strumenti a percussione, producono infatti uno stato alterato di coscienza e volevo capire i vari aspetti tecnici e psicologici legati allo sciamanesimo”.

A che tipo di clientela ti rivolgi?

“I Sonum sono rivolti a tutti, qualsiasi sesso, etnia ed età. I concerti anche, quindi passo da centri benessere, a centri di Yoga, a fiere o eventi aziendali o a grandi concerti; quindi, è rivolto a chiunque voglia ascoltare questi suoni”.

Hai fatto un percorso formativo specifico per acquisire le competenze necessarie?

“Sono partito da autodidatta, anche perché all’inizio non si trovava molto materiale ed era tutto in inglese, lingua che all’epoca non conoscevo bene. Oggi, invece si trovano più informazioni e anche in italiano. Il percorso specifico l’ho fatto diplomandomi in musicoterapia, al Cetom di Firenze, nella relazione d’aiuto, quindi per persone con disabilità, ma anche in altri ambiti. Ho partecipato anche ad un breve corso di Musicoterapia in acqua calda per donne in gravidanza, inoltre sono massaggiatore estetico, SPA manager, maestro di Banya russa e di Aufguss, quindi vengo dal mondo del wellness. Sono formatore per il corso di Arpa terapia, tenuto a Bologna per un ente americano”.

Come viene percepito il tuo mestiere? È inusuale o abbastanza diffuso?

“Il 99% delle volte non viene percepito come un lavoro serio ma come un hobby. È sicuramente inusuale, lo strumento che suono può essere definito di “nicchia” e viene spesso utilizzato in assolo creando un genere molto soft. Emette sonorità decisamente uniche”.

Le persone sono diffidenti oppure reagiscono con entusiasmo quando scoprono che lavoro fai?

“Le persone non sono diffidenti, in quanto riesco a trasmettere la mia passione agli altri, capiscono l’amore riguardo il mio lavoro e i sacrifici fatti per raggiungere i vari traguardi”.

Hai avuto a che fare con persone particolari a causa del tuo lavoro? Raccontami qualche episodio divertente.

“Sì, certamente, “ne ho viste di tutti i colori”. In strada non ci sono filtri e quindi si possono incontrare personaggi più o meno pericolosi anche se stai suonando. Da quando suono per privati e per aziende lavoro in un ambiente più protetto quindi non ci sono più situazioni di pericolo. Ti racconto un degli ultimi episodi divertenti: l’ultima volta a Las Vegas mi hanno chiesto di entrare in un elefante gonfiabile per una parata per bambini; quindi, sì diciamo che nel mondo dell’entertainment ci sono situazioni strane e particolari, ma a volte ti portano a fare cose che non avresti mai pensato di fare, divertendoti”!

Ti è capitato invece di sentirti a disagio a causa di un cliente?

“Non ricordo situazioni di disagio, se non quelle in cui qualcuno non ha pagato ma cerco sempre di essere professionale e di aiutare, appunto per non trovarmi a disagio”.

Questo tipo di attività ha un buon riscontro economico? Ma soprattutto, come ti fa sentire svolgere questo lavoro?

“Ha un buon riscontro economico se lavori tanto, quindi se accetti anche piccole cose, se fai cose gratuite se poi c’è un ritorno pubblicitario. Diversamente è meglio farlo come passatempo e fare un’altra attività normale. Oggi c’è tanta concorrenza, quindi più che altro devi distinguerti. Il mio lavoro mi ha sempre fatto sentire molto bene, molto libero, perché posso scegliere cosa accettare e cosa no. Chiaro che più accetti e più guadagni, ma ti arricchisci anche con le conoscenze e viaggiando quindi non c’è solo il riscontro economico. A volte però ci sono dei momenti di calma (pochi), non sai cosa farai nei mesi a venire, è per questo motivo che seguo e creo progetti trasversali”.

Cosa consigli a chi vorrebbe intraprendere la tua carriera lavorativa?

“Consiglio prima di tutto di avere un buon prodotto a livello musicale, di aumentare la professionalità, quindi essere attenti alle richieste dei clienti. Essere sempre curiosi di imparare e avere gli strumenti giusti. Poi un bel sorriso non guasta mai”.

Se tornassi indietro, sceglieresti ancora di fare questo mestiere? Se sì, perché?

“Se tonassi indietro, si, sceglierei ancora questo lavoro. Perché è un lavoro che mi ha dato tanto, lo strumento che suono è diventato una parte importante della mia vita, anche perché tantissime delle amicizie che ho tuttora sono frutto della musica e dello strumento. Ho avuto la fortuna di poter girare un po’ il mondo per suonare. Quindi si, lo rifarei assolutamente”.

La pandemia attualmente in atto ha modificato in qualche modo il tuo lavoro?

“La pandemia ha cambiato drasticamente il mio lavoro, mi sono dedicato a portare i corsi on site a online rifacendo tutta la parte grafica dei miei video per poter sistemare e ampliare i miei corsi. Ho composto dei brani per il nuovo album di quest’anno, attività che volevo fare da tempo. In questo momento mi sto dedicando ad altro pur continuando a suonare per alcuni festival ed eventi. A settembre riprenderanno i corsi dove c’è molto interesse a riguardo, sia da parte di nuovi partecipanti che dai miei allievi”.

Dove possiamo trovarti? 

Potete trovarmi sul mio sito cliccando qui.

Su Instagram  e su Facebook.