Se puoi sognarlo, puoi farlo: il dietro le quinte della magia

In questo appuntamento, scopriremo il mondo della magia, Luca Cappuccio infatti, ci racconterà il suo lavoro insolito e affascinante.

Inizia con il raccontarmi chi sei, da dove vieni e quali sono le tue passioni, al di là del tuo lavoro.

“Mi chiamo Luca, in arte Mago Luca sono nato a Brescia poco più di 30 anni fa e vivo tutt’ora in un piccolo paese in provincia. Sono laureato in Ingegneria Meccanica anche se momentaneamente mi sto dedicando ad altro. Sono sempre stato un bambino molto timido e introverso anche se, fin dall’asilo, ricordo che quando un mio compagno cadeva e piangeva io mi avvicinavo e, facendo finta di inciampare, lo facevo ridere! È stata sempre insita in me questa dote e questa indole di dover e voler far ridere le persone.

Negli anni ho alimentato questa mia capacità applicandola al meglio nel mio lavoro sin dall’età di 15 anni. Ovviamente, come ogni artista sono affascinato da qualsiasi forma d’arte, in particolare dalla fotografia, un’altra mia grande passione che utilizzo proprio per pubblicizzare le pagine social, ma non è tutto: grazie a mia mamma, ma soprattutto a mia nonna, ho avuto la possibilità di scoprire il mondo artistico e magico della cucina. Amo cucinare sia per me che per gli altri, amo sperimentare e provare sapori nuovi anche di altre culture. Ho implementato questa passione anche nel mio lavoro costruendo negli anni uno spettacolo a tema cucina che spero di poter presentare a breve ai miei piccoli clienti”.

In che cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

“Mi esibisco in spettacoli di Magia durante qualsiasi tipo di evento (compleanni, matrimoni, cene aziendali, feste di paese). Durante alcuni di questi eventi il mio sevizio di intrattenimento è arricchito dalla balloon art (palloncini modellabili di varie forme) oppure da un nuovissimo spettacolo in cui mi cimento entrando in un palloncino gigante di 180cm di diametro”.

 

A che tipo di clientela ti rivolgi?

“La magia affascina tutti, chi più e chi meno, ma è quasi impossibile non provare stupore davanti a qualcosa di inspiegabile. Gli spettacoli di magia comica che presento sono rivolti principalmente ad un pubblico di bambini dai 4 anni in su, anche se per ogni fascia d’età ci sono alcune routine che possono essere presentate e altre no, alcune magie suscitano grande stupore, altre curiosità e altre ancora creano massima interazione! Gli spettatori spesso diventano, durante il mio show, i veri e propri protagonisti dello stesso, aiutandomi e supportandomi durante le magie più complicate. L’intrattenimento riservato agli adulti invece è strutturato con magie in close-up, spesso, direttamente al tavolo durante eventi come cene aziendali e matrimoni: un servizio discreto, adatto ad ogni tipo di cerimonia, studiato per rendere Magica un’occasione speciale”.

 Hai fatto un percorso formativo specifico per acquisire le competenze necessarie?

“Ho iniziato ad acquistare i cosiddetti “giochi di magia” fin dall’età di 6 anni e a 16 appena compiuti, ho presentato un mio spettacolo durante il compleanno di un bambino di 5 anni. La mia formazione è stata da autodidatta fino all’età di 24 anni, quando sono venuto a conoscenza del Cardini, un club magico bresciano dove grazie a Mario Bove ho potuto conoscere in maniera approfondita il mondo delle carte e arricchire il mio sapere magico con una serie di routine principalmente studiate per il pubblico “dei grandi”.

Cosa ti ha spinto a voler fare questo lavoro? C’è stato un momento in particolare che ti ha fatto avvicinare a questo mondo?

“Credo di non aver mai detto da piccolo: “Mamma da grande farò il Mago”, eppure, è avvenuto tutto in maniera più che naturale. Al mio sesto compleanno, dopo aver visto un mago rendere magica la mia festa, beh, la mia passione è esplosa e ho iniziato a coltivarla giorno dopo giorno e anno dopo anno. Quindici anni fa mio padre chiese ad un suo amico, se fosse interessato a proporre un piccolo spettacolo di magia per il compleanno di suo figlio: lui accettò. Quello è stato l’inizio dell’inizio della mia carriere perché nonostante la disorganizzazione del principiante lo spettacolo piacque molto e ricordo che ci fu un primo passaparola che mi portò ad esibirmi in circa 20 feste in poco tempo. Negli anni poi la crescita è stata esponenziale, il mio nome, proprio come per magia, è uscito dal paese raggiungendo la città”.

Come viene percepito il tuo mestiere? È inusuale o abbastanza diffuso?

“Il lavoro del Mago, o meglio del prestigiatore, è un “lavoro” molto inusuale. Nonostante abbiamo superato abbondantemente il XX° secolo c’è ancora una buona fetta di popolazione che non reputa i lavoro artistico una vera e propria professione ma che, al contrario, lo considerando alla stregua di un hobby, un divertimento, uno svago…o una perdita di tempo”.

Le persone sono diffidenti oppure reagiscono con entusiasmo quando scoprono che lavoro fai?

“Le persone generalmente apprezzano moltissimo il mio coraggio, la mia passione e comprendono perfettamente i motivi che mi hanno spinto ad intraprenderla, ma soprattutto a perseverare in questo magico lavoro. Molti di loro però, giustamente, sottolineano gli aspetti più difficili e inusuali di un lavoro come il mio e cercano di farmi ragionare spronandomi ad essere più razionale. La passione e i feedback che ricevo, però, sono così forti da farmi superare tutte le difficoltà e le paure realmente presenti”.

Hai avuto a che fare con persone particolari a causa del tuo lavoro? Raccontami qualche episodio divertente.

“In questi 15 anni ho avuto la possibilità di conoscere moltissima gente, girando tutto il Nord Italia e una parte del Sud, credo di aver conosciuto decine di migliaia di persone. L’aneddoto più particolare, che ricordo tutt’ora, è legato ad un nome, un festeggiato che si chiamava Norberto, ricordo perfettamente che la madre lo chiamava con un diminutivo molto particolare: Norbiiii !!! Ovviamente, per questioni professionali, non ho mai lasciato trapelare quanto questa cosa mi facesse ridere ma, credo davvero, che sia stato il nome più insolito che abbia mai sentito. In realtà c’è stata un’altra occasione che ancora ricordo dopo più di 10 anni, sempre legata ai nomi fuori dal coro: una coppia di sorelle i cui nomi erano Mariasole e Annaluce, insomma, una famiglia davvero molto splendente!!!”

Ti è capitato invece di sentirti a disagio a causa di un cliente?

“Durante i primi anni della mia carriera, mi sono spesso sentito a disagio principalmente perché ricevevo richieste di lavoro anche da famiglie di un certo spessore, in location da favola e io, ancora adolescente, temevo di non essere all’altezza sia per la parte lavorativa sia per l’educazione e i modi di fare. Ad oggi, effettivamente, è una sensazione quasi illogica infatti posso dire, con grande orgoglio, che l’educazione e l’istruzione ricevuta dalla mia famiglia, hanno permesso di adattarmi perfettamente ad ogni situazione e ad ogni tipo di clientela”.

Questo tipo di attività ha un buon riscontro economico?

“Molti sono soliti però valutare il lavoro artistico semplicemente considerando il tempo dedicato alla performance oppure il numero di servizi offerti, purtroppo nell’arte questo calcolo è errato e fuorviante. Quando stai comprando un servizio di tipo artistico, stai pagando non solo quello che realmente vedi ma anche le ore, i giorni e gli anni di lavoro che hanno portato l’artista al punto in cui si trova adesso, stai pagando tutta l’attrezzatura professionale che vedi, stai pagando l’esperienza e tutto quello che nel tempo ha potuto acquisire. Nel mio caso lo ci può essere un buon riscontro economico se però il numero di spettacoli risulta elevato infatti, se fosse possibile, sarebbe perfetto potersi esibire in almeno uno spettacolo al giorno, così facendo si potrebbe davvero considerare alla stregua di un lavoro “classico” con uno stipendio in linea con gli standard”.

Come ti fa sentire svolgere questo lavoro?

“Amo fare questo lavoro innanzitutto perché non lo reputo tale per me, infatti, è uno svago, un divertimento, un modo per sentirmi importante e un mezzo per poter trasmettere tutte le mie migliori qualità facendo ridere e star bene le persone. Entro facilmente in sintonia con il mio piccolo pubblico e i feedback che ricevo da questo mi ricaricano, mi fanno sentire davvero fiero di me confermandomi che quello sto facendo è davvero la cosa giusta nel momento giusto. Lavorare con i bambini è un’emozione unica e indescrivibile, sono sempre molto sinceri e spontanei, sono capaci di lasciarsi andare e farsi trasportare nel mondo magico che si costruisce attorno al mio spettacolo.

Spesso lavoro anche con gli adulti durante cene aziendali, matrimoni o altre cerimonie, intrattengo al tavolo, tra una portata e l’altra, con magie in close-up brevi ma di grande effetto: in questi casi le reazioni sono molto varie, infatti, i “grandi” esprimono lo stupore in modo completamente diverso dai bambini e quello che li differenzia è l’applauso! Ogni volta che un tavolo di adulti applaude all’unisono mi viene la pelle d’oca, ogni volta come la prima, è una cosa insolita a cui non sono abituato lavorando spesso con i bambini”.

Cosa consigli a chi vorrebbe intraprendere la tua carriera lavorativa?

“L’unico grande consiglio che potrei dare a chi, come me, ha deciso di intraprendere questo lavoro sarebbe proprio di non scegliere: credo che non si possa decidere forzatamente di intraprendere la carriera del Mago perché è una cosa che deve nascere da dentro, in maniera naturale, consapevole del fatto che ci si debba interfacciare con un pubblico sempre diverso. Lavorare con i bambini non è mai semplice, ma deve essere un piacere. Non si può pensare di rivolgersi ad un gruppo di bambini come se ci si stesse rivolgendo a degli adulti, sarebbe impossibile e alquanto distruttivo. Negli anni ho compreso le differenze caratteriali e, studiando sui libri, ma soprattutto grazie all’esperienza, ho imparato a saper sempre cosa dire e cosa fare nelle diverse situazioni che possano verificarsi. Scegliere di fare questo lavoro e studiare per farlo sicuramente non basta, ma come tutte le mansioni, serve molta esperienza e alcuni aspetti caratteriali fondamentali”.

Se tornassi indietro, sceglieresti ancora di fare questo mestiere? Se si, perché?

“Se tornassi indietro”…negli ultimi anni mi sono ripetuto spesso queste parole, però ora ho capito che devo solo guardare avanti e perseverare la strada che ho deciso di intraprendere. Ho una laurea in Ingegneria meccanica sulla mensola e vederla mi fa spesso pensare a tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare a quel grande obbiettivo ma, un istante dopo, penso anche a quanto mi sentissi inadeguato a lavorare in azienda, seduto 5 ore davanti ad un pc.

È anche vero che a 30 anni, percorrere una strada così impervia e dissestata come quella in cui ho deciso di cimentarmi, fa sicuramente paura ma, pensandoci, non sono io ad aver scelto questo percorso, ma è lui che ha scelto me!”

La pandemia attualmente in atto ha modificato in qualche modo il tuo lavoro?

“La pandemia non mi ha fermato e non mi ha abbattuto, anzi mi ha spronato a voler e dover continuare! Inizialmente durante il primo lockdown ricordo di aver mantenuto in vita il legame con i miei piccoli fan grazie alle dirette: per quasi due mesi, ogni settimana, facevo due dirette una su Facebook e l’altra su Instagram, allestendo nella mia cucina il mio solito fondale stellato e proponendo, ad ogni incontro, uno spettacolo diverso. Dopo questi due mesi, arrivò una richiesta molto particolare: uno spettacolo di magia online per un compleanno! Da quel giorno ho iniziato a percorrere questa strada parallela, alternativa, ma obbligatoria, per poter continuare ad esibirmi e quindi lavorare.

Mi sono reinventato! Biglietti d’invito digitali, una box con tutto l’occorrente per lo spettacolo inviata direttamente a casa del festeggiat* e una super webcam, ecco l’occorrente per gli Online Magic Shows, spettacoli virtuali, ma comunque interattivi, per tutti i partecipanti ma soprattutto per il festeggiato che, nonostante la distanza, riceveva magicamente il regalino e i palloncini a fine festa grazie alla magia del teletrasporto!”

Dove possiamo trovarti? 

Da anni ho deciso di entrare nel mondo dei social anche dal punto di vista professionale; infatti, mi trovate su:

Facebook e Instagram.