play festival del gioco

Play, il Festival del Gioco ha fatto boom!


Anche per quest’anno, è terminata l’edizione di Play il Festival del Gioco, la dodicesima, ed è stata incredibile sotto ogni punto di vista!   I numeri parlano da soli: quasi 20.000 presenze provenienti da tutto lo Stivale che comprendevano tutte le età – dai 5 ad oltre i 70 anni – con una presenza massiva di famiglie che, sedendosi insieme attorno ai tavoli da gioco, hanno riscoperto la bellezza dello stare insieme facendo attività ludiche che divertono tutti, dai più piccoli ai più grandi.

A questo indirizzo potrete trovare l’articolo che Hermes Magazine ha scritto prima dell’inizio della manifestazione.

La sicurezza prima di tutto!

La vera sfida di questo particolare anno è stata sicuramente il creare un ambiente sicuro senza togliere nulla all’atmosfera di convivialità e di condivisione che è importantissima per un evento del genere; e vi posso dire, avendo partecipato, che gli organizzatori ci sono riusciti benissimo, grazie anche ad un grande senso civico e di responsabilità di tutti i partecipanti.

Siamo davvero molto soddisfatti perché si è riusciti a ricreare le condizioni ideali affinché i visitatori potessero pensare solo a divertirsi, pur in un contesto assolutamente sicuro. Ora, dopo tre giorni possiamo dire “Si può fare” senza in alcun modo snaturare lo spirito che anima Play sin dalla prima edizione. Mi piace poi aggiungere che anche quest’anno abbiamo avuto molte opportunità per sottolineare che il gioco appartiene ad una dimensione umana che è riduttivo circoscrivere al momento puramente ludico o a una determinata età” ha sottolineato il direttore artistico della manifestazione modenese, Andrea Ligabue.

Soddisfazione che è stata espressa anche da ModenaFiere attraverso le parole del direttore generale Marco Momoli: “Abbiamo lavorato sodo, peraltro con tempi molto ridotti rispetto a ciò che avviene di norma. Nonostante ciò, le cose sono andate per il meglio ottenendo un successo che è frutto prima di tutto di un eccellente gioco di squadra. Anche per questo desidero ringraziare i tanti espositori e visitatori che hanno creduto nel progetto, gli sponsor, le associazioni, le istituzioni e il mio staff.” 

Ma ripercorriamo insieme cos’è successo in questa “tre giorni” all’insegna del divertimento, così, magari, vi prende voglia di partecipare alla prossima!

Gli  eventi

Durante tutto lo svolgimento della manifestazione è stato  possibile provare centinaia di giochi da tavolo ed acquistare, ad un prezzo conveniente,  quelli che sono più piaciuti. Ma non solo. Nelle varie zone è stato possibile provare di tutto: dal dipingere a mano le miniature al gioco di ruolo e ai rompicapo, dai combattimenti con le spade laser ai giochi in legno fino ad arrivare  ai giochi educativi per i bambini e al mondo del Librogame.

Vi è mai capitato di giocare ad un gioco che ancora non è uscito in commercio? Ebbene, al Play tutto è possibile! Infatti, qui, i creatori di giochi da tavolo possono portare le loro invenzioni per farle testare  al pubblico finale, così da poter  provare la reale giocabilità prima di produrlo e per poter ricevere dei feedback – sia positivi che negativi – per poterlo migliorare al massimo. 

Catbyrinth

Anche io non mi sono persa questa ghiotta occasione e, da brava gattara quale sono, mi sono fermata ad un tavolo dove era settato un tabellone, delle scatoline colorate e delle miniature carinissime di diversi gattini cicciotti. Il gioco , in versione beta, si chiama Catbyrinth ed il suo creatore è stato sempre al nostro fianco per spiegarci le regole e guardarci giocare, chiedendoci le nostre opinioni. Devo dirvi, in tutta onestà, che non vedo l’ora che questo gioco da tavolo veda la luce e si possa comprare perché mi è piaciuto davvero tantissimo! Divertente, semplice da capire ma non così scontato da giocare (è, in fin dei conti, un gioco di strategia) ma che può essere adatto sia per i ragazzini che per persone più adulte.

Dungeons & Dragons Adventurers League Epic

Un altro evento che ho voluto provare per raccontarvi l’esperienza, è stata l’avventura “Epic”  di D&D (ossia Dungeons and Dragons).

Per chi non avesse idea di cosa  stia parlando, ve lo  voglio spiegare in quattro parole – tranquilli, non mi dilungherò! D&D è un GDR, ossia un gioco di ruolo: alcune persone si riuniscono attorno ad un tavolo con un set di dadi specifico, un foglio di carta ed una penna ed una scheda dove sono specificate le caratteristiche appartenenti al proprio personaggio. Eh si, perché in un gioco di ruolo si interpreta un personaggio fantastico (un umano guerriero, un elfo ranger, un halfling ladro, un dragonide  bardo o un nano stregone, solo per fare alcuni esempi).

Ah! Dimenticavo la figura fondamentale  per poter giocare! Necessaria è la presenza di un Dungeon Master intorno allo stesso tavolo,  una “figura mitologica” che tiene le redini di tutto il racconto, che conosce la storia e tutte le regole, e che fa capitare gli eventi a seconda delle scelte dei giocatori. Per conoscere meglio il mondo dei GDR, vi consiglio  di leggere questa pagina, mentre per conoscere meglio D&D vi consiglio quest’altra pagina.

Nonostante io abbia un po’ di esperienza in D&D, non mi era mai capitato di partecipare ad un evento “Epic” e non avevo nemmeno la più piccola idea di cosa mi si sarebbe prospettato di fronte: devo dire che  quello che ho vissuto ha superato, di gran lunga, ogni mia aspettativa! 

The Grand Masquerade

L’evento aveva il nome di “The Grand Masquerade“, quindi era già intuibile che il tema portante dell’avventura  sarebbe stato un ballo in maschera. Entro in una sala dove erano allestiti all’incirca 15 tavoli da 5 giocatori ciascuno. In fondo alla sala un lungo tavolo con dei microfoni  e sul muro, proiettato, uno schermo con un orologio.

Mi siedo al tavolo e conosco gli altri personaggi che avrebbero diviso l’avventura con me e il Master, rigorosamente con maschera veneziana e mascherina anticovid (fino alla pausa dove siamo usciti all’aria aperta, non avrei saputo dire che faccia avessero i miei compagni di tavolo!). Parte l’avventura  e ci viene raccontato che tutti i gruppi di avventurieri (quindi tutti i giocatori presenti in sala) avevano un unico scopo: intrufolarsi ad un ballo di gala, dove erano presenti i nobili più nobili del regno, per indagare sulla scomparsa di una ragazza che faceva la ricercatrice scientifica. Essendo  infiltrati tra la  nobiltà, avremmo dovuto comportarci di conseguenza e sottostare alle regole del galateo che vigevano nel regno in cui ci trovavamo.

Non vi dico il delirio! Una delle regole era, per esempio, il parlare di sè in terza persona, e vi assicuro che è molto più difficile di quello che si pensa! Un’altra regola era quella di ringraziare la Duchessa ogni volta che suonava la campana: nessun problema direte voi, ma come fare se siete in modalità stealth mentre uscite di nascosto da una finestra? Risultato: suona la campana, ringraziate la Duchessa, le guardie vi sgamano e via al duello! Ad ogni errore il Master era lì, pronto  a dare dei malus che, una volta sommati, facevano capitare cose brutte!

Devo dire che, nonostante il mio personaggio – un mezz’elfo ladro – abbia finito l’avventura morto, ho passato 4 ore davvero divertenti: ho riso a crepapelle, mi sono immedesimata nella storia  grazie soprattutto al Master e ai PNG (Personaggi Non  Giocanti, ossia dei personaggi che fanno parte della trama ma che non sono gestiti da un giocatore) che sono stati bravissimi. La cosa che ho preferito in assoluto è stata la convivialità che si è creata tra persone che non si conoscevano affatto fino ad un minuto prima.

Grazie quindi di cuore  a tutta l’Adventures League Adriatica che ha organizzato questa magnifica avventura e a Play che mi ha dato la possibilità di passare una giornata indimenticabile.

the grand masquerade tavolo 11

Ultimi consigli

L’edizione di Play 2022 si avvicina!  Non ci sono ancora delle date ufficiali, ma rumors e voci di corridoio sussurrano che, per partecipare di nuovo a questa manifestazione, non dovremo aspettare  un anno: infatti si mormora che l’organizzazione sia già di nuovo all’opera per poterci ospitare in primavera, plausibilmente ad  Aprile.

Se siete super-appassionati del settore, ma anche solo dei curiosi, oppure avete dei bambini in famiglia, questo è un appuntamento imperdibile, pieno di cose belle e divertenti da fare, che rende la noia solo un lontano ricordo. E non importa da che città italiana venite: approfittate per farvi una mini vacanza di tre giorni a Modena, che è pure una bella città, per godervi tutto ciò che la fiera ha da offrirvi! 

Io di sicuro tornerò anche il prossimo anno e non farò l’errore  che ho fatto questa volta! Prenderò il  biglietto per tutti i tre giorni e mi immergerò completamente nel mondo ludico, perché mi è dispiaciuto tantissimo perdermi tanti eventi interessanti a causa del poco tempo a disposizione.

Grazie a tutti  gli organizzatori (ModenaFiere, Ludo Labo, Tre Emme, La Tana dei Goblin e La Gilda del Grifone), a chi aveva gli stand e a tutti coloro che hanno partecipato, per la grande passione che  ci mettono e che  mi ha travolto dal momento in cui ho varcato la porta della Fiera di Modena a quando non ne sono uscita, lasciandomi dei bellissimi ricordi.

Al prossimo anno quindi, anche noi di Hermes vi aspettiamo numerosi!