Nel salotto di Napoli, a pochissimi passi da Via dei Mille e dalle conosciutissime boutique d’alta moda, c’è Louise Chemiserie, una delle botteghe artigiane di camicie più antiche di Napoli. All’interno si respira un’aria familiare, ma anche molto professionale, infatti Luisa con le sue mani, ogni giorno confeziona prodotti di alta qualità. La storia della Louise Chamiserie ha origine già nel dopoguerra. Sembra che già nel 1945 la nonna dell’attuale proprietaria confezionasse camicie sartoriali, attentissima ai particolari. Quest’arte è stata tramandata di generazione in generazione e oggi, per fortuna, è ancora molto viva.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Luisa Palumbo che ci ha raccontato la storia della sua camiceria, i segreti di un antico mestiere e la professionalità con la quale ogni giorno realizza camicie su misura.
Com’è nata la sua camiceria e quando?
La Louise Chemiserie nasce da una consolidata esperienza nel settore della camicia artigianale maschile, maturata di generazione in generazione. Nel 1945 mia nonna Luisa già confezionava camicie sartoriali, in tempi in cui la lavorazione avveniva in casa e la raffinatezza dei singoli particolari era rifinita solo a mano. Seguendo questa tradizione e consapevoli delle esigenze odierne la Louise si è proposta ad una clientela più ampia. L’altra qualità dei tessuti e l’ottima manifattura eseguita, fanno di una camicia Louise un prodotto esclusivo e personalizzato. Inoltre il rapporto qualità prezzo perseguito è altamente competitivo grazie al sistema della vendita diretta.
Il suo è un mestiere antico e ricercato: quanto lavoro c’è dietro la realizzazione di ogni singolo capo? Ci racconti cosa accade dalla fase iniziale dell’idea a quella della realizzazione.
La tradizione sartoriale Napoletana ha radici profonde, parliamo dell’inizio del ’900, quando la nobiltà partenopea già usufruiva dei servigi sartoriali nel proprio domicilio. L’idea è quella di realizzare una buona camicia su misura che duri nel tempo. Oggi giorno la camicia è diventata un vero e proprio capo di abbigliamento, poi rifinita a mano sottolinea eleganza e cura nei dettagli sia da parte del cliente si dell’artigiano. Si inizia l’esperienza sartoriale con la vasta scelta dei tessuti, sia nazionali che esteri cotone egiziano, lino irlandese, voile svizzero) la scelta del custom fit dei modelli di colli e polsi, il carattere delle iniziali (rigorosamente ricamate a mano) ed i particolari rendono autentico ed unico il capo. Dopo la prima misurazione, durante la quale si individuano difetti errori ed imprecisioni, si continua con la fase finale di realizzazione del modello, con tutte le “ribattiture a mano”. Ogni singola asola ricamata non sarà uguale alla precedente e la cucitura a “zampa di gallina” dei bottoni di madreperla Australia faciliterà l’abbottonatura. Insomma tanti piccoli dettagli che fanno la differenza.
Quanto è importante il rapporto con il cliente?
Il mio rapporto con il cliente è unico. Ognuno con le sue esigenze e la sua storia partecipa all’esperienza della realizzazione del capo prodotto solo per lui. Soddisfatto ci elegge a “sarta di famiglia” e da quel momento non ci lascia più.
Qual è il cliente tipo che approccia con la camiceria?
La camicia su misura è per un cliente raffinato ed esigente. La qualità dei materiali e la manifattura napoletana rendono la camicia Louise adatta a tutti coloro attenti ai particolari e alla buona vestibilità.
Cosa è cambiato nel suo mestiere da quando c’è l’emergenza da Covid-19?
Durante i mesi di piena pandemia mi è mancato il contatto diretto con il cliente. Oggi dopo quasi due anni e le varie precauzioni in uso i clienti non mancano. Gli ordini e le misurazioni sono effettuate previo appuntamento telefonico. È aumentato un po’ il lavoro per disinfettare i locali ogni qual volta avviene una misurazione. L’unica cosa che ancora mi manca è vedere i sorrisi
Che tipo di formazione è necessaria per imparare questo lavoro?
La formazione professionale è un elemento importate e si acquisisce con il tempo. Ciò che non può assolutamente mancare è la “passione” per questo tipo di lavoro, che ti occupa molte ore e richiede tanta pazienza. Sicuramente chi ha frequentato scuole di design o corsi di taglio risulta avvantaggiato.
Quali svantaggi comporta fare un lavoro ormai in via d’estinzione?
Purtroppo questi lavori manuali sono in via di estinzione, è difficile tramandarli ai propri figli. Nessuno più vuole “imparare il mestiere in bottega” Questo stato di cose si ripercuote negativamente sulla linea domanda/offerta. Nei periodi pieni di lavoro è difficile trovare persone competenti ed esperte ed a volte bisogna rinunciare all’ordine.
Qual è, invece, il valore aggiunto di un capo realizzato a mano rispetto all’abbigliamento fast fashion?
La camicia rifinita con “battiture a mano”, rispetto ad una confezionata a macchina, sicuramente risulterà più adattabile al corpo: gli stessi punti a mano donano alle cuciture elasticità, basi pensare al giro manica napoletano (notoriamente detta in gergo ‘a mappina) quello con un pò di sbuffetto, che accompagna la persona in ogni suo movimento poiché è stato creato a centimetro (come un a seconda pelle) e così via per l’intera vestibilità del capo sartoriale.
La mole di lavoro è cambiata negli ultimi anni?
Il lavoro non è mai mancato, anzi negli ultimi anni c’è stato un ritorno al sartoriale. Si stanno avvicinando a questa realtà non solo i clienti storici come professionisti e uomini di affari, ma anche i ragazzi, per festeggiare gli anni importati della loro vita, e noi cerchiamo di accontentarli ed accompagnarli con la nostra arte.
Dove è possibile trovarla per usufruire dei suoi servizi?
Con la terza generazione di camicie la Louise Chemiserie (di Luisa Palumbo) vi aspetta a Napoli alla Via G. Martucci n.81. Vi saluto con una frase del grande Leonardo Da Vinci “I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio”.
Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.