Immagine di Copertina tratta dal film "Pinocchio" di Matteo Garrone
Ben ritrovati miei cari impasticcati nelle nostre Pasticche Letterarie! Queste settimane sono state un po’ cosi, ci dovevamo riprendere dalle feste, poi da Sanremo e poi da tutto il resto, ed eccomi ritornata con una pasticcotta davvero interessante, per me e soprattutto per voi. Se siete amanti del genere fiabesco ed avventuroso, non potevo non portarvi all’attenzione il romanzo, perché si non è un solo film Disney tra i più avventurosi della storia della letteratura: di chi sto parlando? Ma del burattino, Pinocchio e delle sue avventure. Ma come sempre andiamo per gradi.
Carlo Collodi chi è?
Collodi, caricatura Wikipedia
La favola di Pinocchio prende vita dal calamaio (perché allora esisteva quello) di Carlo Collodi pseudonimo, di Carlo Lorenzini che lo rese famoso a noi tutti, derivato dal nome del paese della sua mamma. Nasce a Firenze nell’epoca del Risorgimento italiano e vive e scrive di quel periodo nelle sue più grandi opere. Egli è saggista, scrittore, giornalista. Scrive soprattutto una letteratura per i ragazzi, ricca di spunti di riflessione.
Il burattino Pinocchio a puntate
La storia di questo burattino dal naso lungo – e non perché leggeva giornaletti porno – che noi tutti amiamo non nasce, però, come un vero e proprio libro, bensì è scritto a puntate sul Giornale per bambini, fondato a Roma da Ferdinando Martini, che porta la data del 7 luglio 1881. Una storia un po’ diversa da quella che ci ha appropinquato Walt Disney per anni.
Una letteratura all’avanguardia
Quasi certamente Collodi non immaginava che la sua favola avrebbe viaggiato per il mondo, e nel tempo con continue ristampe, edizioni e traduzioni in tutte le lingue del pianeta e nemmeno che la mettessero in scena con interpretazioni teatrali e cinematografiche.
Non possiamo dire che alcuni elementi chiave siano rimasti immutati rispetto alla favola tradizionale, ma quello del burattino è sicuramente un racconto che spezza con il passato e la tradizione alla quale eravamo abituati e si proietta verso un futuro un po’ diverso: fatto di eroi molto semplici. Quasi contadini. Ed è per questo che la letteratura d’avanguardia del secolo trascorso, fatta di continue sperimentazioni, mutamenti e rotture, ne rimase fin dal primo istante affascinata e piena di interesse nello studiare questa storia. La novità che infrangeva un po’ tutte le regole era che la fantasia del racconto si impregna molto dell’ambiente e della realtà in cui vive lo scrittore. Una toscana, che fa da sfondo ad un genio letterario di grande intensità formativa.
Pinocchio è più moderno di quanto crediamo
Pinocchio dal film con Roberto Benigni
La fiaba del nostro Pinocchio, oltre che un racconto per ragazzi, pare essere a tutti gli effetti un’allegoria della società moderna. Si può leggere in chiave realistica, come la storia di un ragazzo povero della provincia italiana dell’Ottocento.
Infatti questa è un’opera apparentemente molto semplice, ma che ha vari percorsi interpretativi e piani di lettura che variano a seconda di come si legge la sua storia e soprattutto da parte degli occhi di chi legge.
Il lato dark di Collodi
Fonte foto: Behace
Dovete sapere che dalle mie ricerche pare che Collodi fosse in qualche modo legato alla Massoneria. Anche se tale affermazione fu quasi subito sbugiardata, ma comunque resta nella lettura mistica – passatemi il termine – chiari riferimenti a qualcosa che va oltre la letteratura o la semplice lettura di un libro per ragazzi.
La tesi dell’affiliazione del nostro amato Carlo alla massoneria risulterebbe un’errata comprensione di un saluto in calce lasciato su una sua lettera; in essa la contrazione “suo affo” è stata letta interpretata come “fratello” anziché “affezionato”: tanto è bastato per ricamare la storia di un “Collodi massone” Anche se le difficoltà incontrate lungo la sua vita sarebbero inoltre conferma del fatto che l’autore non potesse contare su potenti appoggi. Nonostante certa letteratura voglia ad trovare un messaggio massonico ed esoterico specialmente nel suo “Le avventure di Pinocchio”.
Esisterà questo messaggio? Lo scopriremo nella prossima pasticcotta.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.
