Sardegna, recuperate dai fondali marini due anfore di Pompei e una mitragliera della Seconda Guerra Mondiale

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Il nostro Belpaese non smette mai di stupirci; e nemmeno i suoi fondali marini.

È ciò che è avvenuto durante il mese di Giugno nelle coste sarde meridionali antistanti la zona archeologica di Nora, dove i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, i subacquei e la motovedetta CC 821 “Cortellessa” di Cagliari stavano svolgendo operazioni straordinarie di controllo e monitoraggio delle aree archeologice sommerse, con l’obiettivo di intercettare e prevenire eventuali attività illecite che possono mettere a rischio il patrimonio nauralistico e archeologico della costa. Il tutto sotto la costante supervisione dei responsabili di archeologia subacquea della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari.

Ma durante le verifiche, i sommozzatori si sono fortunatamente imbattuti in ben altro: sepolte dalla sabbia dei fondali, nelle acque di Nora, giacevano da quasi duemila anni due anfore in terracotta risalenti al I secolo d.C.; parallelamente, nella località di Capitana del Golfo di Cagliari, ha rivisto la luce un cannone-mitragliera utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale.

Anfore di Pompei

Le anfore riportate in superficie sono state identificate dagli esperti come Dressel 2-4 di produzione pompeiana. Ma di cosa si tratta?

Heinrich Dressel (1845-1920) fu un archeologo, numismatico ed epigrafista tedesco che visse a Roma per molti anni. Fu lui a redigere una tabella di classificazione delle anfore d’età romana, contenuta all’interno del suo più importante lavoro, il Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL), un’opera in più volumi che raccoglie e cataloga tutte le iscrizioni epigrafiche latine provenienti dall’intero territorio dell’Impero romano, ordinate secondo logica geografica e con una numerazione progressiva per ogni volume. 

Non era, in realtà, intenzione di Dressel realizzare una tavola di classificazione delle anfore; la sua era esclusivamente una rappresentazione illustratoria e cronologia di tutte le 45 tipologie di anfore da lui analizzate per documentarne le iscrizioni. Tuttavia, la tavola è divenuta nel tempo fonte autorevole di catalogazione, tanto da prendere il nome stesso dello studioso. Il termine “Dressel 2-4”, dunque, si riferisce dunque ad un gruppo di contenitori da trasporto solitamente caratterizzati da anse bifide con gomito arrotondato, un corpo affusolato e quasi cilindrico, e una netta definizione tra collo, spalle e pancia. Un tipo di anfora generalmente documentata nell’area di Pompei.

Fonte dell’immagine: comunicareartecontemporanea.wordpress.com 

 

Il ritrovamento è dunque una preziosissima testimonianza delle rotte commerciali intrattenute all’epoca tra Pompei e la Sardegna.

Cannone-mitragliera

Un rinvenimento davvero inaspettato. I subacquei sono stati in grado di riportare in superficie un cannone-mitragliera polivalente Breda 20/65 Mod. 1935, un’arma di fabbricazione italiana utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale sia come mezzo contraereo che controcarro.

Il Breda 20/65 veniva solitamente impiegato con un apposito affusto sulla maggior parte delle unità della Regia Marina, l’arma navale del Regno d’Italia attiva fino al 18 Giugno 1946. In seguito ad ulteriori verifiche, l’arma è risultata essere l’armamento del mercantile armato “Romagna”, una nave cisterna all’epoca utilizzata per il trasporto di carburanti, la quale venne prima requisita dalla Regia Marina il 4 Ottobre 1941 e fu poi sfortunatamente affondata dall’esplosione di una mina il 2 Agosto del 1943. Ed è stato proprio il mare a custodirla per oltre settant’anni.

I reperti sono in seguito stati affidati ai funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, e sottoposti a tutte le analisi del caso. Con la speranza che possano presto essere opportunamente esposti e visibili al pubblico.

 


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