Chi era Ada Lovelace, prima programmatrice

Chi era Ada Lovelace, prima programmatrice

Le donne che hanno fatto la storia sono molte di quante ce ne potremmo aspettare, e una di queste è stata certamente Ada Lovelace, conosciuta come la prima programmatrice e informatica in assoluto. “Nata” come matematica, ha immaginato per prima il potere che avrebbe avuto il computer poco più tardi.

Chi è stata, comunque, Ada? Quale è la sua storia? Scopriamola in quest’articolo!

Ada Lovelace

Ada Lovelace, nata Byron. Un’infanzia già segnata

Ada Lovelace nacque a Londra il 10 dicembre 1815 ed era l’unica figlia legittima del celebre poeta Lord Byron, famoso per il suo libro Il pellegrinaggio del giovane Aroldo (e non solo), e di sua moglie Anne Isabella Milbanke, che invece era una matematica. Ada, comunque, non conobbe mai suo padre poiché pochi mesi dopo i genitori si separarono, e quest’ultimo non rivendicò mai i diritti di paternità sulla figlia.

Anne, terrorizzata che sua figlia potesse scoprire e dedicarsi alla poesia proprio come suo padre, la indirizzò nelle materie scientifiche, in particolare nella matematica. In un certo senso, la piccola Ada seguì le orme di sua madre. Nonostante questa grande soddisfazione, il rapporto tra le due non era tra i migliori, anzi. Infatti, Anne maltrattava sua figlia un giorno sì e l’altro… pure, tanto da portare sua figlia a rifugiarsi nei libri quando poteva.

La piccola Lovelace era, intanto, così prodigiosa tanto da essere incoraggiata dai suoi stessi docenti a proseguirli, e ciò fu soltanto che un bene: infatti, nel 1833, l’interesse per la matematica la portò a conoscere Charles Babbage, autore della cosiddetta macchina differenziale, uno degli antenati del moderno pc.

Ada Lovelace

L’incontro con Babbage e l’inizio di una collaborazione

Charles Babbage potremmo definirlo come un matematico e proto-informatico, inventore (o autore, come preferite) della già citata macchina differenziale, che era uno strumento meccanico capace di “tabulare funzioni polinomiali“. Insomma, lavorava con tutto ciò che è matematica per esperti e per cui non posso darvi una definizione chiara e corretta.

Tuttavia, la Lovelace aveva studiato queste nozioni e sapeva con chi e con cosa aveva a che fare, tanto da avviare una duratura collaborazione con Babbage, durante la quale cominciò a studiare i metodi di calcolo realizzabili sia con la macchina differenziale, sia con un’altra pupilla “babbagese”, ossia la macchina analitica, che era praticamente un primo prototipo di computer.

Ada era stata una delle poche persone che erano riuscite a comprendere appieno le idee di Babbage, e grazie a ciò riuscì, insieme a quest’ultimo, a creare un programma per la macchina analitica. Questo è stato possibile anche grazie all’enorme dedizione della donna nel comprendere le opere del matematico italiano Luigi Menabrea, che parlavano proprio dell’invenzione di Charles.

Ada Lovelace

La macchina analitica di Charles Babbage

Come nasceva il primo software?

Per creare un programma, o meglio un software, abbiamo bisogno di conoscere bene una serie di cose, dai linguaggi specifici ai codici, finanche agli algoritmi e tante altre cose. Ebbene, il primo programma della storia è stato creato proprio da Ada Lovelace, che mentre traduceva le opere di Menabrea, annotava tutta quella serie di informazioni che sarebbero servite, poi, sia a lei che a Babbage per questa nuova “invenzione”.

Quindi, la donna inserisce, alla fine del libro, un nuovo algoritmo che sarà utile per calcolare i numeri del matematico svizzero Bernouilli (che servono a risolvere problemi molto complessi). Quest’algoritmo viene considerato, ad oggi, il primo programma informatico della storia, e si rivelerà utile qualche anno più tardi al suo collega Alan Turing per la costruzione del primo vero computer.

Ada Lovelace

Una morte prematura

La vita di Ada Lovelace, purtroppo, fu breve: ammalatasi di cancro uterino, morì poco prima di compiere 37 anni, il 27 novembre 1852. Fu sepolta a Hucknall, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, accanto al padre. Ciò è fu possibile perché richiesto proprio dalla donna. Poco prima della sua dipartita, Ada fu persuasa da sua madre, che nei mesi di malattia aveva esercitato un controllo della sua vita pressoché totale, a nominarla come esecutrice testamentaria.

Ad oggi, Ada Lovelace è un modello per moltissime donne impegnate nella scienza e nella ricerca, ma i suoi contributi sono stati trascurati e sottovalutati per molto tempo. Soltanto nel 1979 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha “intitolato” un linguaggio di programmazione in onore della sua memoria e del suo lavoro, tant’è che l’Ada è ancora studiato nelle università.

Dimentica questo mondo e tutti i suoi guai e, se
è possibile, con tutti i suoi numerosissimi ciarlatani
ogni cosa insomma, tranne l’Incantatrice dei Numeri.

Charles Babbage ad Ada Lovelace, missiva del 1843