Chiara Lubich e il viaggio verso la luce

Innumerevoli sono le donne che hanno lasciato un segno decisivo all’interno della storia, ma tra tutte spicca la personalità di Chiara Lubich che è stata e continua, tutt’oggi ad essere un esempio femminile di bontà, amore e forza. Piccola, ma soprattutto coraggiosa è riuscita ad abbattere stereotipi ben radicati sulle donne, soprattutto all’interno della Chiesa cattolica.  

Chiara Lubich nasce a Trento il 22 Gennaio 1920. Vive i primi anni della sua vita in continua povertà e secondo l’educazione cattolica sviluppando una forte attenzione verso il prossimo, verso la verità e verso Dio. Frequenta l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ma per via della guerra è costretta a lasciarla e proprio in questi anni, in cui la sofferenza aumenta, capisce che c’è bisogno di agire, seguendo la parola di Cristo. Nel 1942 prende parte al Terz’ordine Francescano e attirata dalla scelta radicale di Santa Chiara d’Assisi prende il suo nome, ed è qui che inizia ad acquisire seguaci. 

Lei insieme alle sue amiche si rintana nei rifugi antiaerei portando solo il Vangelo con sé. Il gruppo offre tutto ciò che può, aiutando i più bisognosi in ogni momento della giornata, donando sollievo con la parola di Gesù alle persone devastate dalla guerra. Chiara e le sue amiche diventano un esempio di fede e carità cristiana, incitando le altre donne ad aspirare alla propria indipendenza. Nel 1944, in seguito al suo voto di castità, insieme alle amiche inizia a predicare l’amore di Cristo e da qui nasce il termine “focolare”. 

Nel frattempo le critiche e le incomprensioni incombono in maniera costante, ma con all’approvazione del Vescovo, il movimento inizia a farsi strada nel mondo.  Tutta la sua vita inizia a crollare quando, nel 1952, il sant’Uffizio la obbliga a dimettersi dai Focolarini e solo dopo dodici anni, grazie al pontefice Paolo VI, riesce ad ottenere il ruolo di fondatrice e presidente dell’associazione. 

Il Movimento cresce sempre più fino a diventare un’opportunità di unione tra i vari paesi del mondo. Chiara Lubich non si sarebbe mai aspettata di raggiungere un traguardo così alto, poiché ha sempre agito con il cuore, realizzando il suo sogno con pazienza e perseveranza.

Ad oggi 2 milioni di persone hanno aderito all’associazione, che ha unito giovani, adulti e non solo cattolici. Ogni anno persone di ogni età partecipano alle Mariapoli, città aperte all’incontro per vivere un’esperienza fraterna. Differenti dalle Mariapoli sono le Cittadelle, ovvero centri dove le persone vivono secondo il comandamento evangelico. Dal 7 luglio 2008 è Maria Voce la presidente, in seguito alla morte della Lubich nel marzo 2008 e nel 2015 si è aperto il caso per la sua beatificazione. 

Per raccontare la sua storia, lo scorso anno hanno girato un film su di lei, dal titolo “Chiara Lubich – L’amore vince su tutto”. Dal film è emersa tutta la difficoltà di quegli anni, spostando l’attenzione sul ruolo della donna, che viveva una vita costretta alla dipendenza di un uomo. 

Chiara e le amiche hanno sempre lottato senza paura di essere criticate, poiché sapevano di seguire un insegnamento giusto e di lavorare per il prossimo, senza mai pensare al futuro e solo al presente, più volte ha infatti, ripetuto: “Non ho mai fatto programmi. Lo spartito è in cielo, noi cerchiamo di suonare quella musica in terra”.