Joan Jett

Joan Jett, la rockstar che ispirò le band al femminile

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Nata come Joan Marie Larkin, la rockstar Joan Jett nasce nei sobborghi di Philadelphia il 22 settembre 1958. In seguito a un breve periodo in cui ha vissuto nel Maryland (dal 1969 al 1971), Joan e la sua famiglia si trasferiscono a Los Angeles. È autrice di ben 10 album da solista e la sua musica ha ispirato numerosi gruppi al femminile, molto spesso rappresentanti generi quali il punk rock e l’alternative rock in generale. In quest’articolo racconteremo la sua vita.

La prima esperienza vincente

Arrivata a Los Angeles, Joan Jett comincia ben presto ad inserirsi nel mondo della musica, tanto che a 15 anni fonda la sua prima band. Questa è composta da sole ragazze e si esibisce per la città, ma in uno di questi concerti viene notata dal produttore Kim Fowley che la lancia sulla scena musicale internazionale, portandola di fatto al successo.

Quindi, questa all-female band viene rinominata The Runaways e Kim ne diviene manager. Joan sarà la chitarrista e, assieme alla sua collega Lita Ford, la voce del gruppo, che è stato attivo dal 1975 al suo scioglimento prematuro avvenuto nel 1979. Nei loro quattro anni di carriera, le Runaways hanno prodotto, neanche a farlo di proposito, quattro album, e di loro viene ricordato il grande successo del tour in Giappone.

Eravamo più di un gruppo di ragazze che suonavano rock’n’roll, imparai a seguire i miei sogni e a fare in modo che nessuno potesse dirmi come doveva essere la mia vita. Le ragazze, in generale, vedono chiaramente il proprio ruolo definito su come deve essere la loro vita, ma quando ero piccola i miei mi dissero che avrei potuto fare qualsiasi cosa.

Nonostante ciò, le relazioni tra le componenti iniziavano a deteriorarsi già nel giro di poco, e addirittura una di loro (la bassista Jackie Fox) abbandonò il gruppo nel bel mezzo del tour giapponese, costringendo Joan ad occupare il suo posto. È stato inevitabile, comunque, lo scioglimento della band dopo l’uscita della stessa Jett e dell’altra bassista Laurie McAllister. Comincia, così, la sua carriera da solista.

Joan Jett

Joan Jett solista: la nuova scalata verso il successo

Nel 1980 la Jett pubblica con il produttore Kerry Laguna il suo primo album che porta il suo nome, che però non susciterà l’interesse di alcuna etichetta discografica. Successivamente, però, la Boardwalk Records avvierà poi un contratto con la rockstar e ristamperà il disco con il nome di Bad Reputation, ottenendo un discreto successo.

Sebbene avesse cominciato il suo percorso solista, Joan Jett compone comunque una nuova band chiamandola Blackhearts, e con questa incide il suo secondo album e quelli a venire. Tra questi c’è I Love Rock ‘n’ Roll ed è stato il più grande successo, tanto che l’omonimo brano è stato riproposto poi da cantanti come Miley CyrusBritney Spears.

I successivi dischi avranno un successo a dir poco altalenante, ma alcuni di questi rientreranno nella Top 40 e porteranno la Jett al meritato successo a livello internazionale. Infatti, la rockstar parteciperà anche alla colonna sonora del film Gotcha! (1985) con il brano Gotcha Where I Want Ya. Ci fu comunque un periodo in cui Joan non ottenne successo fino alla pubblicazione del suo sesto album, Up your Alley, il cui brano I Hate Myself for Loving You arrivò nella Top Ten (8° posto) e la portò ad ottenere il disco di platino.

Gli Anni ’90 sono, poi, costellati da altrettanti successi e soprattutto da elogi per l’album Pure and Simple, ritenuto “molto più vicino allo stile della Jett” per via delle sonorità che ne ricalcavano il classico stile rock ‘n’ roll che l’ha sempre caratterizzata. Addirittura sarà fonte di ispirazione per nuovi gruppi al femminile quali le Bikini Kill.

Gli Anni 2000 e la (non) possibile reunion

All’alba del nuovo millennio, si erano sparse le voci di una possibile reunion delle Runaways, ma ben presto le voci furono in un certo senso “smentite” dal momento in cui tutte le ex componenti avevano rifiutato tale progetto. In particolare, Jackie Fox (che aveva lasciato la band quando era in tour) non riuscì mai a prendere parte all’iniziativa per la sua carriera da avvocato già “a buon punto”.

Sono in ogni caso anni caratterizzati perlopiù da tournée e dalla ripubblicazione dell’album NAKED con un altro nome (Sinner) e con quattro nuovi brani. Sempre in questo periodo, Joan Jett apre diversi concerti, tra i quali quello dei Green Day nel 2010, e collabora con il progetto Happy Hippie Foundation al fianco di artisti come Miley Cyrus.

Joan Jett

Tra elogi e voci sulla sua vita privata

Il mondo musicale la elogia definendola come una delle migliori rappresentanti del punk rock e come icona del rock ‘n’ roll e fonte di ispirazione. Tuttavia, Joan ha combattuto duramente affinché questo angolo di musica la considerasse ciò che è oggi. La stessa cantante afferma:

La rabbia delle donne nel mondo della musica, la mia rabbia, veniva dal fatto che ci dissero che una ragazza non poteva suonare la chitarra, quindi ti sedevi a scuola con ragazze che suonavano il violino e il violoncello, da Beethoven a Bach. La rabbia nasceva perché non esisteva neanche una opportunità: ti dicevano di stare zitta, di sederti e di comportarti come una dama.

Invece, la sua vita privata è a tratti “sconosciuta”. Jett si dichiara vegetariana e a favore del vegetarismo e veganismo, sostenendo di esserlo diventata per amore verso gli animali e per la consapevolezza dei danni provocati dall’allevamento intensivo. Molte sono state le domande sul suo orientamento sessuale, ma la rockstar non ha mai né confermato né smentito di essere omosessuale.

Non sto dicendo di no, non sto dicendo di sì, sto dicendo credete in quello che volete. Prendete una decisione e andate avanti.


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