Cellulari e giovani - come educare?

Giovani e cellulari – Come educare?

Troppo spesso si tende a demonizzare la nuova tecnologia e l’uso dei cellulari , soprattutto se si accostano alle nuove generazioni, dando a queste le colpe di tutto ciò che accade all’interno di una società sempre più influenzata dalla tecnologia e da tutto ciò che ne ruota attorno. 

Soprattutto quando si parla di abbinamento giovani-cellulari si accendono una moltitudine di campanelli d’allarme da parte delle persone e si arriva a pensare che privare le nuove generazioni di questi apparecchi sia la decisione migliore. 

Pochi si rendono conto che l’educazione all’uso è molto più utile ed efficace rispetto alla privazione diretta, poiché questa non potrà essere attuata in eterno e, anche se si riuscisse ad attendere la maggiore età perché l’utilizzo diventi una decisione con responsabilità diretta dell’individuo stesso, ciò non garantisce comunque un corretto utilizzo. 

Se una persona non viene educata ad utilizzare uno strumento potenzialmente pericoloso, quando arriverà il momento di poterlo usare avrà molte più probabilità di utilizzarlo in maniera impropria e far danni, come se si aspettassero i 18 anni per insegnare ad una persona a leggere ed è logico che imparerà a farlo, ma in maniera non propriamente corretta.  

Uno studio dell’Università di Yale rivela che i neonati iniziano a riconoscere la differenza tra “bene e male” già dai 3 mesi di vita, quindi insegnare e seguire passo passo nella crescita, piuttosto che omettere, è la strada giusta per formare adulti consapevoli e correttamente indirizzati nel riconoscere ciò che è giusto da ciò che non lo è.  

Cellulari e giovani - come educare?

Quindi come poter procedere gradualmente a educare?

Ci sono molti programmi chiamati “Parental Control” che consentono di monitorare l’utilizzo di cellulari destinati a minori. Possono essere installati sul cellulare del genitore nella versione “Adulto amministratore” e nel cellulare del minore che deve essere gestito. Questi permettono di inserire un tempo limite di utilizzo del dispositivo stesso, limitarne le applicazioni in base all’età dell’utilizzatore e inserireutilizzo c anche una fascia oraria di “blocco”, che sia quella riferita allo studio, all’orario scolastico o all’ora di andare a dormire per evitare utilizzi eccessivi e impropri, cercando di incentivare l’utilizzo come supporto per i compiti, o spronare ad utilizzare il web come una fonte per conoscere cose nuove e non solo per giocare come una console. 

Queste app si trovano in versione gratuita (la più famosa è “Family Link” lanciata direttamente da Google) o in versione a pagamento che includono servizi più avanzati come la localizzazione e la possibilità di sentire ciò che accade attorno al telefono attivando un microfono in una simulazione di telefonata. 

È da specificare che tutte queste app devono essere utilizzate con il consenso di tutte le parti interessate e che possono gradualmente essere di limitato utilizzo man mano che crescono e prendono consapevolezza, proprio per educare ad un utilizzo autonomo e corretto.