Foto in evidenza: Ilrossetti.it
Nella cornice del Teatro Acacia di Napoli – uno dei più frequentati della città, nato negli anni ’50 nel popoloso quartiere del Vomero – arriva il rinomato duo comico di Ale e Franz, con uno spettacolo leggero e spassoso: si tratta di Comincium.
Davanti alla platea gremita, si apre il sipario ed è fin da subito evidente la grande voglia di ricominciare a calcare i teatri, soprattutto dopo un periodo di stop dovuto alla pandemia.
Un groviglio di colpi di scena
Co-scritto da Alessandro Besentini, Francesco Villa e Alberto Ferrari, Comincium è un groviglio di storie e colpi di scena.
Tutto parte, come potevasi immaginare, da una panchina. Due uomini di mezza età si incontrano per caso nel parco – su un palcoscenico quasi totalmente privo di scenografie, con decorazioni minimal che rappresentano la dicitura di un “albero” o un “laghetto” o una “fontana” – e arrivano a confrontarsi con la loro giovane età, con le loro debolezze e i loro rimpianti.
Fino alla reciproca confessione che cambierà il loro modo di vedere le cose.
“L’amore non ha nulla a che vedere con l’età”
È la fatidica frase pronunciata da Francesco, per consolare Alessandro che si sente insicuro nel frequentare una donna di 20 anni più giovane. Al tempo stesso Francesco rivela di avere, in un periodo di crisi coniugale, tradito la moglie con una studentessa universitaria, che si scoprirà poi misteriosamente incinta.
Una semplice confidenza tra due possibili amici, se non fosse che Alessandro e Francesco hanno entrambi un appuntamento con una certa Alice. Ebbene, ecco arrivare la beffa: Alice è infatti la compagna del primo e la figlia del secondo.
Ale e Franz sono affiancati in questa commedia dalle attrici Raffaella Spina e Rossana Carretto, le quali contribuiscono con la loro presenza esuberante a dare uno sprint allo spettacolo, che coinvolge e travolge gli spettatori nel continuo caos di eventi.
La comicità dei due attori milanesi è una narrazione di aspetti quotidiani che si trasformano in momenti esilaranti, complice anche il ritmo molto serrato dei loro dialoghi e l’umorismo sagace tipico del duo dai tempi di Zelig.
Il tutto è poi condito da un gioco di luci e di musiche che fanno da contrappunto alle scene più divertenti.
È così la parola “Comincium”, come detto dai due artisti in un’ intervista a Il Mattino, diventa
«Un motto beneaugurante, per dire: passata la pandemia, torniamo da voi. Ci siete mancati molto».
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.