L’Arena del Sole, situata a Bologna in via dell’Indipendenza 44, è un teatro costruito poco a poco, a partire dalla fine del XVIII secolo. È proprio durante l’occupazione dei francesi che, nella zona occupata dall’antico convento di Santa Maria Maddalena, sorge quest’arena che, durante l’estate, offre spettacoli teatrali dal primo pomeriggio al tramonto.
Nel 1810 Carlo Asparri, professore di architettura presso l’Accademia delle Belle Arti, realizza una struttura semicircolare a gradoni destinata a diventare il teatro popolare per eccellenza: si assiste a drammi, spettacoli carnevaleschi e circensi. L’Arena fu inaugurata nel luglio del 1810 con la rappresentazione di un autore anonimo Corradino d’Este al torneo o l’eroe del Rubicone, interpretato dalla Compagnia Comica Zuccato. L’Arena poteva contenere fino a duemila spettatori, una cifra che non deve sembrare irrealistica perché un tempo le persone si accalcavano in ogni suo angolo libero.
Nel 1887-1888 il teatro chiude per una prima ristrutturazione totale in occasione della creazione della moderna via dell’Indipendenza. L’unica struttura ottocentesca che si è conservata intatta fino ad oggi è la facciata realizzata da Gaetano Rubbi nel 1888. Un portico molto alto poggia su tre grandi arcate, sostenute da colonne e sovrastato da un alto cornicione. Una scritta sopra le arcate specifica che l’Arena del Sole è un Luogo dato agli spettacoli diurni. Infine, un fastigio di Alfredo Neri contiene al centro le statue di Apollo, della Poesia (a sinistra) e della Tragedia (a destra). A partire dal 1916 il teatro presenta delle coperture smontabili che consentono lo svolgimento di una programmazione invernale anche cinematografica.
Nel 1949 si decide di trasformare l’Arena in teatro serale e cinematografo, si costruisce un tetto apribile e si abbattono tutte le gradinate diventate inadatte. Nel 1950 riapre al pubblico con la proiezione della pellicola Cavalcata di eroi: per vent’anni diventa prevalentemente cinematografo. Negli anni Settanta l’architetto Cervellati studia un progetto che prevede la trasformazione dell’Arena in centro culturale con alcune sale teatrali e cinematografiche, biblioteca e cineteca e luoghi di ritrovo. Il progetto si rivela troppo ambizioso e si pensa di adattare l’Arena soltanto a sala teatrale.
La storia recente dell’arena inizia nel 1986 con l’acquisto da parte del Comune di Bologna dell’immobile dall’Opera Pia Giovanni XXIII, in quanto si mira a dare alla città un adeguato teatro di prosa. La ristrutturazione si conclude nel 1995 con una solenne inaugurazione. Inoltre, viene realizzata per la prima volta in Italia una pedana in legno che, grazie ad un meccanismo idraulico, consente il sollevamento della platea al livello del palcoscenico e l’ampliamento di quest’ultimo fino a 25 metri. Nella progettazione l’architetto Gianfranco Dellerba si ispira per la cavea a gradinate a forma di U al teatro rinascimentale di Sabbioneta e a quello Farnese di Parma. La sala grande ospita 952 spettatori e quella piccola dai 220 ai 300. Nel lato meridionale il teatro presenta una vetrata sul chiostro quattrocentesco dell’antico convento, un cortile interno e a nord un cortile su via San Giuseppe. Dunque, una struttura progettata e realizzata in maniera estremamente accurata, sempre più all’avanguardia e rispondente ai bisogni del pubblico.
Il teatro è stato inaugurato nel 1995 con una grande festa di apertura ricca di celebrità. Una serata dedicata alla bellissima città emiliana, che ha accolto artisti come Dario Fo, che ha rappresentato Il tumulto di Bologna, i cantanti Francesco Guccini, Luca Carboni, Andrea Mingardi, gli Stadio, Jimmy Villotti e Steve Grossman.
Nel 2014 le sale dell’Arena sono state intitolate a due artisti che hanno lasciato un segno nel teatro degli ultimi decenni del Novecento, la sala grande a Leo De Berardinis e la sala piccola a Thierry Salmon.
Dunque, un teatro dalla storia attraversata da figure di rilievo, che hanno contribuito a dare all’Arena del Sole un volto progressivamente migliore nel corso del tempo.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.