La Lessinia è un altopiano che si estende tra le province di Verona, Vicenza con un supergruppo alpino, e Trento. È una terra ricca di storia e tradizioni che incrociano il sacro e il profano.
Abitata anticamente dai Cimbri dei quali rimane traccia nella toponomastica e nella lingua, sembra ospitare anche personaggi fantastici quali le Fade, le Anguane, le Genti Beate e, ovviamente gli Orchi. Esiste un gruppo Facebook dal nome Magica Lessinia e viene naturale chiedersi se questo aggettivo sia dovuto ai paesaggi immortalati nelle meravigliose foto degli iscritti o alle fole che ancora affascinano bambini e adulti.
Fonte foto: casaledeifruttiantichi.com
Il Parco Naturale Regionale della Lessinia
Il 30 gennaio 1990 con la Legge Regionale n. 12 il Veneto ha istituito il Parco Naturale Regionale della Lessinia, che occupa oltre 100 km² nelle province di Vicenza e Verona e lambisce la provincia di Trento.
È scavato da diverse valli che, dagli alti pascoli, scendono verso la città e la pianura. Da ovest: la Valpolicella, che ospita Fumane, Marano e Negrar e poi la Valpantena, la Val di Squaranto, la Val di Illasi, la Val d’Alpone, la Valle del Chiampo e la Valle dell’Agno. A seconda delle stagioni ogni valle è decorata dalla fioritura delle coltivazioni tipiche: ciliegi, vigne, castagni, ulivi sono quelle tradizionali e tipiche ma non mancano le coltivazioni innovative quali zafferano e lavanda. Altra attività tipica del parco è l’allevamento ovino e bovino oltre che suino dai quali derivano altri prodotti tipici quali le soppresse e i formaggi, in primis il Monte Veronese nelle diverse stagionature, le varie caciotte e ricotte e, recentemente, anche le mozzarelle.
Fonte foto: allwebitaly.it
Luoghi da non perdere in Lessinia
Soprattutto nei fine settimana i turisti arrivano numerosi, qualcuno per percorrere i lunghi sentieri che permettono di scoprire sempre nuovi scorci attraversando pascoli, boschi e antiche contrade.
Per gli amanti degli abissi da non perdere la Spluga della Preta, sul Corno d’Aquilio, che tocca quasi i 900 mt. di profondità. Ancora la Grotta del Capriolo in territorio di Roverè Veronese, la più visitata nel Veneto.
Di particolare importanza è poi la Valle delle Sfingi, nei pressi di Camposilvano, ricca di bizzarre formazioni rocciose che ricordano, appunto, la forma delle sfingi. Molti e caratteristici sono i paesi della Lessinia ma Giazza (in cimbro Lietzen) è forse il più caratteristico e ricco di tradizioni secolari. Qui ancora si parla il cimbro e con il metodo cimbro della carbonara si produce il carbone. A Bolca è imperdibile il museo dei fossili La Pesciara di Bolca che permette di entrare nelle gallerie dalle quali provengono i fossili esposti. Sì, si tratta di fossili di pesci perché un tempo questo territorio era ricoperto dalle acque del mare.
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Mangiare in Lessinia
Malghe, Rifugi e Ristoranti sono numerosi sull’altopiano e ognuno ha la sua particolarità ma ovunque è possibile mangiare quello che da marzo di quest’anno è entrato nell’Elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali: gli gnocchi sbatui o gnocchi di malga fatti con la fioretta e la farina e conditi con abbondante burro fuso e ricotta affumicata. (Buonissimi!!!) Poi la polenta con il Monte Veronese la sopressa e i funghi. Altro presidio Slow Food della Lessinia è la Pecora Brogna che da sempre qui si alleva nei pascoli oltre i mille metri. I Marroni e le Ciliegie di San Mauro di Saline sono buonissimi da soli o come base per molti dolci. Ed il tutto, ovviamente, accompagnato da una delle ottime birre prodotte nei locali birrifici o, per chi ama il vino, da una delle soluzioni a denominazione di origine controllata che possono accontentare ogni gusto.
Fonte foto: sillaepepe.it
Da quanto ho scritto viene da chiedersi come mai la Lessinia non sia nota come la Val di Non, tanto per dire, e confesso che io stessa pur veronese di nascita ho conosciuto e imparato ad amare questa terra da non molti anni. Credo davvero che meriti una promozione e una valorizzazione maggiore per una accessibilità ragionata, consapevole e rispettosa di luoghi di una bellezza davvero tutta da scoprire.
Fonte foto: ilfattoquotidiano.it
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.