Pellegrino Artusi

Chi è l’eclettico Pellegrino Artusi

Chi è Pellegrino Artusi? Potremmo definirlo un pioniere, un rivoluzionario, un visionario del gusto, ma lui probabilmente sorriderebbe bonariamente non sentendosi proprietario di tali appellativi, eppure ad oggi è considerato il padre della cucina italiana.

Artusi non era uno chef né un gastronomo professionista, come potremmo immaginare, ma era un uomo di lettere, un mercante e, soprattutto, un appassionato della buona tavola. Un uomo eclettico che, armato di curiosità, amore per la tradizione e un appetito insaziabile per il sapere, ha compiuto un’impresa che ancora oggi ci nutre e che potremmo intendere come una vera e propria eredità.

Pellegrino Artusi

Fonte foto:lanazione.it

Biografia di Pellegrino Artusi

Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena non è una città di fantasia di qualche fumetto alla Mickey Mouse, ma la città natale di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana e autore dell’ormai famosissimo “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”.

Nato il 4 agosto 1820 da mamma Teresa Giunchi e papà Agostino Artusi, droghiere benestante, Pellegrino Artusi conclusi gli studi si dedica all’attività di famiglia. Ben presto, però, un’infausta disavventura segnerà la famiglia Artusi: una rapina finita in violenza vedrà come vittima Gertrude, la sorella di Pellegrino che, non riuscendo a sopportare il disonore, impazzirà e verrà rinchiusa in manicomio.

Oltre al danno emotivo, questo grave episodio colpisce la famiglia Artusi anche dal punto di vista economico, così decidono di trasferirsi a Firenze, città che accompagnerà Pellegrino durante tutta la sua vita, senza allontanarlo però dalle sue radici, e in cui rimarrà fino al 30 marzo 1911 data in cui, all’età di 90 anni, lascerà la vita terrena.

La  vita agiata e la passione per la cucina

Benestante di famiglia, Artusi ha la possibilità di dedicarsi alla letteratura e alla cucina, le sue due più grandi passioni. Quest’ultime diventeranno il suo lavoro quando nel 1865 lascerà il commercio e si autofinanzierà nella pubblicazione di due libri che avranno un grosso successo.

Pellegrino Artusi

Fonte foto: firenzetoday

Ma la svolta avverrà nel 1891 con la pubblicazione de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, una raccolta di 790 ricette diverse che sarebbe anacronistico definire ricettario, ma che a conti fatti lo è; anzi potremmo definirlo il primo ricettario della storia.

Il libro esce in più edizioni, fino a sfiorare le trentadue nel 1932. Non un gioco di parole, ma un gioco del destino, se così possiamo definirlo, che lo consacrerà libro best-seller di quei tempi.

‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’

Che sia il primo ricettario della storia o meno, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è sicuramente l’opera più famosa di Pellegrino Artusi.

Vera e propria enciclopedia del gusto italiano, contiene 790 ricette che spaziano dai primi ai secondi piatti, dagli antipasti ai brodi fino ad arrivare ai liquori e ai dolci che l’autore ha selezionato, testato e perfezionato con meticolosità scientifica.

Pelegrino Artusi

Fonte foto: hamiciincucina.it

La vera “novità” dell’opera artusiana sta nell’approccio, rivoluzionario per l’epoca, che punta a riunire lo Stivale, ancora giovane e frammentario, sotto il profilo culturale, attraverso un linguaggio universale: quello del cibo.

Ma Artusi non si è limitato a descrivere gli ingredienti e i procedimenti, ma nel suo viaggio ha trasformato ogni piatto in una storia, ogni ricetta in una finestra aperta sulle tradizioni, le abitudini e le peculiarità regionali dell’Italia del suo tempo.

Perché è ancora attuale?

“La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” non è solo un libro, quindi, ma un’eredità.

Si configura come una guida pratica e poetica per chi vuole riscoprire il valore della semplicità in cucina. Artusi ci insegna che il cibo non è solo nutrimento, ma cultura, affetto e convivialità.

In un’epoca dominata da fast food e delivery, il messaggio di Pellegrino Artusi è più che mai contemporaneo: cucinare è un’arte che richiede tempo, cura e passione, ma che sa regalare, in cambio, il meglio della vita.