Il mondo dell’arte è da sempre bersaglio di furti e trafugamenti. Già nell’antico Egitto le tombe reali venivano depredate spesso da chi le aveva allestite, per sottrarre i tesori in esse contenuti. Ruberie che finivano per deturpare o distruggere ciò che allora aveva minor valore, ma che oggi viene considerato di estremo interesse culturale.
Nel corso della storia moltissimi sono state le sottrazioni di opere d’arte, a causa di guerre o invasioni o veri e propri furti perpetrati ai danni di musei o di collezioni private. A volte le dinamiche dei furti sono risultate del tutto occasionali, altre invece sono state studiate nei minimi particolari proprio per impadronirsi di una o più opere in particolare.
Il furto della “Gioconda”
La vicenda più clamorosa e nota è senz’altro quella che vede come protagonista la “Monna Lisa” di Leonardo da Vinci, scomparsa dal museo del Louvre di Parigi nel 1911. Il ladro: Vincenzo Peruggia, un imbianchino italiano che lavorava precariamente presso il museo e che riuscì ad impossessarsi del quadro semplicemente nascondendolo sotto la giacca. Tenne la tela con sé per due anni prima di cercare di venderla a un gallerista di Firenze che, naturalmente, avvertì le forze dell’ordine.
Il “Van Gogh” rubato due volte
Uno dei dipinti di Van Gogh, il “Vaso di papaveri gialli e rossi” del 1887, venne trafugato dal Museo Mohamed Mahmoud Khalil di Giza in Egitto nel 1978. Ritrovato poi in Kuwait una decina d’anni dopo, il quadro fu nuovamente rubato dallo stesso museo nel 2010 e non è stato ancora ritrovato.
L’Urlo
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Anche una delle prime versioni dell’”Urlo” di Edvard Munch fu al centro di una curiosa vicenda: nel febbraio del 1994 i ladri lo portarono via dalla Galleria Nazionale di Oslo in solo 50 secondi. Quando scattò l’allarme i custodi intervennero subito ma non trovarono che un biglietto con su scritto: ”Grazie mille per la poca sicurezza”. Il quadro fu poi recuperato nel maggio dello stesso anno in una camera d’albergo di Oslo e i responsabili assicurati alla giustizia. Nel 2004 il dipinto fu nuovamente rubato assieme a un’altra opera del pittore norvegese. Questa volta per mano di un commando armato e mascherato che prese in ostaggio visitatori e custodi. Le due tele furono poi ritrovate nel 2008.
La “Natività” di Caravaggio
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Una grande pala d’altare. La “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco” del Caravaggio, datata 1600, è stata sottratta dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969. Dove si trovi attualmente il quadro è un mistero che rimane ancora irrisolto. La pista più credibile rimane quella mafiosa, ma malgrado indagini a tutto campo, la sorte del capolavoro rimane per ora sconosciuta.
Uno strano ritrovamento
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Quello del “Ritratto di signora” di Gustave Klimt del 1916, sparito dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997, è stato un ritrovamento tanto strano quanto insperato: il dipinto, infatti, è stato ritrovato solo nel dicembre del 2019, nascosto dietro un’intercapedine di un muro esterno dello stesso edificio che ospita la Galleria. Particolare interessante scoperto con un’indagine ai raggi X eseguita sull’opera prima del famoso furto: la tela nasconderebbe un altro dipinto, il “Ritratto di ragazza con cappello” che fu esposto a Dresda nel 1912 e da allora si credeva disperso.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.