59esima Biennale di Venezia, padiglione della Repubblica Araba Siriana: sull’isola di San Servolo, di fronte ai Giardini della Biennale, ad ovest del Lido, l’artista italiano Lorenzo Puglisi presenta la sua installazione: ”Viaggio al termine della notte”.
Il titolo richiama il capolavoro di Celine, ma i dipinti di Puglisi aprono spazi ad una accezione di speranza, la consapevolezza che dal buio della notte possa infine emergere quella luce foriera del nuovo giorno.
All’interno della Biennale di Venezia
Dal 20 aprile al 27 novembre l’isola veneziana ospiterà i grandi dipinti sia all’interno del padiglione della Repubblica Araba Siriana, che nel giardino dell’isola dove dalle sette tavole scure dipinte su metallo emergono solo particolari di un bianco abbagliante. Solo poche pennellate, che rendono però ben riconoscibile l’immagine che affiora dalle tenebre. Oscurità e luce, gli opposti che si risolvono a vicenda, focalizzando l’attenzione e le emozioni sulla scena pittorica che l’artista reinterpreta ispirandosi ai dipinti dei grandi del passato, filtrati dalla sua personale visione dell’essenza pittorica.
Fonte foto: ansa.it
Così come negli spazi interni le tele dipinte a olio: il crocifisso che, per questa occasione, appare ingabbiato all’interno di una voliera di ferro, con le vibranti pennellate a delinearne il concetto; una “Annunciazione” le cui essenzialità delle mani e dei volti che affiorano bianchissime da un composito nero emanano tutta la gravità emotiva del momento. O ancora tra gli altri: “Matteo e l’Angelo” ispirato a Caravaggio, una rivisitazione della “Monna Lisa” leonardesca che ne accentua in modo viscerale l’elemento enigmatico.
dasapere.it
Il padiglione Arabo Siriano
Il leitmotiv dello stand Arabo Siriano è :”Il popolo siriano: destino comune”. La Siria e tutto il Medio Oriente sono la culla più antica della cultura e della civiltà. Ma ugualmente questi dipinti divengono esteriorizzazioni di affinità e antitesi, di interdipendenza e quindi simboli non di un solo popolo ma di una condizione umana che ci coinvolge tutti, specialmente in questi gravosi tempi in cui le essenzialità, a poco a poco, tornano ad assumere il loro vero valore.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.