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Art city Bologna: un’esplosione d’arte

Art City Bologna apre le porte dal 7 al 15 maggio con la sua decima edizione, presentando un programma che coinvolgerà l’intero territorio urbano con eventi speciali e mostre. Il progetto è promosso dal Comune di Bologna e Bologna Fiere.

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Fonte foto: arte.it

Il direttore artistico è Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo Museo di Arte Moderna di Bologna.

Il fulcro degli eventi si dirama dal cuore pulsante della città, nel centro storico: Piazza Maggiore, nella quale verrà avverrà una performance dell’artista Tino Sehgal che coinvolgerà 45 ballerini ed interpreti che renderanno lo spazio artistico permeabile anche dai visitatori, utilizzando i corpi in movimento in chiave di esperienza sociale.

Il Main program 

Nel “Main Program” sono concentrati tutti gli eventi di maggior rilievo che vedono protagonisti artisti di calibro internazionale. Vediamone i dettagli.

 

ANDREAS ANGELIDAKIS – POST – RUIN Bentivoglio

Curato da Antonio Grulli

il progetto ruota attorno all’installazione POST – RUIN, si trova in esposizione a Palazzo Bentivoglio ed esplora le connessioni tra arte contemporanea ad archeologia. Il titolo della mostra è collegato al passato di questo palazzo, prima possedimento di una delle famiglie di maggior influenza e in seguito distrutto de una rivolta popolare. L’artista gioca con il confine tra arte e architettura riflettendo sullo spazio che ci circonda grazie a questo tentativo di sovrapposizione.

 

BENNI BOSETTO – Stultifera

Performance curata da Caterina Molteni

La Pinacoteca Nazionale di Bologna ospita questa performance. Stultifera riprende il soggetto di La nave dei Folli di Sabastian Brant (1484) rovesciandone il significato e risaltando le potenzialità date dall’assenza di paura. Nella performance lo spazio scenico è una nave che possiede una sua temporalità sospesa e nella quale 14 performers indossano le vesti di passeggeri; essi interagiscono con continui contrasti e suscitano emozioni contrastanti. Si crea così lo scenario di una nuova forma di convivenza.

 

KIPRAS DUBAUSKAS – Emergency Break 

installazione cinematografica a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi

Gli spazi della FIU – Fondazione per l’innovazione urbana ospitano le opere dell’artista lituano, che proviene dal mondo della scultura ma si cimenta con l’arte cinematografica, concentrandosi sul tema del “soccorso”. Egli afferma che “il lavoro in pellicola è un’occasione per sbagliare”. Negli spazi della Sala Borsa – Storica biblioteca bolognese, saranno esposti degli stralci di residenze dell’artista.

CARLOS GARAICOA 

installazione a cura di Maura Pozzati

L’oratorio di san Filippo Neri, distrutto durante i bombardamenti del ’44, è la sede di un’istallazione di Carlos GARAICOA, artista multimediale di origine cubana. La sua formazione avviene all’Avana e questo tratto viene espresso nella sua opera: l’artista porta con sè la storia politica cubana, compresa la decadenza dei suoi edifici.

 

GIULIA NICCOLAI – Perchè lo faccio perchè. La vita poetica di Giulia Niccolai

A cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni

La mostra personale sull’artista Niccolai è ospitata all’interno del Padiglione dell’Esprit Nouveau. Niccolai fu fotografa, traduttrice ma soprattutto poetessa. Nell’ultima parte della sua vita abbracciò la religione buddista. L’esposizione si concentra sulla produzione poetica focalizzata sull’utilizzo del non sense, restituendo al visitatore un archivio composito che ne promuove la memoria storica utilizzando foto, testi, registrazioni e documenti.

 

EMILIA ZAPPREST – Zhouwéi Network

Video installazione immersiva curata da Felice Moramarco in collaborazione con Victor Evink

Al Centro di Ricerca Musicale Teatro San Leonardo è esposto il progetto che usa come paradigma il concetto di “ambitopia”: l’immaginazione di scena futuri sui quali è difficile stabilire o meno la desiderabilità. Il termine punta al superamento della dicotomia utopia/distopia. Si tratta di scenari positivi e/o distopici. Zhouwéi Network approfondisce le questioni scaturiste dalla mediazione digitale della vita umana e le conseguenze sul piano socio politico ed estetico – affettivo.

 

MATTIA PAJE’ – Fuori Terra

A cura di Giovanni Rendina

Palazzo Vizzani – Alchemilla ospita Fuori Terra, un gruppo scultoreo raffigurante umanoidi (e modellato in resina bicomponente) realizzato da Pajè. L’esposizione si snoda partendo dal concetto di verità e dalla riflessione sull’utilizzo delle informazioni distorte nei social network.

 

ITALO ZUFFI – Fronte e retro

A cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri

Dell’opera retrospettiva di Zuffi  in mostra al MAMbo ne abbiamo ampiamente parlato qui. I lavori dell’artista presenti nella seconda sede – la Sala Convegni della Banca di Bologna Palazzo di de Toschi–  si concentrano invece sulla pratica scultorea, mettendola in discussione nelle sue forme tradizionali e modificandone la forma attraverso scissioni e frammentazioni della materia.

 

PEDRO NEVES MARQUES Aedes Aegypti

video installazione a cura di Sabrina Samorì

Uno dei luoghi simbolo dell’istituzione universitaria bolognese – l’Orto botanico di via Irnerio – ospita una video installazione di Neves Marques, artista che ha particolare interesse per la biologia. Tramite la ricerca scientifica l’artista tocca tematiche affrontate quotidianamente e nella loro ambivalenza. In questo lavoro si focalizza su un esperimento riguardante una zanzara, ripresa in sequenza in diversi schermi.

Art city Bologna 2022 è un evento che mette in comunicazione i punti nevralgici della città in una folta mappa di emozioni e stimoli di vario tipo. Ciò consente di visionare l’aspetto di luoghi storici e simbolici, cambiando il punto di vista originario. Non vi resta che prendere la visita a Bologna come idea primaverile per lasciarvi trascinare dalle suggestioni artistiche di quest’evento.