Una grande mostra al Magno Palazzo del Castello del Buonconsiglio a Trento vuole rendere omaggio al contributo che gli artisti trentini hanno apportato allo sviluppo e splendore della pittura veneta del diciottesimo secolo.
“I colori della Serenissima. Pittura veneta del Settecento in Trentino” è il titolo dell’esposizione, curata da Laura dal Prà, Denis Ton e Andrea Tomezzoli, che sarà visitabile sino al 23 ottobre prossimo nelle sale dell’antico castello che sovrasta la città.
Gli artisti
La mostra vuole restituire una visione d’insieme delle opere e degli artisti che dal territorio del “Principe Vescovo” trentino o dal Tirolo meridionale hanno allargato gli orizzonti della pittura fine seicentesca e settecentesca, con un apporti strutturali e cromatici vivi e intensi risultanti da legami, scambi e formazione culturale, che si sono poi diffusi sia nei loro ambiti di origine, sia nei domini della Serenissima.
Fonte foto: finestre sull'arte
Nomi come Francesco Fontebasso (?-1769), Giambattista Pittoni (1687-1767), Gaspare Diziani (1689-1767) e soprattutto i due Guardi: Antonio (1699-1760) e Francesco (1712-1793), questi ultimi veri protagonisti della stagione pittorica tardo-settecentesca veneziana, sono ben rappresentati in questa rassegna interessante ed esaustiva che raccoglie opere provenienti da varie collezioni sia italiane che straniere. E vengono anche narrati i temi delle grandi committenze dell’epoca che richiedevano sia soggetti sacri che mitologici o profani, dando modo al visitatore di ampliare la comprensione del gusto e della cultura veneta del Settecento.
La sede
Fonte foto: turismo Italia news
Il Castello del Buonconsiglio è uno dei maggiori esempi di complessi monumentali di tutto il Trentino-Alto Adige. Composto da strutture architettoniche di epoche diverse, sino agli ultimi interventi rinascimentali, presenta un nucleo centrale gotico detto “Castelvecchio” sormontato da una possente torre cilindrica, al quale nei secoli si sono aggiunti vari edifici poi racchiusi entro una cinta muraria. Famoso per aver ospitato il Concilio di Trento (1545-1563), convocato per reagire alla riforma protestante, fu sede sino alla fine del diciottesimo secolo, dei Principi Vescovi di Trento.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.