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Il castello di Miramare, un castello da favola

Simbolo della città di Trieste, il castello di Miramare sfoggia la sua regale bellezza, sul promontorio di Grignano. Affacciato sul mare, il castello pare essere circondato da un alone di fascino e mistero. Chi ha reso questa dimora così incantevole? Quali segreti e racconti custodisce? Scopriamolo insieme.

Costruito fra il 1856 e il 1860, il castello di Miramare è stato palcoscenico delle vicissitudini dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo e sua moglie Carlotta del Belgio, i quali lo hanno reso particolarmente prezioso. Ma, nonostante l’aspetto di questa dimora sia in tutto e per tutto quello maestoso ed avvenente di un castello da fiaba, la storia che le sue mura raccontano ha purtroppo un triste epilogo.

Massimiliano e Carlotta

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fonte foto:informatrieste

Il principe Imperiale Arciduca d’’Austria Ferdinando Massimiliano d’Asburgo fu il fratello dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Sin da ragazzo Massimiliano mostrava interesse per le arti, le scienze e soprattutto la botanica. Attratto dalla marina ebbe una carriera militare raggiungendo l’alto grado di ufficiale.

Nel 1857 fu nominato Viceré del Lombardo-Veneto. L’arciduca desiderava una residenza consona al suo rango, dove potesse stabilirsi con la sua adorata moglie Carlotta. Affascinato dal promontorio di Grignano, a picco sul mare, alla periferia di Trieste, in una posizione panoramica, ne acquistò vari lotti di terreno e seguì con cura la realizzazione del suo castello e del grande parco che lo circonda.

Massimiliano non fu ben visto dal governo imperiale. L’ arciduca fu un sovrano dalle idee liberali, troppo moderno. Il popolo italiano benché non vedesse di buon occhio il dominio austriaco sulle sue terre imparò ad apprezzare Massimiliano che con diverse riforme sembrava essere dalla parte del popolo. Ciò non corrispondeva ai piani politici dei governanti e fu proprio suo fratello Francesco Giuseppe a revocarne la nomina.

Per questo, deluso e scoraggiato, Massimiliano si ritirò dalla scena politica e si stabilì a Miramare dove iniziò a condurre una vita tranquilla con Carlotta. La coppia si dedicò alla cultura e all’arte. Perdendosi nell’immenso parco che si estendeva dalla collina fino al porticciolo ai piedi del castello.

Massimiliano e Carlotta si incontrarono a Bruxelles per la prima volta quando lei aveva solo sedici anni, ma nonostante lei avesse una serie di rispettabili contendenti, Massimiliano la colpì al primo sguardo. Il loro fu un matrimonio d’amore, evento più unico che raro all’epoca quando fra nobili e reali i matrimoni erano programmati per svariati scopi politici. Il matrimonio avvenne nel 1857 e i due si stabilirono a Miramare la vigilia di Natale del 1860, quando ancora il primo piano era in fase di realizzazione.

Il Castello

Il Castello di Miramare fu progettato dall’ingegnere Carl Junker. Il palazzo vanta uno stile estremamente elegante risultato di una combinazione di stile gotico, medievale e rinascimentale.

I suoi interni sono stati realizzati dalle sapienti mani artigiane di Franz e Julius Hofmann. Il pianoterra fu destinato agli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, caratterizzato da un aspetto più familiare e accogliente rispetto al primo piano destinato invece alla rappresentanza e che presentava un carattere più suntuoso.

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Foto di Giuditta Colucci

Il castello vanta venti stanze. Particolarmente pregiate  “le sale di Massimiliano” tra le quali la camera da letto chiamata “Sala Navona”, nome della fregata comandata dall’arciduca, arredata in stile navale. La stanza sembra la cabina di una nave per il caratteristico mobilio e la presenza di oblò al posto delle tradizionali finestre. Menzione particolare alla splendida “Sala del Trono”, sul quale Massimiliano non si è mai seduto.

Carlotta era amante dell’arte e della pittura, la sua più grande passione. Tanti i dipinti presenti nella residenza da lei personalmente realizzati.

Le diverse stanze del castello testimoniano quanto i coniugi fossero amanti dell’arte, soprattutto quella che impararono a conoscere nei loro numerosi viaggi. Tanti gli oggetti, le opere d’arte, vasi e gli ornamenti preziosi presenti qua e là nelle stanze. Una collezione inestimabile.

Il parco

Il parco è lo straordinario risultato ottenuto negli anni in cui Massimiliano si dedicò personalmente alla cura e alla trasformazione di una spoglia landa carsica, nel suntuoso parco che ancora oggi richiama migliaia di visitatori ogni anno.

Progettato da Carl Junker, la parte botanica fu affidata a giardinieri di spicco dell’epoca. Massimiliano, con premura, fece importare grandi quantitativi di terreno dalla Stiria e Corinzia, e numerose varietà di piante anche tropicali.

Triste epilogo

Nel castello di Miramare, tanto desiderato, e tanto premurosamente curato con dovizia di particolari, in realtà, Massimiliano e Carlotta vissero per soli quattro anni. Nel 1863 una delegazione fece visita all’arciduca per proporgli la corona del Messico. Inesperto, o forse per una voglia di rivalsa, ignorando la precaria e pericolosa situazione politica sudamericana, Massimiliano accettò la corona e nella primavera del 1864 partì con Carlotta per il Messico, dove si ritrovò un popolo in insurrezione. Nel 1867 fu catturato e fucilato.

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Fonte foto: finestresull'arte.info

Carlotta riuscì a tornare a Trieste dove iniziò a manifestare segni di squilibrio mentale. Tornò in Belgio dove trascorse il resto della sua esistenza.

Il castello di Miramare dal 1867 ad oggi

Senza Massimiliano e Carlotta il castello di Miramare perse per sempre la sua anima, quella per la quale fu realizzato. Quell’alone di magia dal quale sembrava circondarsi. Resta intatto, però, nel corso degli anni lo splendore e la sua straordinaria bellezza.

Bellezza, mai passata in osservata. La residenza vanta almeno quattordici soggiorni, documentati, dell’Imperatrice Sissi, tra il 1869 e 1896.

Dopo la prima guerra modiale, il comprensorio di Miramare passò sotto l’amministrazione italiana. Secondo gli accordi con gli austriaci dal 1929 il castello fu trasformato in un museo, fino al 1931 quando Amedeo di Savoia vi stabilì la propria residenza.

Amedeo di Savoia si stabilì nell’ala sinistra del primo piano lasciando intatti arredi e stanze non occupate. Ma apportò al castello un rinnovamento importante. Fece installare infatti due ascensori, linee telefoniche e illuminazione a neon, acqua corrente e termosifoni.

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Fonte foto: yestour.it

Spicca il passaggio fra le due residenze. L’ala dei Savoia sembra stonare con tutto il resto, dal mobilio decisamente più moderno e consono ai primi anni 30 del novecento, all’evidente tocco del progresso dei servizi.