Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Venezia, si sa, è uno scrigno di tesori, ma siamo conviti che vi stupirà scoprire che non custodisce solo opere di incomparabile bellezza risalenti all’epoca bizantina, medievale o rinascimentale, ma anche splendidi manufatti provenienti dall’Estremo Oriente. Il palazzo che ospita oggetti così preziosi è Ca’ Pesaro, sede del Museo d’Arte Orientale e della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.

È un luogo poco conosciuto, ma dal fascino incomparabile. Scopriamolo!

La sede espositiva

Appartenuto alla nobile famiglia veneziana dei Pesaro, il palazzo già da solo è un capolavoro. Iniziato dall’architetto Baldassarre Longhena e portato a termine da Gian Antonio Gaspari, vanta una facciata esposta sul Canal Grande che colpisce per l’imponenza ma viene ammorbidita dall’aspetto arioso delle logge.

Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Fonte foto: commons.wikimedia.org

La maggior parte delle opere in mostra deriva da una collezione appartenuta a Enrico II di Borbone. Appassionato di viaggi e avventure, il principe raccolse durante un soggiorno in Estremo Oriente tra il 1887 e il 1889 numerosi oggetti di uso quotidiano di stupenda fattura.

Nonostante le sale del museo siano solo tredici, la serie di opere esposte è molto variegata, essendo composta da sculture, armi e armature, lacche, tazze, tessuti e abiti, paraventi e rotoli dipinti.

La straordinaria collezione di armature

Il vero fulcro dell’esposizione è la straordinaria collezione di armature giapponesi da parata dei daimyo (i signori feudali dell’antico Giappone), risalenti a uno dei periodi più interessanti della regione, l’epoca Edo (1600-1868) in cui il paese venne riunito dalla famiglia degli shogun Tokugawa, i signori della guerra.

Le armature, una diversa dall’altra, sono costituite da elmo, corazza, gonnellino e ulteriori elementi protettivi come spallacci e gambali; sono composte da lamelle di cuoio laccate e dipinte, legate tra loro da lacci colorati di seta.

Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Fonte foto: venetoinside.com

Il dettaglio che cattura l’attenzione di queste stupende armature, così ben conservate da sembrare sul punto di prendere vita, è la maschera che proteggeva il viso, dall’aspetto minaccioso e decorata con labbra rosso vivo o setole naturali per spaventare i nemici.

Sorprende che il risultato finale sia talmente leggero che le armature potevano essere smontate e riposte in scatole da viaggio; la necessità di una simile maneggevolezza è in fondo comprensibile visto che, durante le parate militari, i daimyo dovevano eseguire dei movimenti fluidi che esaltassero le loro capacità nell’uso della katana (la tradizionale spada ricurva giapponese).

Gli altri tesori del museo

Le bellezze che il Museo d’Arte Orientale di Venezia mette in mostra non finiscono qui, perché la collezione vanta altre opere di eccezionale valore.

I visitatori restano incantati in particolar modo dalla raffinatezza e dalla minuzia di particolari della raccolta di tessuti e abiti, composta da ben 900 pezzi che vengono esposti a rotazione. La collezione comprende abiti da corte cinesi, kimono giapponesi, costumi da teatro, mantelli buddhisti e diversi tessuti in stile batik. Osservare la collezione tessile di questo museo sarà un’occasione unica per ammirare la maestria degli artigiani dell’epoca, che decoravano gli abiti di corte con i motivi tradizionali dell’Estremo Oriente come eleganti pavoni o maestosi draghi.

Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Fonte foto: visitvenezia.eu

Chi accede al museo potrà continuare un viaggio indimenticabile nel mondo della raffinatezza orientale ammirando la collezione di xilografie, tra le quali figurano stupende opere di Utagawa Hiroshige, Kikugawa Eizan e Katsushika Hokusai, maestri dell’ukiyoe (termine che indica un particolare stile artistico giapponese e può essere tradotto con l’elegantissima frase immagini del mondo fluttuante).

Gli oggetti più curiosi

Il museo espone anche numerosi netsuke, piccoli fermagli usati come contrappeso per gli oggetti appesi alla cintura. Tra questi, è davvero delizioso quello di legno esposto nella sala IX, dedicata ai corredi nobiliari da sposa, che raffigura un topolino arricciato su se stesso a formare una palla.

Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Fonte foto: orientalevenezia.beniculturali.it

Imperdibile infine la collezione di marionette del teatro delle ombre di Giava della sala XIII, di cuoio intagliato dipinto e dorato, che venivano manovrate da un burattinaio nel corso di rappresentazioni religiose che duravano tutta la notte, e di kriss, i pugnali dalla forma ondulata tanto cari a Emilio Salgari e sempre presenti nei suoi romanzi sulle avventure di Sandokan.