Non è la prima volta che la città di Torino rende omaggio al grande artista surrealista Joan Mirò. Ciò che lega la città sabauda al lavoro di questo eclettico maestro catalano è forse proprio il contrasto della sua arte immaginifica e giocosa con la vocazione razionale e scientifica di Torino e, al contempo, con l’anima nascosta di questa città aperta alla genialità.
Dal 28 ottobre prossimo sino al 14 gennaio 2024, il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella, fortezza originaria del 1564 e patrimonio dell’Esercito Italiano, ospiterà la mostra “Mirò a Torino” dove saranno presentate oltre 100 opere la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico, grazie a prestiti di privati e alla collaborazione con le gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly.
Fonte foto: La Stampa
L’artista
La concezione artistica di Joan Mirò i Ferrà (1893-1983) prende avvio, dopo il suo trasferimento a Parigi nel 1919, dalla condivisione delle tematiche del movimento Surrealista (con cui condividerà la prima mostra del movimento nel 1925), ma se ne discosterà presto per abbracciare uno stile più libero ed espressivo. La sua spiritualità si esprimerà nelle scelte cromatiche intense e vivaci e nella ricerca di un linguaggio sempre in mutamento, influenzato sia dalle antiche pitture rupestri e dai manufatti africani, sia dalle sperimentazioni di stampo Dadaista. Negli ultimi anni della sua esistenza oltre ad affrontare la materia e i metalli, l’artista si impegnerà in una ulteriore ricerca con materiali riciclati, bruciati o lacerati.
La mostra
Fonte foto: Torino Today
L’esposizione è curata da Achille Bonito Oliva, con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, e realizzata con il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte.
Suddivisa per aree tematiche propone una vasta interpretazione della composita verve creativa del maestro tra il 1924 e il 1981. Dalla ceramica alla pittura e scultura, dalle litografie e acqueforti, alle sperimentazioni grafiche, dalla musica alla poesia che tanto affascinava Mirò. Inoltre sarà presente una sezione fotografica e alcuni video inediti che testimoniano la vita pubblica e privata del grande artista.
La mostra è co-prodotta da AICS – Comitato Provinciale Torino e Diffusione Cultura Srl in collaborazione con Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria – Mastio della Cittadella, Difesa Servizi, Art Book Web. Vettore ufficiale: Trenitalia.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.