Kandinsky e la rivoluzione dell’Astrattismo

Nel suo scritto “Sullo spirituale nell’arte” (1910) Wassili Kandinsky (1866-1944) asserisce come ogni forma abbia il proprio, caratterizzante contenuto e una capacità di agire come stimolo psicologico. Una peculiarità semantica delle forme che differenzia, per esempio, le sensazioni quando si tratti di un triangolo, che sospinge verso l’alto, e quando invece si tratti di un cerchio che in sé simboleggia il conchiuso.

Lo spirituale è per Kandinsky  un moto che scaturisce dall’interiorità. Non può quindi, rifarsi o rileggere la natura, ma deve affrancarsi da essa, esprimere le emozioni e “mettere in vibrazione l’animo umano”.

All’espressione artistica dopo l’avvento del mezzo fotografico, non è più richiesto di immortalare attimi del “reale” il più fedelmente possibile, e pertanto assume una funzione maggiormente sottile e intima. Quella cioè di comunicare  “La vita spirituale, di cui l’arte è una componente fondamentale [–] tanto complesso quanto chiaro e preciso. È il movimento della conoscenza.” (Kandinsky).

È da questi concetti filosofici che l’Astrattismo si afferma come valore espressivo potente e imprescindibile nel proseguo della storia umana.

Il suono del colore

Lo spirituale è per l’artista russo quella parte non razionale dell’esperienza che racchiude in sé stessa le reazioni e le pulsioni più intime e “vere” di ogni individuo.  Il segno pittorico non esiste prima di essere tracciato, nasce dall’impulso profondo di chi lo esegue. Così chi fa arte ha il compito di  lasciare che il suo gesto creativo sia percepito, condiviso e stimolante.

Come le forme anche i colori quindi, hanno la forza di “risuonare” nell’inconscio per  “influenzare direttamente l’anima”.

Kandinsky offre precise indicazioni su l’uso del colore. Individua principalmente i colori caldi come avvicinati e i colori freddi come distanziatori e successivamente elabora per ogni tonalità una sorta di vibrazione sonora: il giallo, colore della terra avrà una sonorità acuta, mentre il blu un tono più corposo; il bianco simbolo di quiete e di potenzialità sarà il silenzio originale, mentre il nero l’assenza totale di luce, il silenzio definitivo.

Nella sua originale ricerca dello spirito umano l’artista cercherà una nuova intuizione pittorica che inizierà una vera rivoluzione nel linguaggio dell’arte del secolo scorso.