La storia di Niki de Saint Phalle (Caterine-Marie-Agnès Fal de Saint Phalle, 1930-2002), artista franco-statunitense, racconta di una donna fragile e ribelle al contempo. Pittrice, scultrice, regista e performer, dopo aver studiato teatro e posato come fotomodella per le riviste Vogue e Life, si avvicina alla pittura dopo una grave crisi nervosa e l’approccio diverrà per lei terapeutico.
Negli anni sessanta e settanta del secolo scorso, anche grazie al sodalizio sia lavorativo che sentimentale con lo scultore svizzero Jean Tinguely (1925-1991), ha modo di confrontarsi con le realtà creative del mondo dell’arte contemporanea, tracciando un suo personale percorso ed elaborando un linguaggio sia performativo che oggettuale che la porterà a essere considerata “una delle artiste più importanti del XX secolo”.
Fonte foto: Getty immages
“Donna e artista”, come amava definirsi, Niki è rimasta sempre fedele alle sue idee di giustizia e di uguaglianza che è riuscita trasmettere nelle grandi opere pubbliche da lei realizzate (tra le quali il bellissimo e coloratissimo “Giardino dei Tarocchi” a Capalbio in Toscana) ma anche nelle opere più trasgressive, come la rappresentazione gigantesca di un corpo femminile, “Hon/Elle” realizzata nel 1966 presso il Moderna Museet di Stoccolma, o nei disegni e nei lavori pittorici più intimisti.
La mostra
Fonte foto: Mudec Milano
Il Mudec, Museo delle Culture, di Milano dedica a questa eclettica artista la prima mostra antologica completa in uno spazio pubblico italiano. Dal 5 ottobre scorso sino al16 febbraio 2025, le sale del museo ospitano l’esposizione: ”Niki de Saint Phalle” divisa in otto sessioni e comprendente 110 opere, molte policrome e di grandi dimensioni tra cui le sue “Nanas”, ma anche materiale fotografico e sartoriale, quest’ultimo fornito dalla Maison Dior nel ricordare il suo passato di modella, per narrare anche la sua tormentata vita personale e il suo impegno verso gli ultimi o il tema dell’emarginazione a cui contrapponeva la bellezza e la gioiosa creatività.
La mostra è curata da Lucia Pesapane, in collaborazione con “Niky Charitable Art Foundation”.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.