Le fotografie di Vivian Maier a Torino

Le fotografie di Vivian Maier a Torino

La mostra “Inedita” che le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino dedicano alla fotografa americana Vivian Maier (1926-2009) ospita anche scatti realizzati in Italia, a Genova e a Torino nell’estate del 1959.

Fotografa per passione, una delle maggiori esponenti della street photography  internazionale, la Maier ha amato, sin dalla gioventù, cogliere attimi di esistenza quotidiana, espressioni, giochi infantili, gesti minimi di quelle consuetudini di vita che si respirano nelle strade, nei vicoli o attorno alle attività commerciali delle città sia americane che europee, documentandone i cambiamenti e le interazioni sociali.  Però solo pochi anni prima della sua morte (nel 2007) e per un caso fortuito, la sua opera viene scoperta in un magazzino messo all’asta, dal giovane  John Maloof che la fa conoscere, pubblicando alcuni suoi scatti. Da allora l’intero lavoro della Maier viene preso in considerazione dal pubblico e dalla critica che ne riconoscono il valore sia artistico che documentaristico.

La mostra

Le oltre 250 fotografie in bianco e nero e a colori, molte appunto inedite, i filmati e le tracce  audio da lei registrate, le sue macchine fotografiche i ricordi di una vita presenti nell’esposizione torinese dal 9 febbraio al 26 giugno 2022, vogliono anche essere un omaggio alla creatività femminile nell’arte. Per questo è sostenuta da Women In Motion, un’organizzazione sovranazionale che vuole evidenziare proprio il ruolo dell’aspetto femminile nella cultura contemporanea.

L’esposizione approda a Torino dopo una prima recente tappa al Musée du Luxembourg di Parigi. Anche la Francia, terra natale della madre e dove la Maier soggiornò durante alcuni anni dell’infanzia, ha così voluto renderle quel riconoscimento che ha tardato ad esserle attribuito in vita.

La rassegna torinese è curata da Anne Morin e organizzata da diCroma photography in collaborazione con i Musei Reali, la società Ares di Torino, la John Maloof Collection di Chiocago e la Howard Greenberg Gallery di New York.