Marina Abramović in mostra a Bergamo

Marina Abramović in mostra a Bergamo

La meravigliosa città di Bergamo, ospita quest’inverno, una mostra dedicata ad una grande protagonista della scena artistica contemporanea, Marina Abramović.

“Marina Abramović between breath and fire” è una straordinaria esposizione visitabile fino al 25 febbraio 2025, nel nuovo spazio dedicato all’arte e alla cultura grès art 671.

Chi è Marina Abramović

Marina Abramović, nata nel 1946 a Belgrado, in ex Jugoslavia, è senza dubbio una delle artiste più significative del nostro tempo. Fin dagli esordi della sua carriera in Jugoslavia, nei primi anni Settanta, durante i quali ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Belgrado, la Abramovic si è fatta pioniera della performance come forma d’arte visiva, ponendo se stessa, ma soprattutto il suo corpo come soggetto ed oggetto delle sue performance. Indagando i limiti fisici e mentali del suo essere, ha resistito al dolore, allo sfinimento e al pericolo nella ricerca di una trasformazione emotiva e spirituale. Il rapporto tra arte e vita è un elemento fondante del suo lavoro, in cui la vicenda artistico esistenziale di Abramović rimanda alla relazione osmotica tra la storia dell’artista e la storia stessa della performance che la accompagna. L’intento principale della Abramovic, infatti, è quello di creare opere che ritualizzino le semplici azioni quotidiane come sognare e pensare, sedersi, sdraiarsi. Quelle della Abramović, non sono semplici performance, ma delle vere e proprie esperienze di fruizione, nelle quali l’osservatore ricopre un ruolo fondamentale.

Diverse sono le performance che la resero famosa; “Imponderabilia” del 1977 una delle performance più celebri della storia dell’arte. Con il compagno Ulay, la Abramović, indagò, attraverso la nudità il comportamento umano. O ancora ricordata per la celebre performance “Balkan Baroque” del 1997 che le valse il Leone d’Oro alla 47a Biennale di Venezia: Abramović di bianco vestita raschia e pulisce per molte ore al giorno un cumulo di ossa di animali. Un lavoro che creò un cortocircuito etico ed estetico insinuandosi nel vissuto dell’artista-sacerdotessa, intenta a officiare una sorta di rituale catartico contro la mattanza della guerra nei Balcani.

Fonte foto: L'Eco di Bergamo

Cosa aspettarsi dalla mostra “Marina Abramović between Breath and Fire”

L’esposizione presenterà l’universo della celebre performer con 30 opere storiche e recenti, un viaggio attraverso la grandezza, la solitudine, il mito, la caducità dell’essere umano. 

“Siamo entusiasti di inaugurare gres art 671 nella sua forma definitiva con Marina Abramović, artista di fama mondiale che ha sempre posto l’osservatore al centro delle proprie opere e della propria arte”, ha dichiarato il presidente di gres art Marco Pesenti: “Il nostro polo culturale è nato proprio con l’ambizione di coinvolgere quanto più possibile i visitatori, facendoli interagire con lo spazio e le opere, rendendoli parte attiva del percorso”.

Punto di partenza della mostra sarà l’installazione cinematografica Seven Deaths, dedicata a Maria Callas, mentre il giardino del centro culturale si trasformerà in un paesaggio sonoro con l’opera Tree, presentata per la prima volta a Belgrado nel 1972.

“Seven Deaths si configura come un’esperienza cinematografica immersiva basata su sette morti premature che Marina Abramović presenta sullo schermo, con sette assoli di Maria Callas come colonna sonora”, anticipa il curatore Karol Winiarczyk: “L’installazione manifesta la fascinazione di Abramović per l’opera e per la Callas in particolare, una passione iniziata durante l’adolescenza a Belgrado. Un viaggio coinvolgente attraverso la vita di una degli artiste più influenti del nostro tempo, abbinato alle arie più famose della Divina; un’esperienza catartica che spinge alla riflessione personale più profonda”.

Fonte foto: BergamoNews

Per chi è appassionato di arte contemporanea, performance o video installazioni non potete assolutamente perdere la possibilità di lasciarvi catalizzare dalla forza prorompente di Marina Abramović.