Fino al 21 luglio prossimo presso la Projet Room Camera a Torino, presenta la mostra fotografica “Il giorno dopo la notte” di Paolo Novelli, curata dal direttore artistico del centro Walter Guadagnini.
“…Quando le cose vanno male, qualcuno a fine giornata ci rincuora con frasi come: “dormici sopra, fai passare la notte e domani mattina vedrai… .Poi ti svegli e non è cambiato nulla.”
Paolo Novelli
Ironicamente e con un po’ di malinconia l’autore interpreta un monito di attesa popolare che a volte può rivelarsi utile ma a volte delude le aspettative.
L’esposizione riunisce due serie di scatti fotografici realizzati tra il 2011 e il 2018 e cioè: “La notte non basta” e “Il giorno non basta”.
La mostra
Fonte foto: Paolo Novelli
I due cicli di fotografie sono la sintesi dell’attuale lavoro di Novelli. Una certosina ricerca sia nella tecnica, analogica, stampata con precisione e attenzione in un affascinante bianco e nero; sia nella scelta accurata delle immagini, delle luci e delle esposizioni. I soggetti, o meglio il soggetto, che in questa particolare sessione focalizza l’attenzione di Novelli sono le finestre. Finestre chiuse da imposte o murate, anonime e silenziose, solitarie, che non presentano nulla di particolarmente estetizzante, soglie sospese di interni che celano i loro contenuti.
Foto: Paolo Novelli
Una ricerca minimalista e poetica che ricalca le atmosfere metafisiche nelle quali l’assenza del fattore umano pur mantenendone i manufatti rende la visione enigmatica e misteriosa. Qui ancora più impenetrabile proprio perché i soggetti stessi sottintendono all’allusione di un vissuto oltre a quei muri, oltre alle imposte chiuse o solo definite che però non svelano, proteggono o nascondono.
L’autore
Paolo Novelli è attivo dalla fine degli anni Novanta. A partire dagli anni Duemila ha pubblicato diverse monografie, tra cui Interiors in occasione della sua prima mostra alla Galleria Massimo Minini nel 2011, galleria nella quale ha tenuto anche la sua mostra più recente, nel 2022. Di rilievo anche la mostra alla Triennale di Milano tenutasi nel 2019, a cura di Giovanni Martini, che è stato, insieme a Lanfranco Colombo, Arturo Carlo Quintavalle e Giovanni Gastel, uno degli autori che più hanno sostenuto e valorizzato l’autore.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.