“Pulcherrima Testimonia” i tesori dell’arcidiocesi di Firenze

“Pulcherrima Testimonia” i tesori dell’arcidiocesi di Firenze

Nel 2009 la diocesi fiorentina ha iniziato a catalogare tutto il patrimonio oggettuale storico artistico presente nelle numerose parrocchie del suo vasto territorio. Manufatti  di varia natura, di diverse epoche e anche dissimili per qualità artistica o tecniche di esecuzione e materiali.

Pulcherrima Firenze

Fonte foto: Free Florence

Il lungo e certosino  lavoro durato dieci anni e stato affidato a un comitato scientifico, costituito dal diacono Alessandro Bicchi, da Bruno Santi, già Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, e dallo storico d’arte ed esperto in informatica Giovanni Delogu, ha portato alla compilazione di più di 271.000 schede con oggetti censiti in 427 chiese, 38 oratori, 14 cappelle e 73 altri edifici, nelle quali tutte le opere  sono state catalogate e fotografate per poi essere archiviate in un apposito database fruibile, necessario e funzionale per la conoscenza, protezione e valutazione del patrimonio culturale esistente nei siti compresi nell’Arcidiocesi.

La mostra

Pulcherrima Firenze

Fonte foto: Firenze Today

Fino all’8 settembre 2024, presso la Basilica di San Lorenzo (Salone Donatello) a Firenze è stata allestita l’esposizione: “Pulcherrima Testimonianza, Tesori nascosti dell’arcidiocesi di Firenze” nella quale sono state raccolte oltre duecento opere delle moltissime che sono state attenzionate durante l’inventario.

Per consentire una miglior fruizione la mostra è articolata in sezioni : “Gesù Cristo“, “La Vergine Maria“, “I Santi“, “Suppellettili sacre“, “Arredi liturgici” e “Arredi Tessili” più una dedicata alle opere recuperate dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Oggetti mai presentati al pubblico in un contesto espositivo unitario, alcuni veri e propri capolavori, come ad esempio la “Sacra Famiglia con san Giovannino” (1544-50), olio su tavola della scuola vasariana, o la scultura “Madonna con Gesù Bambino” (1343-68) di Giovanni Pisano (1248-1315), ma anche molti manufatti di oreficeria sacra di Cosimo Merlini (1580-1641) o di Bernardo Holzmann, affiancati ad altri pregevoli lavori di autori sconosciuti, come un calice del 1300, una croce in rame del 1200 tra le più antiche della diocesi, e un imponente Crocifisso in pietre dure con il Cristo realizzato da un blocco unico di calcedonio. Ai grandi capolavori in mostra si aggiungono anche altri oggetti, forse meno pregiati ma dal grande valore antropologico e culturale, alcuni dei quali realizzati con tecniche uniche, a volte scomparse, dal risultato sorprendente.

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