Fonte Foto: Sendmybag.com
Il Vittoriano è un monumento che simboleggia l’Italia unita. Fu eretto in onore del re Vittorio Emanuele II, durante il cui regno, nel 1861, tutti gli stati italiani indipendenti furono unificati in un unico Regno d’Italia sotto il dominio del Regno di Sardegna. La dinastia dei Savoia, a capo del Regno di Sardegna, divenne la dinastia regnante d’Italia.
Oggi il Vittoriano è un complesso espositivo, dove si trovano due musei (Museo Centrale del Risorgimento e Museo Sacrario delle Bandiere), una pinacoteca, e spesso si tengono anche mostre temporanee.
La costruzione del maestoso monumento iniziò nel 1885. La decisione di realizzarlo fu presa dopo la morte del re Vittorio Emanuele II, che avvenne nel 1878. Ci vollero diversi anni per scegliere l’architetto italiano più meritevole tramite un concorso. Si trattava di Giuseppe Sacconi, il cui progetto fu approvato dalla commissione regia. A causa dei lunghi e costosi lavori di bonifica e adattamento dell’area per l’erezione del monumento, il costo iniziale di costruzione è passato da 9 a 30 milioni di lire. Questo progetto divenne uno dei più ambiziosi per l’Italia nel XIX secolo.
Davanti all’ampia scalinata si trovano sculture in bronzo raffiguranti “Pensiero” e “Azione“. A sinistra e a destra delle scale, davanti al corpo centrale del Vittoriano, ci sono due fontane, che simboleggiano i due mari che bagnano l’Italia. Il simbolo dell’Adriatico è il leone di San Marco di Venezia, mentre il Tirreno è rappresentato dalla sirena Partenope di Napoli e dalla Lupa capitolina.
Fonte foto: fotostrana.ru
La struttura architettonica nasce come percorso ideale per l’arrampicata e la contemplazione: scale, terrazze, gruppi scultorei, bassorilievi, colonne di prolungamenti laterali e un portico. Ogni dettaglio della costruzione porta un significato profondo associato alla storia e alla vita d’Italia. Esempi sorprendenti:
- Il monumento centrale al re Vittorio Emanuele II a cavallo – la parte dominante dell’ensemble;
- La Tomba del Milite Ignoto e la Fiamma Eterna ai piedi del monumento del Vittoriano – simbolo a memoria di ciascun soldato morto nella Prima Guerra Mondiale e rimasto sconosciuto;
- Le statue di 6 metri in primo piano, espressione dei valori del popolo italiano (Pensiero, Azione, Forza, Concordia, Sacrificio, Diritto);
- Le fontane: omaggio ai mari Adriatico e Tirreno che bagnano le coste d’Italia;
- Le 16 colonne del portico e altrettante statue sopra di esse: la personificazione delle 16 regioni che insieme formavano il regno d’Italia;
- Quadrighe di bronzo sulle colonne laterali — simboli dell’unità del Paese (a sinistra) e della sua libertà (a destra).
Pianta Vittoriana:
- Ingresso del Vittoriano con cancella artistica di Manfredo Manfredi
- Gruppo scultoreo Il Pensiero di Giulio Monteverde
- Gruppo scultoreo L’Azione di Francesco Jerace
- Fontana dell’Adriatico di Emilio Quadrelli
- Gruppo scultoreo La Forza di Augusto Rivalta
- Gruppo scultoreo La Concordia di Lodovico Pogliaghi
- Fontana del Tirreno di Pietro Canonica
- Gruppo scultoreo Il Sacrificio di Leonardo Bistolfi
- Gruppo scultoreo Il Diritto di Ettore Ximenes
- Leoni alati di Giuseppe Tonnini (una statua per lato)
- Scalinata d’ingresso;
- Vittoria alata su rostro rostro di Edoardo Rubino
- Vittoria alata su rostro di Edoardo De Albertis
- Altare della Patria, che ospita la tomba del Milite Ignoto
- Statue delle quattordici città nobili di Eugenio Maccagnani
- Statua equestre di Vittorio Emanuele II di Enrico Chiaradia
- Vittoria alata su colonna trionfale di Nicola Cantalamessa Papotti
- Vittoria alata su colonna trionfale di Adolfo Apolloni
- Propileo con colonnato sulla cui sommità è presente
la Quadriga dell’Unità di Carlo Fontana - Vittoria alata su colonna trionfale di Mario Rutelli
- Vittoria alata su colonna trionfale di Cesare Zocchi
- Propileo con colonnato sulla cui sommità è presente la Quadriga della Libertà di Paolo Bartolini
- Sommoportico con colonnato; sul cornicione superiore sono presenti le statue rappresentanti le regioni d’Italia; sulla terrazza sotto allo stilobate, ci sono i cippi delle città redente.
Molti romani credono che il memoriale non si adatti all’architettura generale della città; lo chiamano sarcasticamente “una macchina da scrivere” o “torta nuziale”, nonostante i turisti ammirino il grandioso edificio bianco. Tutte le strade vanno a Roma e tutte le vie romane vanno…al Vittoriano!
- Nata a Mosca, nel 2011 trasferita in Italia. Mezzasangue, come Volan de Mort.
- Scrittrice fantasy, libri per bambini
- Ghostwriter
- Giornalista freelance
- Attivista Greenpeace
- “Un genio, miliardario, playboy, filantropo” (c) Tony Stark