C’è qualcuno in grado di resistere ad un pezzo di gnocco fritto caldo, magari servito accanto a salumi appena affettati? Se il solo leggerlo ha fatto crescere l’acquolina nella vostra bocca, non sarà facile resistere all’idea di cucinarlo o acquistarlo una volta finita la lettura di questo articolo. Lo gnocco fritto è la dimostrazione, fatta cibo, di come la semplicità sia irresistibile: un rombo di pasta lievitata, immerso in olio bollente fino a doratura, che sprigiona aromi divini e inebria i sensi.
L’origine di questo delizioso bocconcino, diventato uno dei simboli dello street food italiano, pare sia da attribuire ai longobardi durante la loro dominazione sull’attuale territorio italiano, i quali erano soliti utilizzare come grasso principale lo strutto, anche per le fritture; avevano una dieta a base di carne e, dei capi abbattuti durante la caccia, non veniva gettato nulla, men che meno il tanto prezioso grasso. Viaggiando per i secoli, questa ricetta ha trovato ampio accoglimento nelle terre emiliane dove, fino alla metà del ‘900, era l’alimento alla base delle colazioni invernali.
Attualmente, lo gnocco fritto appartiene alla tradizione gastronomica emiliana anche se viene cucinato, in diverse varianti, in tutta Italia. In Emilia Romagna è comune continuare a friggere lo gnocco nello strutto, ma vengono comunque tollerate fritture in olio vegetale che rendono il piatto più “leggero”, se di leggerezza possiamo parlare in questo caso.
La ricetta dello gnocco fritto è stata insignita del riconoscimento PAT (prodotto agroalimentare tradizionale) ed è stata istituita anche la Confraternita del Gnocco d’Oro, dando ulteriore vanto e prestigio alla golosa gastronomia emiliana e italiana in generale. Come siamo ben abituati in Italia, può succedere che lo stesso alimento possieda decine e decine di declinazioni in base al comune in cui viene cucinato, ed anche lo gnocco fritto non ne è esente: gnocc frett nelle provincie di Modena e Reggio Emilia, la crescentina fritta nella provincia di Bologna, la torta fritta a Parma, il pinzino nel ferrarese o il chisolino a Piacenza. Tanti modi per descrivere la stessa, grande prelibatezza!
La ricetta dello gnocco fritto
Se giunti a questo punto non vedete l’ora di provarlo e volete cimentarvi di persona nella preparazione dello gnocco fritto, preparate:
- 500 grammi di farina
- 125 grammi d’acqua
- 100 grammi di latte
- 12 grammi di lievito
- 35 grammi di strutto oppure olio
- 15 di sale fino
Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio e compatto che lascerete riposare da una fino a un massimo di dodici ore, dopo le quali potrete stenderlo con un mattarello, ad uno spessore di un paio di millimetri, e tagliate dei rombi.
Preparate l’olio di semi o lo strutto alla giusta temperatura e tuffateci le vostre losanghe di pasta, poco per volta, fino a che saranno gonfie e dorate. Lasciate leggermente intiepidire e gustate! Non ve ne pentirete!
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.