La condizione di molti bambini nel mondo, come teoricamente ben sappiamo, è purtroppo tristemente legata a situazioni traumatiche come conflitti, carenza di cibo e deprecabili costrizioni lavorative minorili. In questi ambiti le testimonianze fotografiche di reporter del calibro di Steve McCurry, che abbiano esplorato l’intero globo per immortalare le condizioni e la vita di un’infanzia negata e bistrattata, rappresentano validi documenti per risvegliare le coscienze e far toccare con mano anche da chi, nel comfort di una vita “normale”, non abbia una vera consapevolezza di ciò che accade nel mondo.
La mostra
Fonte foto: Liguria Day
La mostra “Children” in corso a Genova sino al 10 marzo prossimo, presso il sottoporticato di Palazzo Ducale, dedicata appunto agli scatti di uno dei più amati e conosciuti fotografi americani, ha per protagonisti i bambini. Bimbi di tutte le nazionalità ed etnie, nei lontani villaggi o in contesti urbani; profughi, lavoratori; ritratti in momenti di gioia, di aggregazione o di dolore, di gioco o, sfortunatamente, di guerra.
Fonte foto: Nikon School
Più di cento opere tra video e fotografie stampate in vari formati, tra le quali la famosa istantanea della piccola afgana dagli occhi grigi, immortalata in un campo profughi nel 1984. Situazioni sempre espresse con delicatezza e “sensibilità poetica” per testimoniare come l’età dell’infanzia accomuni le espressioni e i desideri e nello stesso tempo divida le prospettive e le aspettative di vita a seconda della dislocazione geografica e sociale.
L’esposizione, a cura di Biba Giacchetti e Melissa Camilli e Peter Bottazzi come Art Director, è promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei, in collaborazione con SudEst57 e l’organizzazione internazionale Defence for Children Italia.
McCurry
Steve McCurry è uno dei grandi nomi della fotografia contemporanea, molto conosciuto anche da una larghissima fetta di pubblico. Membro dell’agenzia Magnum, inviato di Times, Life, Newsweek, Geo, National Geographic, ha viaggiato in tutto il mondo per documentare i vari scenari internazionali.
«Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioiae mi dà una carica inesauribile».
Steve McCurry
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.