Un segreto rimasto nascosto nel tempo riaffiora alle Terme di Caracalla di Roma: una domus di età adrianea scoperta alla metà dell’Ottocento sotto un’area delle Terme imperiali, a circa 8 metri di profondità. L’area, chiusa fino ad ora, torna ad essere visitabile in tutto il suo splendore. Scopriamone di più.
Fonte foto: gds.it
Un tesoro nascosto
Rinvenuta durante gli scavi condotti tra il 1858 e il 1869 dall’Ispettore onorario dei Monumenti Antichi Giovan Battista Guidi, e nuovamente ricoperta, la domus è stata oggetto di nuove indagini negli anni Settanta, quando la Soprintendenza decise di mettere in sicurezza alcuni affreschi appartenenti a due ambienti, tra cui quelli esposti oggi.
La Domus e i suoi affreschi testimoniano la fioritura di un quartiere urbano di età adrianea, risalente alla prima metà del II secolo d.C. Una scoperta eccezionale, come dichiarato da alcuni addetti ai lavori che hanno assistito all’evento.
La responsabile del sito Mirella Serlorenzi, in particolare, ha rivelato alcuni dettagli sull’edificio che sarà nuovamente visibile ai visitatori del sito: “Durante l’attuale restauro è emerso con maggiore chiarezza l’alto livello della decorazione di questa Domus lussuosissima“. Inoltre, l’archeologa Silvia Fortunati, dopo aver studiato e analizzato la Domus, ha precisato che “la decorazione molto particolare è molto rara da un punto di vista architettonico”.
Anche la soprintendente Daniela Porro ha voluto rilasciare alcune parole sulla recente riscoperta: “Questa domus era rimasta chiusa per troppo tempo. La raffinatezza degli affreschi mostra lo splendore dell’età adrianea, apogeo dell’impero. Le Terme di Caracalla così ampliano il loro percorso di visita, offrendo la suggestione anche di quello che c’era prima che venisse costruito agli inizi del III secolo dopo Cristo”.
A chi apparteneva la Domus?
La Dott.ssa Serlorenzi ha dichiarato che non si hanno notizie certe sul proprietario della Domus. Tuttavia, dopo aver esaminato lo stile e la posizione del sito, ha spiegato che “la particolare struttura, con una domus signorile al piano terra e appartamenti ai piani superiori, che per Roma è un unicum, fanno pensare a un mercante facoltosissimo. Nulla esclude che potesse far parte dell’aristocrazia romana”.
Alla scoperta della Domus
L’edificio di età adrianea, tornato visibile il 23 giugno scorso dopo un attento lavoro di restauro, è un vero e proprio capolavoro di architettura. La visita consente di esaminarla in tutti i suoi dettagli, specialmente i meravigliosi affreschi che la decorano.
Questi ultimi, in particolare, si trovano in due stanze: una è dedicata al culto, l’altra è costituita da un triclinio il cui soffitto è in parte crollato. Sebbene entrambi gli ambienti siano di spettacolare fattura, è indobbiamente il primo a mostrare le pitture più sorprendenti: è lì, infatti, che compaiono le sagome delle divinità romane più celebri (Giove, Giunone e Minerva), ma anche quelle di Anubi, di Iside e in parte di Serapide.
Da bambina leggevo i fumetti di Dylan Dog, poi – senza nemmeno accorgermene – sono entrata nel vortice dei grandi classici e non ne sono più uscita. Leggo in continuazione, in qualsiasi momento, e se non leggo scrivo. Scrivo per riempire gli spazi bianchi e vuoti della mente, ma anche perché è l’unica cosa che mi fa sentire viva. Cosa voglio diventare da grande? Facile: una giornalista.