A tu per tu con Lorenzo Di Matteo

A tu per tu con Lorenzo Di Matteo

Lorenzo Di Matteo, scrittore romano già autore di diverse opere, torna in libreria con Il libro di Gianni Fortuna, una raccolta di 24 racconti edita da Scatole Parlanti.

Lorenzo Di Matteo

L’intervista

Il teatro

Cosa rappresenta il teatro oggi per la comunità? Il suo ruolo è cambiato rispetto al passato?

“Andare a teatro era ed è ancora oggi un’esperienza fisica, è proprio un fare. E fa bene! Lo spettatore è parte dello spettacolo con i suoi occhi aperti e col suo silenzio attento. Il teatro per la comunità è un rituale magico che inizia appena si accendono le luci sul palco e che si interrompe con gli applausi. Il teatro tocca le nostre corde più profonde e inconsce, è uno spettacolo dal vivo con attori che in quel preciso momento dicono parole che non verranno mai più dette in quel modo. Perché ogni replica è diversa da un’altra, anche se apparentemente gli attori seguono lo stesso copione e le stesse indicazioni del regista. Per la comunità il teatro era ed è ancora un’esperienza, è proprio un fare, come dicevo.

 Per quanto riguarda il ruolo del teatro oggi, credo che a seguito della pandemia qualcosa sia cambiato. Non so ancora bene cosa, credo che potrò rispondere con più chiarezza tra qualche tempo, perché siamo ancora dentro la pandemia, anche se forse ne stiamo uscendo.

Quel che posso dire è che questi ultimissimi anni hanno mostrato le fragilità della società, sia del singolo che della collettività. Io lavoro spesso con gli adolescenti e molti di loro si sentono disorientati e poco sostenuti dagli adulti, dalla scuola, da chi insomma avrebbe potuto (e dovuto) spendere un pensiero più approfondito su di loro. Quindi queste e altre fragilità si potranno riflettere nei testi teatrali che si scriveranno nel prossimo futuro.”

 

Quali sono le difficoltà riscontrate nella stesura di testi non prettamente teatrali?

“Da sempre mi muovo tra diverse tipologie di scrittura e ognuna ha le sue peculiarità. Il libro di Gianni Fortuna è formato da racconti brevi e brevissimi; quindi, la loro peculiarità è quella di dover scegliere con cura ogni parola e di rendere il ritmo generale molto sostenuto, vibrante, come una poesia (impossibile) scritta insieme da Guido Gozzano e da Giorgio Caproni.

La scrittura teatrale è molto diversa. Negli ultimi anni sono andate in scena due mie narrazioni dove ho curato anche la regia: la loro peculiarità è che un narratore deve mostrare al pubblico delle azioni, principalmente. Le riflessioni o le divagazioni, a parer mio, servono a poco. Con le azioni si può creare un bel ritmo, penso spesso a Pinocchio quando sto per scrivere: Collodi è vibrante, fa saltellare le parole, ogni suo verbo è un’immagine colorata in movimento.”

I libri

Lorenzo Di Matteo

Per lei non si tratta della prima pubblicazione: qual è il suo rapporto con l’editoria?

“Cerco sempre di dare idee alle case editrici che mi pubblicano su come comunicare al meglio il mio libro. Cerco di dare il mio contributo. In questa occasione sto organizzando delle presentazioni-spettacolo: visto che sono anche un narratore (ho studiato per quattro anni con il maestro Paolo Giuranna) ho ideato una narrazione sul libro; voglio cioè raccontare quel che ruota intorno al libro, dire perché l’ho scritto, chi è Gianni Fortuna e perché la maggior parte dei racconti iniziano con C’era una volta. È un vero e proprio spettacolo e ha un titolo: “Libri, mele marce e Gianni Fortuna”. Alla casa editrice è piaciuta questa idea e mi sta supportando.”

 

E qual è, invece, il rapporto con i lettori delle sue opere?

“Mi piace leggere ad alta voce le mie opere, cerco sempre di trovare l’occasione di avere un palco da cui raccontarle. Anche con gli altri libri pubblicati. Quindi cerco questo tipo di rapporto con i lettori: mi piace che siano anche ascoltatori!”

 

Cosa l’ha spinta alla realizzazione di questa ultima opera?

“’Il libro di Gianni’ Fortuna è il frutto di un lungo lavoro, anche se non supera le cento pagine. Ci sono racconti scritti di recente, altri sono molto più vecchi. Tutti sono stati riletti moltissime volte per un lavoro di limatura, perché, come dicevo prima, la loro peculiarità è essere ritmati come una bella poesia del ‘900 e nulla può essere lasciato al caso. O almeno questo è stato il mio tentativo! Ogni racconto è un frammento di Gianni Fortuna, il narratore, che ci vuole dire, attraverso delle storie, il suo mondo interiore, la sua filosofia di vita e il suo umorismo sottile e a volte oscuro. Mi piace pensare che alla fine del libro si abbia una sensazione di insieme, che si conosca questo personaggio, Gianni Fortuna. Che diventi come un vecchio amico che parla di sé attraverso le storie che racconta.”

 

Si è posto un obiettivo iniziale quando ha iniziato a scrivere questa raccolta o si tratta del frutto della creatività libera, senza fine ultimo?

“Il mio obiettivo fino ad oggi è stato sempre quello di scrivere quello che voglio scrivere. Non si tratta di una libertà anarchica, credo piuttosto di aver raggiunto la maturità per capire quel che mi piace raccontare e soprattutto quel che non voglio e che non so raccontare. I ventiquattro racconti sono stati scritti partendo spesso da una suggestione, cioè da un’immagine nella mia mente, che via via andavo scoprendo mentre scrivevo. Di solito non so mai all’inizio come andrà a finire un mio racconto. La mia è una scrittura che esiste mentre scrivo, prima non c’è quasi mai una storia e dopo c’è solo la correzione, che a volte può essere importante e stravolgente. Per un romanzo questa scrittura non va bene da sola, perché lì c’è bisogno di almeno un pizzico di pianificazione. Il racconto breve invece, anche se è prosa, è molto più vicino alla poesia: esce fuori da sé.”

Le presentazioni

Incontrerà i lettori? Ha in mente di fare qualche presentazione?

“Per il momento ho in cantiere le presentazioni-spettacolo di cui parlavo. È qualcosa di nuovo, perché parlerò di quel che ruota attorno al libro e non cercherò di venderlo. Ovviamente in ogni evento ci saranno delle copie in vendita, ma lo spirito sarà quello di raccontare una storia sulle storie di Gianni Fortuna! Durante lo spettacolo è prevista la lettura per intero di un paio di racconti del libro.”

I progetti futuri

Ha in cantiere altri testi simili che pubblicherà a breve?

“Sto lavorando a un romanzo. È una storia di riscatto, tratto da una biografia reale. Durante la pandemia ho intervistato una persona che generosamente mi ha raccontato di come sia sceso all’inferno e di come non solo ne sia uscito, ma di come abbia trovato le risorse per raggiungere degli obiettivi importanti. Abbiamo registrato circa 30 ore di conversazione, un bel lavoro. È una storia a cui tengo molto perché, come dicevo, sto spesso con gli adolescenti (sia come tutor scolastico che come insegnante di teatro) e detesto quando si mette un marchio negativo su uno di loro. Tutti ce la possono fare, basta dar loro delle possibilità, un abbraccio e della fiducia.”

 

Quali sono i suoi progetti futuri nel mondo editoriale?

“Non ho vincoli editoriali, nel bene e nel male. E in questa libertà ho la possibilità di scegliere le mie storie e scriverle con il taglio che piace a me. Quindi il mio progetto è quello di scrivere belle storie, poi spero che le case editrici se ne accorgano e vogliano dar loro spazio.”

Dove acquistare Il libro di Gianni Fortuna

Dove è possibile acquistare la sua opera?

“In tutte le librerie e su tutte le maggiori piattaforme, da Amazon a Ibs. Ovviamente il libro è disponibile sul sito della casa editrice. Per chi avesse piacere di seguirmi mi può trovare sul mio sito  su Facebook.

 Grazie e buona estate a tutti. Fate belle letture!”