Carmilla

Carmilla – 150 anni di contemporaneità

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Il racconto di Carmilla scritto da Joseph Sheridan Le Fanu  è un concentrato di passione. Viene dato alle stampe nel 1872 e, anche se non si tratta del primo racconto che vede la figura del vampiro come protagonista, è probabilmente quello che a 150 anni dalla sua prima edizione è maggiormente aderente all’attualità in gran parte del mondo. Come abbiamo già visto nell’articolo dedicato alla natura del vampiro, questa creatura si evolve con noi per mostrarci quali limiti dobbiamo ancora fronteggiare. Così nel 2019 Carmen Maria Machado sente il bisogno di rivedere l’opera in chiave contemporanea. Lo fa senza alterare il testo ma aggiungendo note e domande per la nostra società.

Carmilla
Copertina di Carmilla rivisto dalla Machado

L’amore fra Laura e Carmilla

Il racconto tratta di un amore giudicato doppiamente sbagliato da chi circonda le due protagoniste. Nonostante le due ragazze siano molto riservate e non mostrino l’intesa che c’è fra di loro, c’è qualcosa che non si può tenere nascosta a lungo: la natura di Carmilla. L’attrazione irresistibile che spinge Laura verso Carmilla e Carmilla verso Laura è sincera e nasce spontaneamente. Laura rimane incantata dall’aspetto delicato e dal languore di Carmilla già da quando Carmilla le fa visita la prima volta; all’epoca Laura ha solo cinque anni. Carmilla, che era entrata nella stanza di quella bambina per consumare il suo pasto, in lei trova qualcosa che attua nella vampira un desiderio diverso. Per i vampiri non è facile provare una cosa del genere e mettere a tacere l’impulso di nutrirsi per provare a conquistare il cuore della creatura che li riesce a destare. Si amano da subito e Carmilla aspetta pazientemente che Laura abbia l’età giusta per essere corteggiata. I loro momenti insieme sono carichi di quella tensione sessuale che si percepisce fra due creature che si desiderano reciprocamente e anche dopo la tragedia e l’aver scoperto la natura di Carmilla, Laura scrive:

Talvolta rivedo in lei la bellissima, affascinante, giocosa, languida ragazza, talaltra il demone che vidi contorcersi nella cappella in rovina. E, non di rado, mi cullo nella fantasticheria di avvertire il passo leggero di lei che viene da me.”

Cosa mancava a Laura?

Carmilla diceva:

“Cingeva abitualmente il mio collo con le splendide braccia per attirarmi a sé e, appoggiata la sua guancia alla mia, sussurrava” […] “Nel rapimento della mia enorme umiliazione, io vivo nella vostra calda vita e voi morirete nella mia” […] “fidatevi dell’amore che nutro per voi, come io confido nel vostro per me”[…]

Dopo Carmilla iniziava a baciare Laura che, se sulle prime ricorda di aver provato del disagio, confessa poi che mai avrebbe rinunciato all’eccitazione che quei momenti le regalavano. Inoltre aveva capito di come il loro amore stesse crescendo reciprocamente. Il momento più intimo del romanzo è sicuramente quello nel quale Laura descrive le notti con Carmilla. Li chiama sogni, non conoscendo quali siano i poteri psichici dei vampiri. In questi sogni la sua amica la porta all’estasi:


In altre occasioni avvertivo come se due labbra mi baciassero con incontenibile passione fino a condurmi in uno stato di estasi che culminava in un eccesso di voluttà, quando avvertivo quella stessa bocca soffermarsi sul mio seno e sul mio collo”.

Il passo falso di Carmilla

Come abbiamo accennato in precedenza, Carmilla deve aspettare per sapere se il suo amore con Laura possa o meno concretizzarsi. Proprio quando il momento giunge, la possibilità che un’altra ragazza entri nella vita di Laura come amica porta Carmilla a intrattenersi con lei facendola diventare la sua cena. La malcapitata è la nipote del generale Spielsdorf, amico del padre di Laura e colui che porrà fine alla non vita della protagonista.

La clausura di Laura

La vita di Laura prima dell’arrivo di Carmilla è una vita triste e solitaria. L’unica compagnia che la ragazza ha è quella del padre e della servitù. La loro casa è molto isolata e la poca considerazione che tutti gli abitanti della casa hanno nei riguardi di Laura è tristemente costante per tutto il racconto. Laura infatti risulta essere abbastanza importante da non poter vivere un amore lesbo con una vampira ma non abbastanza da poter essere coinvolta nelle decisioni da prendere. A Laura non è mai concesso sentire o sapere che cosa il padre si sia detto con le altre personalità maschili che fanno visita alla famiglia.

Demonizzazione dell’amore fra donne

Carmilla, il cui vero nome è Mirkalla di Karnstein, viene brutalmente uccisa ed è nel XV capitolo che tutto l’astio nei suoi confronti viene esaltato. La pratica rituale per uccidere la vampira viene eseguita davanti alla sua amante. Il generale Spielsdorf si sente legittimato nel metterla in pratica poiché lui ed altri uomini sono lì presenti per riportare le cose all’ordine. Quell’ordine che gli uomini hanno scelto per tutti in modo che loro possano continuare a prendere decisioni che li facciano sentire al sicuro.
Perché come oggi sappiamo ancora fin troppo bene, il diverso spaventa. Chi mette in discussione il paradigma della società moderna, che di moderno ha davvero poco: spaventa. I vampiri non sono le uniche creature sulla terra a nutrirsi di sangue ma sono le uniche a poter sovvertire l’ordine degli uomini.


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