Chi legge di più nel nostro Paese?

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I libri, che mondo magico e meraviglioso. Fiumi di parole che ci conducono attraverso viaggi infiniti, spaziando oltre i confini del tempo e dello spazio.

Nel 2020, uno degli “effetti collaterali” della pandemia che ci ha costretto a trascorrere in casa molto tempo – probabilmente uno dei pochissimi effetti positivi, se così vogliamo definirli – è stato un sensibile aumento della percentuale dei lettori. Dopo un picco positivo raggiunto nel 2010, infatti, la spirale ascendente aveva subito una battuta d’arresto, attestandosi intorno al 40% nel 2019.

Percentuale lievemente aumentata l’anno seguente, che si spera continui a salire anche quando questo periodo difficile finalmente ci abbandonerà.
Perché, se è vero che per nutrire il nostro fisico abbiamo bisogno del cibo, per nutrire la nostra mente abbiamo altrettanto bisogno dei libri.

Cosa dicono i dati

Ma veniamo al punto. Stando ai dati Istat (quelli che vi riporto sono estratti al 1 settembre 2021), in Italia sembra proprio che la quota rosa della società sia quella che più contribuisce all’aumento della percentuale citata precedentemente.

Dal campione intervistato, infatti, risulta che dai 6 agli oltre 65 anni sono sempre le ragazze e le donne coloro che registrano percentuali di lettura superiori (eccezione fatta per il numero di letture comprese tra 1 e 3 libri, effettuate nell’arco di un anno, per le quali le percentuali sono sensibilmente maggiori per la popolazione maschile).dati-istat-fasce-lettori

                                                                  Fonte dati: Istat

Un risultato, questo, che potrebbe portare a un’ovvia, quanto dubbia, conclusione: le donne leggono di più perché hanno più tempo a disposizione non avendo, spesso, un impiego full-time. Ebbene, in questo caso come giustifichiamo l’assenza di tempo dovuta  alla gestione di una casa, di una famiglia? Per non parlare, poi, di quelle donne che lavorano esattamente le stesse ore, se non di più, di un uomo in carriera.

Ridurre il tutto al semplice fatto che “le donne leggono di più perché hanno più tempo”, è una vera e propria fesseria – perdonatemi il termine.
Anche perché, dati Istat alla mano, notiamo come proprio nella fascia degli over 65 siano comunque le signore a essere più attive nella lettura, nonostante gli uomini – spesso – abbiano ormai raggiunto l’età della pensione e, quindi, abbiano molto più tempo a disposizione per dedicarvisi.

Questo ci porta anche a un altro tema “caldo” quando si parla di libri e di editoria: la famosa questione dei romanzi rosa. Tanto screditati e snobbati dal pubblico generalista in quanto non culturalmente elevati, salvo poi essere il genere che traina l’editoria in profondi periodi di crisi come quello che sta vivendo il settore. E non pare più un caso, no, se confrontiamo questo fatto con i dati appena descritti?

Ma questo è, appunto, un altro discorso. Ora ditemi, a voi piace leggere? Quanti libri leggete all’anno? Sono proprio curiosa di sapere se siete lettori occasionali o, come la sottoscritta, lettori forti (più di 12 libri all’anno).


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