Cinzia Bomoll è uscita con il suo primo romanzo giallo l’11 ottobre 2022. Si tratta del volume La ragazza che non c’era. Secondo chi lo ha letto è solo il primo di una serie che avrà come protagonista Nives Bonora, una ispettrice coraggiosa e davvero diversa dalle solite. L’autrice, quasi in contemporanea, ha presentato alla Festa del Cinema di Roma il lungometraggio La California.
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Chi è Cinzia Bomoll
Nasce a Bologna il 21 settembre 1979, non solo scrittrice ma regista, produttrice e sceneggiatrice eclettica. Come scrittrice ha esordito nel 1998 con la pubblicazione di un racconto nell’antologia Quello che ho da dirvi curata da Giulio Mozzi per Einaudi Stile Libero. Uno dei suoi primi cortometraggi, Gara di resistenza con Emidio Clementi, risale al 1999. Dopo la laurea in Scienze della Formazione all’Università di Bologna si trasferisce a Roma per frequentare un corso di sceneggiatura (RAI) e la Scuola di fiction (Mediaset). Inizia a lavorare per la televisione dividendosi tra RAI, Mediaset e La7.
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Una lunga pausa nel deserto
Fino al 2012 si divide tra televisione, cinema e scrittura. Pubblica il noir Lei che nelle foto non sorrideva e il romanzo Sessantanove entrambi con Fazi Editore. Al cinema esce con Il segreto di Rahil e Balla con noi. Poi fino al 2018 si prende una pausa dal cinema e si ritira nel Deserto del Mojave dove continua a scrivere. Nel 2016 nasce la figlia Zoe. Tornata a Roma riprende la sua attività anche nel cinema producendo corti, film e documentari di buon livello nazionale e internazionale.
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L’incontro con l’autrice
Ho partecipato ad un incontro online di presentazione del libro La ragazza che non c’era, organizzato dalla casa editrice Ponte alle Grazie, per conto del Blog Il Mondo di Simis. Tutti i blogger presenti hanno posto domande che hanno contribuito a rendermi più chiaro il punto di vista della scrittrice nella stesura della storia. Una narrazione che Cinzia Bomoll dichiara essere nata sviluppando un’idea iniziale generale alla quale è andata via via aggiungendo particolari mano a mano che la storia lo richiedeva.
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Dai luoghi alla storia
In concomitanza con la pandemia dovuta al Covid -19, Cinzia Bomoll torna a Bologna e ritrova i paesaggi e le atmosfere che si era lasciata alle spalle. Ed è proprio rivivendo la campagna emiliana e alcuni luoghi caratteristici, dai quali mancava da vent’anni, che inizia a pensare alla possibilità di scrivere un giallo dopo essersi cimentata con noir romanzi e thriller psicologici. Uno dei luoghi più importanti dai quali è partita per creare la storia de La ragazza che non c’era, edita da Ponte alle Grazie, è l’ex ospedale psichiatrico infantile di Aguscello, in provincia di Ferrara.
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La protagonista
Nives Bonora è una donna molto sensibile. Ad una prima lettura può sembrare fragile. In realtà non lo è; è, invece, una donna sensibile che non ha paura di mostrare le sue emozioni. Nel lavoro è circondata da uomini che non le fanno alcuno sconto, anzi, la fanno spesso ritrovare in mezzo a problemi e conflitti legati alla cultura patriarcale. Nives ha una storia famigliare che la porta a provare empatia con le persone che vivono particolari difficoltà e questo mette in risalto la sua straordinaria umanità.
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Dimensione femminile
Molto particolare è anche il modo di relazionarsi con le altre donne della protagonista. Sembra quasi avvenga mediante un gioco di specchi attraverso il quale Nives vede in ogni altra donna un po’ di sé stessa. Nives ha sofferto molto per l’abbandono della madre e per questo sente il bisogno di trovare riferimenti femminili attorno a sé. Per lei è naturale cercare di costruire una sorellanza con le donne che incontra. L’autrice, a questo proposito, afferma che anche nella sua vita la sorellanza è stata ed è molto importante.
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La trama
Il ritmo della narrazione è molto sostenuto in quanto l’autrice teme di annoiare il lettore e per quello tende a tenerlo in tensione. Il finale è assolutamente inaspettato e mi auguro arrivi presto una nuova indagine di Nives. La ragazza di cui parla il titolo appare e scompare e non ne viene mai svelato il nome. A lei sono legati molti personaggi, anche della Ferrara bene, le cui vite si intrecciano in modo drammatico, e solo la tenacia di Nives riuscirà a mettere assieme tutti i tasselli che compongono un puzzle davvero complesso.
Potrebbe diventare un film?
Per il modo in cui è scritto è venuto spontaneo chiedere all’autrice se ha in mente la trasposizione in pellicola de La ragazza che non c’era. Ecco la sua risposta:
“Non ci ho pensato. Però ammetto che l’ho scritto secondo il mio stile di sceneggiatrice. È anche vero che scrivendo mi sono immaginata gli attori che mi piacerebbe vedere interpretare i vari personaggi. Potrebbe venirne un buon lavoro.”
Ci sarà un seguito?
Ad una prima domanda la risposta è stata che ci sta ancora pensando ma, forse vedendo il nostro disappunto, ha aggiunto alcune cose che fanno ben sperare. Innanzi tutto che nel corso delle nuove indagini verranno maggiormente sviluppati i personaggi maschili. Poi che intende far contaminare le prossime avventure dell’Ispettrice Bonora dall’aura esoterica per cui è nota la città di Ferrara. Inoltre i lettori devono ancora scoprire molte cose sul passato di Nives.
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Per essere ancora solamente nei suoi pensieri mi sembra che ci siano tutti gli elementi per molte e davvero intriganti indagini. Non mi resta che augurarvi una buona lettura con La ragazza che non c’era di Cinzia Bomoll.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.